Francia. Marea fascista e astensione dilagante

Scritto dasu 11 Giugno 2024

Nei due Paesi più popolosi dell’UE, la Francia e la Germania, alle europee crollano i partiti liberali al potere e avanzano prepotentemente le destre sovraniste, come Rassemblement National di Le Pen – primo partito – e Alternativa per la Germania – secondo partito, davanti a socialdemocratici e Verdi.
Un voto che avrà anche conseguenze politiche interne: Macron ha sciolto il Parlamento, convocando elezioni politiche a fine giugno. Scelta analoga per il Belgio, dove il partito conservatore al potere viene superato a destra da nazionalisti e sovranisti.
In Francia ha votato poco il 51,49% degli aventi diritto: quasi la metà ha disertato le urne. Una diserzione che nei quartieri popolari è stata ancora più massiccia. In certe zone non ha votato più del 30% della popolazione.
Il risultato francese era ampiamente annunciato dai sondaggi, che regalano a Macron la coppa del presidente più impopolare della Republique.
La mossa delle elezioni anticipate, dopo la valanga fascista e il dimezzamento del partito di Macron, è probabilmente un calcolo machiavellico sulle dinamiche di potere. Macron intende passare la patata bollente a Bardella, puntando su un logoramento di immagine dell’RN nei due anni prima delle prossime presidenziali.
Resta tuttavia sul tappeto la questione sociale, che qualcuno immagina possa trovare un parziale sbocco in una ritrovata unità della sinistra per le elezioni anticipate di fine giugno, ma che resta nelle mani dei movimenti sociali, che sinora, pur imponenti, non hanno sinora trovato lo slancio per travolgere fascisti e governanti.
Ne abbiamo parlato con Gianni Carrozza, redattore di Radio “Fréquence Paris Plurielle” dove conduce “Vive la sociale!”

Ascolta la diretta:


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