sabato 18 ottobre 2025

Dalla Palestina all’antifascismo, costruire un blocco sociale di opposizione: corrispondenza dai Paesi Baschi

Un aggiornamento sulla particolare congiuntura politica che in questo momento si vive in Euskal Herria (Paesi Baschi) e, in maniera più generale, nello Stato spagnolo ed in particolare nelle sue regioni storicamente indipendentiste e autonome. Pur davanti alla radicalità di facciata espressa dal governo Sanchez nei confronti di Israele, sono stati i movimenti a costruire e mantenere oltre due anni di mobilitazioni in solidarietà alla Palestina in crescendo costante, ponendo al centro la solidarietà alla resistenza palestinese ed una prospettiva anti-imperialista solida e coerente. Dopo uno sciopero generale convocato dai sindacati il 15 ottobre – sciopero si può leggere più come una conseguenza a ribasso delle mobilitazioni auto-organizzate che invece come un momento di carattere più detonante come in Italia – la scommessa è piuttosto quella di partire dalle piazze in solidarietà con la Palestina per strutturare un blocco sociale in grado di riarticolare le lotte anche sui bisogni materiali della gente, dalla lotta per la casa all’alzamento dei salari. Tra i cenni che sembrano indicare una maggiore determinazione e una ritrovata voglia di mobilitarsi, i durissimi scontri scoppiati l’11 ottobre a Gasteiz, una delle capitali dei Paesi Baschi, in risposta alla provocazione dei fascisti della Falange di tenere un corteo in città. In una regione dove l’antifascismo ha radici politiche profonde ed in un momento di progressivo crescendo delle manifestazioni in solidarietà alla Palestina, migliaia di giovani hanno dimostrato collettivamente la capacità di riuscire a cacciare i fascisti dalla città. Di questo inizio di autunno decisamente interessante parliamo con un compagno basco: