Stop agli accordi universitari con Israele: la protesta si diffonde.
Scritto dainfosu 19 Aprile 2024
In questi giorni continuano a moltiplicarsi le università italiane che, su pressioni e proteste degli studenti e studentesse, decidono di interrompere gli accordi con le università israeliane che comportano dual use della ricerca. La presa di posizione riguarda in particolare il bando MAECI, accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele, il governo e in particolare la ministra Bernini, alimenta dal canto suo una narrazione disgustosa atta a tacciare di antisemitismo il movimento studentesco, dichiarando che le collaborazioni dual use non sono altro che una possibilità per aprire a vie “di pace”. La retorica dell’università libera e della ricerca come possibilità di pace viene strumentalizzata per sottolineare la necessità di stoppare le cosiddette violenze relative al boicottaggio degli accordi universitari che si sta diffondendo in tantissimi atenei.
A Torino il 23 aprile saranno presenti alla sede del Politecnico del Valentino i ministri Tajani e Bernini, gli ad di ENI e i rappresentati di MAECI, in questa occasione è stato lanciato un corteo in partenza alle 9.30 da Palazzo Nuovo. Di seguito l’indizione:
Martedì prossimo, nella sede del Valentino del Politecnico torinese si terrà un convegno riservatissimo che non possiamo lasciare all’ombra dell’ipocrisia delle istituzioni universitarie!
Il focus della conferenza ruoterà attorno alla definizione dell’Italia come potenza tecnologica e motore dell’internazionalizzazione e durerà tre giorni, dal 21 al 23 aprile. Ovviamente tutti i tavoli sono riservati agli addetti ai lavori e una pubblica sede universitaria verrà blindata per permettere lo svolgimento di un evento istituzionale a porte chiuse.
L’ultimo giorno di convegno verranno discussi temi legati alla tecnologia e all’intelligenza artificiale; scontato dire che le applicazioni che interessano a questi “addetti ai lavori” rientrano nell’ambito bellico e strategico, pensare ad esempio che la seconda parte della giornata è secretata. Il prestigio degli ospiti di questo tavolo è degno di nota! Avremo, in ordine, Alessandra Fidanzi per ENI, Michele Giacomelli e Nicola Minasi come dirigenti del MAECI, ovviamente non potranno mancare le istituzioni nelle persone del rettore del Politecnico Corgnati, il governatore Cirio e il sindaco Lorusso. Ma non è finita! Avremo il piacere di ospitare anche il Ministro degli esteri Tajani, la ministra dell’università Bernini e il ministro dell’agricoltura Lollobrigida con l’eccellente moderazione del direttore de La Stampa Malaguti. Insomma, questi nomi ci evocano molte ragioni per voler contestare questo evento di rilievo, in primis il sostegno trasversale a tutte le figure e istituzioni coinvolte, ad Israele e alla sua guerra genocida, così come l’utilizzo della Ricerca universitaria per finalità bellicose contro cui la comunità accademica si sta mobilitando da mesi per la sua interruzione immediata, soprattutto in collaborazione con Israele. Se a questo, contestualizziamo una fase generale di guerra in progressivo inasprimento, ci appare fondamentale fare tutto ciò che è in nostro potere per boicottare ogni cosa che possa alimentare la capacità degli stati nazionali di aggravare gli effetti di questa guerra. Basta sprecare risorse per la ricerca di armi sempre più letali! Il rettore Corgnati, appena insediatosi, già svela il suo volto: rimane vago quando viene interrogato sulle sue posizioni rispetto alla questione palestinese ma poi chiarisce il proprio schieramento dando vita a dibattiti di questo genere, senza tener conto del dibattito aperto tra il corpo studentesco e i docenti, scegliendo di dialogare direttamente piuttosto con la Ministra Bernini che da mesi criminalizza le istanze degli studenti. Inoltre, gli studenti del politecnico si sono già recentemente mobilitati per richiedere la rescissione del bando MAECI, ottenendo dal rettore la fissazione di senato straordinario per discutere della questione: piuttosto che fissare una data, la risposta del rettore ad ora pare solo questa.
Davanti alle stesse dichiarazioni della Ministra Bernini, che si vanta di come le università creino dialogo, vediamo come un evento a porte chiuse sia invece l’ennesima risposta.
Il 23 ci mobiliteremo per dare una risposta importante a tutta questa ipocrisia e per dare voce ancora una volta alla causa per la liberazione della Palestina!
23 aprile, ore 9 davanti a Palazzo Nuovo
NESSUNO SPAZIO AI SIONISTI GUERRAFONDAI DENTRO L’UNIVERSITA’
Ne parliamo con Miriam del collettivo universitario autonomo
Anche a Napoli a seguito dell’occupazione del rettorato dell’università Federico II gli studenti e studentesse hanno ottenuto lo stop degli accordi Italia-Israele.
Ci facciamo raccontare come prosegue la mobilitazione anche in vista del G7 di Capri che si svolge in questi giorni con la presenza del ministro Tajani che ha ribadito l’assoluto sostegno a Israele e l’intenzione di sanzionare l’Iran oltre che alla volontà di alimentare finanziariamente e militarmente la guerra in Ucraina.
Ne parliamo con Nicola della Rete Palestina di Napoli