Valencia: il disastro politico dietro al disastro climatico

Scritto dasu 1 Novembre 2024

Dana, il fenomeno climatico comunemente definito come “Goccia fredda”, che settimana scorsa si abbatteva sulla Sardegna causando un morto, nella giornata di giovedì si è abbattuto sulla Spagna, inondando in particolare il sud della regione di Valencia. Il fenomeno climatico, dovuto all’unione di aria polare fredda ad un’atmosfera calda, crea un fenomeno temporalesco auto-rigenerante, in questo caso risultato nella caduta di fino a 600mm di acqua – la quantità equivalente ad un anno e mezzo di pioggia. E’ particolarmente accentuata dall’energia prodotta dal calore rilasciato dai mari.

L’alluvione ha causato sino ad ora 158 morti, numero destinato a salire visti i numerosissimi dispersi. I danni si contano altissimi con più di 120.000 sfollati e l’interruzione di strade, connessioni telefoniche, canali di trasmissione dell’energia elettrica.

Fatale è stato il mancato allarme rosso dato dal governo locale, anche a fronte dell’allerta dell’agenzia metereologica statale, AEMET, risalente al 20 ottobre e l’allerta rossa data dal governo centrale fin dalle 7:35 di martedì. In più, un’ulteriore aggravante è dato dalle numerosissime aziende che sono rimaste aperte ed hanno impedito ai lavoratori di andare a ripararsi a casa, lasciandoli ingabbiati sui posti di lavoro o intrappolati nel fango nell’orario di punta serale.

Con Lorenzo Tecleme – ora a Madrid, scrittore su tematiche di clima e politica per vari giornali e trasmittenti tra cui Manifesto, Domani, Valori.it e canalred_tv – siamo andati ad indagare le colpe politiche dietro alla strage climatica:


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