La crisi dei droni e l’accelerazione bellica nell’Europa dell’est

martedì 30 settembre 2025

In questi anni di guerra abbiamo imparato che la propaganda bellica crea una cortina di disinformazione tale da rendere quasi impossibile comprendere non solo la dinamica e l’effettiva portata, ma a volte anche la stessa consistenza di alcuni fatti. Certo è che sia l’Ucraina che la Russia vogliono proseguire ed estendere la guerra, o comunque passare ad un più forte stato di allerta in Europa e ad un ulteriore livello di militarizzazione dei confini. Basti pensare allo schieramento, annunciato, di 40.000 soldati polacchi sul confine orientale del paese e alle esercitazioni militari congiunte russe e bielorusse in corso a distanza di relativamente pochi chilometri.
Quella che è stata chiamata “crisi dei droni” ha portato difatti ad un innalzamento della militarizzazione del confine orientale della Polonia e ad un aumento dell’impegno della NATO con la nuova operazione “Eastern Sentry”. Nelle settimane successive gli sconfinamenti sono aumentati, facendo crescere la tensione.
L’impegno militare dell’Italia, presente con mezzi e truppe in Estonia e Romania pare estinato ad aumentare.
Nel silenzio dei movimenti contro la guerra che pure riempiono le piazza contro il genocidio a Gaza.
Dario Antonelli, che ne ha scritto su Umanità Nova, ha messo in evidenza la graità dell’escalation in atto e la necessità di un più forte impegno contro le missioni militari dell’Italia.

Ascolta la diretta:

Altro da informazione