WAR ON ENCRYPTION – BIOMETRIA, AI E SORVEGLIANZA NELLA WAR ON MIGRANTS
Estratti dalla puntata del 19 marzo 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia
WAR ON ENCRYPTION
La guerra alle comunicazioni cifrate è da tempo tracimata dal contesto militare a quello sorvegliante. Al massiccio diffondersi di strumenti di protezione delle interazioni digitali, come i protocolli E2EE, diventati comuni nelle principali applicazioni di messaggistica, corrispondono spinte politiche per consentire alle agenzie repressive di ottenere degli “ingressi riservati” (backdoors) per accedere ai contenuti protetti da cifratura.
A fine febbraio 2025, è emerso come il governo del Regno Unito abbia ordinato ad Apple di rendere bypassabile la sua crittografia, fornendo alle agenzie di sicurezza britanniche l’accesso ai dati di iCloud ai sensi dell’Investigatory Powers Act del 2016.
Nonostante il silenzio e il disinteresse dei media mainstream, quanto sta emergendo rappresenta un precedente pericolosissimo nell’attacco alle comunicazioni private e un evento che deve essere letto nella sua rilevanza globale.
BIOMETRIA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE NELLA WAR ON MIGRANTS
Grazie al prezioso contributo di Caterina Rodelli di AccessNow, andiamo a osservare la proliferazione dei sistemi di sorveglianza e schedatura biometrica applicati nella Guerra alle Persone Migranti.
Se centri detentivi e frontiere sono un enorme bacino di sperimentazione per tecnologie ostili, la narrazione dell’emergenza migratoria e la conseguente deumanizzazione di questo segmento vulnerabilizzato di popolazione mondiale ne sono i principali vettori normalizzanti.
Il dialogo con Caterina affronta il piano tecnico, il ruolo dell’industria, ma si concentra soprattutto su quello culturale, politico e normativo, descrivendo la centralità che si intende dare alle deportazioni, l’impulso impresso dal dogma dell’innovazione, dalla supposta neutralità delle tecnologie e riflettendo sull’urgenza di esporre e contrastare questi processi in modo efficace.