Marcia per Nahel un anno dopo la sua uccisione da parte della polizia francese
Scritto dainfosu 1 Luglio 2024
Diverse centinaia di familiari, amici e solidali si sono riuniti sabato nel sobborgo parigino di Nanterre per ricordare Nahel Merzouk, 17 anni, ucciso a bruciapelo da un agente di polizia a un posto di blocco il 27 giugno 2023: un omicidio.
Inizialmente il poliziotto che ha sparato all’adolescente invoca la legittima difesa, ma il video dell’omicidio di Nahel lo inchioda: ha sparato immediatamente dopo avergli ordinato di fermarsi. La gente reagisce rapidamente nelle strade.
A partire da quella prima notte, il 27 giugno, sono scoppiati violenti scontri nel quartiere di origine del ragazzo (Nanterre) e in altri sobborghi della banlieue parigina (Mantes-la-Jolie, Boulogne-Billancourt, Clichy-sous-Bois, Colombes, Asnières, Montfermeil) e in tutta la Francia ( Roubaix, Lilla, Bordeaux…). Il giorno seguente, nonostante i politici riconoscano il carattere efferato di questo omicidio e il governo e le frange moderate della sinistra facciano appelli alla pace, la rivolta si estende ad altre città (Neuilly sur Marne, Clamart, Wattrelos, Bagnolet, Montreuil, Saint Denis, Dammarie les Lys, Tolosa, Marsiglia…). Nel frattempo, la famiglia di Nahel ha istituito un “Comitato Verità e Giustizia” (“Comité Vérité et Justice”) con l’assistenza di Assa Traoré (il cui fratello è stato brutalmente ucciso dalla polizia nel 2016). La rabbia continua a incendiare le notti francesi per due settimane: municipi, stazioni di polizia, supermercati, tram, auto – soprattutto della polizia -, banche, uffici governativi e istituzionali di vario genere, scuole comprese, vengono incendiati o attaccati in quasi tutto il territorio francese.
A un anno dalla morte di suo figlio, la mamma di Nahel ha indetto una marcia per ricordarlo e per continuare a chiedere giustizia. Abbiamo chiesto a una compagna che vive a Parigi di raccontarci com’è andata.
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