L’uomo delle banche… e dei cardinali
La Chiesa cattolica punta su Mario Monti e lo sostiene in modo esplicito: l’uomo delle banche è anche l’uomo dei cardinali.
Negli ultimi giorni è emerso in modo netto quale sia il prezzo dell’appoggio della Chiesa: finanziamenti e privilegi per il cosiddetto terzo settore, sinora “penalizzato” dalle politiche ultraliberiste del presidente del consiglio. In realtà Monti non ha tagliato alcuna delle tante regalie fatte ai preti da Silvio Berlusconi, che la Chiesa ha costantemente appoggiato, nonostante la non dissimulata disinvoltura sessuale del cavaliere.
D’altra parte il potere della chiesa si esplica nella rete di strutture assistenziali e scolastiche con le quali mantiene un forte controllo sulla società. Nessuna delle scuole, ospedali, case per anziani, comumità per tossicodipendenti gestite dalla Chiesa potrebbe sopravvivere senza consistenti finanziamenti statali.
Resta tuttavia aperta la contraddizione tra una struttura che si da nell’eternità del proprio universo assiologico e il relativismo liberale con cui la chiesa è in competizione, proponendosi come alternativa alle incertezze e alle paure di chi vive una realtà sociale il cui perno è la il profitto.
Quello tra Bagnasco e Monti sarà quindi un matrimonio di interessi, dal quale il cardinale cercherà di trarre il massimo profitto.
Anarres ne ha parlato con il proprio vaticanista di riferimento, Paolo Iervese. Ne è scaturita un’intervista a tutto campo sulla attuale declinazione della Chiesa cattolica, sempre più nettamente orientata ad una restaurazione antimoderna di un principio di verità assoluto, come assoluta, senza legami né limiti, è l’aspirazione teocratica del Vaticano.
Ascolta l’intervista: 2013 02 01 campagna elettorale dei preti