Grecia. Lo Stato tortura e se ne vanta
Quattro giovani anarchici vengono arrestati in seguito ad una rapina in una banca a Kozani, un piccolo centro del nord della Grecia. Trascorrono quattro ore nei locali della polizia dove vengono selvaggiamente picchiati. I loro volti tumefatti ripresi dalle telecamere al momento del trasferimento in tribunale fanno il giro del mondo. La notizia rimbalza anche sui nostri media, Amnesty International denuncia l’ennesimo caso di tortura nelle stazioni di polizia dello Stato ellenico.
I quattro compagni rifiutano di sporgere denuncia, dichiarando che di non volersi considerare vittime, poiché “non si aspettavano niente di diverso dai nemici della libertà”.
Nel movimento greco è convinzione diffusa che i volti pesti dei quattro compagni siano stati mostrati deliberatamente, per lanciare un monito alla vasta opposizione politica e sociale che, nonostante la repressione crescente, lotta contro la macelleria sociale che ha ridotto alla povertà ampi strati della popolazione greca.
Quest’episodio è solo l’ultimo segnale della scelta secca del governo di ridurre lo scontro sociale a scontro militare. Il moltiplicarsi degli sgomberi dei luoghi autogestiti, gli arresti, la violenza nelle questure sono il segnale dell’instaurarsi progressivo di una democratura.
Alla violenza contro gli oppositori politici e sociali fa da contrappunto l’impunità contro i nazisti che in pieno giorno compiono violenze contro gli immigrati. Ormai non c’è giorno che non venga attaccato un negozio gestito da immigrati. I pestaggi e gli omicidi di stranieri sono diventati fatti di “ordinaria quotidianità”. Non per caso uno degli episodi più gravi di torture è avvenuto quest’autunno nei confronti di una ronda anarchica di motociclisti antifascisti.
Anarres ne ha parlato con Georgios, un compagno del gruppo dei Comunisti libertari di Atene.
Ne è scaturita una chiacchierata a tutto campo sulla situazione in Grecia. Un paese dove, non per caso, la repressione colpisce le esperienze di autogestione capaci di contrastare attivamente il governo. Ultimo positivo esempio la scelta dei lavoratori della Vio.Me che hanno deciso di autogestire la loro fabbrica.
Ascolta la diretta: 2013 02 08 giorgios torture
Qui puoi vedere il video in cui vengono mostrati i quattro anarchici arrestati a Kozani mentre vengono tradotti in tribunale. I loro volti tumefatti sono la miglior propaganda della democrazia reale.