Il 25 aprile 1945 Torino è paralizzata dallo sciopero generale, scoppia l’insurrezione, la città diventa un campo di battaglia.
Barriera di Milano e le sue fabbriche sono uno dei centri delle tre ultime lunghe giornate di guerra al fascismo e all’occupazione militare.
I partigiani di Barriera difesero le fabbriche dalla distruzione, perché era viva in loro la memoria degli anni Venti, dell’occupazione delle fabbriche, della lotta in armi per cacciare per sempre i padroni.
La fine del fascismo non portò la vita per la quale in tanti avevano lottato ed erano morti. Ma il filo delle lotte non si spezzò.
Oggi la gente di Barriera ha volti e storie diverse ma la stessa condizione di sfruttamento e oppressione di chi combatté il fascismo perché voleva una società senza stato né padroni.
Barriera di Milano è divenuta un laboratorio dove sperimentare tecniche di controllo sociale prima impensabili, pur di non spendere un soldo per la casa, la sanità, i trasporti, le scuole. In questi anni la spesa militare è costantemente aumentata, le missioni all’estero delle forze armate italiane si sono moltiplicate.
I militari fanno sei mesi in missioni militari all’estero, sei mesi per le strade delle nostre città.
Giovedì 25 aprile
ore 15
alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni,
in corso Giulio Cesare angolo corso Novara
dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.
Ricordo, bicchierata, fiori, musica.
E, dal vivo, Alba&Carenza503 e il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista
Vi abbiamo proposto ampi stralci dell’approfondimento redatto dagli organizzatori del 25 aprile in Barriera di Milano.
Ascolta l’approfondimento: