Sant’Anna occupato per un aborto libero e sicuro!

Scritto dasu 30 Settembre 2024

Non Una di Meno e la Rete nazionale Consultori e Consultorie sono scese in piazza in diverse città italiane, insieme ad altre realtà femministe e transfemministe, per trasformare nuovamente la ricorrenza del 28 settembre, Giornata Internazionale per l’aborto libero, sicuro e gratuito, in una giornata di lotta e rivendicazione.

 

Di seguito, il comunicato diffuso da NUDM dopo la giornata di lotta al Sant’Anna:
“Oggi siamo stat3 in piazza insieme a tante altre realtà per ribadire che non può decidere nessuno sui nostri corpi: nè lo Stato, nè la Regione Piemonte, nè i medici obiettori o le associazioni antiabortiste. Dopo tanti anni, dalla prima occupazione del S. Anna nel 1978, siamo tornat3 come movimento femminista e transfemminista a rioccupare quell’ospedale con i nostri corpi e con le nostre voci, per pretendere nuovi diritti.
Abbiamo costretto il direttore dell’ospedale Fiandra e il direttore della ASL Città della Salute e della Scienza La Valle a un confronto con il nostro presidio in occupazione. Hanno giustificato la presenza della “stanza d’ascolto” come perfettamente legale e di responsabilità della Regione, rinunciando con ignavia ad ogni responsabilità medica sulla questione e ignorando le proteste e le richieste anche del loro stesso personale. Si sono nascosti dietro il fatto che al S Anna l’aborto lo praticano e per questo ancora di più dovrebbero vergognarsi della loro mancanza di professionalità e responsabilità. Ci rivedremo davanti al Palazzo della Regione per chiedere conto a Cirio e Riboldi della stanza e tutti i soldi pubblici sprecati per lasciare spazio politico alla propaganda di Marrone.
La 194 non basta, non basta una legge che consenta questa propaganda politica di FDI a scapito delle nostre scelte riproduttive. Non basta una legge che consenta a medici obiettori e alle associazioni antiabortiste di farci vivere con stigma e senso di colpa una procedura medica che dovrebbe essere considerata come una procedura medica essenziale. Pretendiamo che i soldi pubblici del fondo Vita Nascente siano usati per una salute ginecologica e riproduttiva accessibile in consultori e ospedali, contraccezione gratuita e vero welfare a sostegno della genitorialità. Pretendiamo di poter abortire dove vogliamo e con chi vogliamo, come ricordano le linee guida OMS.
Lanciamo da questo ospedale occupato la sfida a non abbassare la guardia: la nostra furia femminista non si arresta, insieme alla voglia di creare insieme diritti nuovi contro ogni deriva fascista! Occuperemo ogni spazio necessario! Fuori gli antiabortisti dalle nostre vite!

Ascolta il racconto della giornata del 28 settembre a Torino:


Radio Blackout 105.25

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