","Food and gentrification a Porta Palazzo ( + aggiornamento sulle iniziative)","post",1554992303,[58,59,60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/gentrification/","http://radioblackout.org/tag/mercato-centrale/","http://radioblackout.org/tag/mercato-del-pesce/","http://radioblackout.org/tag/palafuksas/","http://radioblackout.org/tag/porta-palazzo/",[65,66,67,68,69,70],"balon","gentrification","mercato centrale","mercato del pesce","palafuksas","porta palazzo",{"post_content":72,"tags":77},{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":76},[74],"pesce","anche per il mercato del \u003Cmark>pesce\u003C/mark>: i lavori dureranno circa due","Lo scorso luglio è partito un progetto investe tutta l’area di Porta Palazzo, che ospita il mercato all’aperto più grande d’Europa. Il fulcro narrativo e materiale della “riqualificazione” dell’area è la gastronomia.\r\nDa settembre prossimo l’ex caserma dei Vigili del fuoco in corso Regina Margherita ospiterà “Combo”, un nuovo ostello della gioventù progettato dall’architetto norvegese Ole Sondresen e finanziato da Michele Denegri. Nei 5.500 mq di superficie ci saranno 250 posti letto, aree multifunzionali artistiche con servizio di ristorazione e un bar aperto 24 ore. Restyling anche per il mercato del \u003Cmark>pesce\u003C/mark>: i lavori dureranno circa due anni. L’intervento prevede una “boutique del \u003Cmark>pesce”\u003C/mark> al piano terra con punti vendita ristrutturati, un bar, uno stand per la degustazione “street food” delle specialità ittiche e un ristorante di lusso.\r\nL’operazione sarà gestita dal Consorzio mercato ittico di Porta Palazzo, formato da Coming alimentare srl e la Cortese Santo Nicola.\r\nA completamento del mercato è prevista anche la risistemazione dei bastioni sotto il parco archeologico, dove gli ambulanti potranno nuovamente parcheggiare i loro carretti.\r\nSabato 13 aprile verrà inaugurato Mercato Centrale. Il bottiglione verde dell’archistar Massimiliano Fuksas ha conosciuto una vita tribolata sin dall’esordio, quando venne costruito al posto della vecchia Ala liberty che ospitava i negozietti/bancarelle degli abiti a basso costo per gli abituali frequentatori del mercato.\r\nIl Palafuksas era destinato a fallire, perché i negozi di lusso non lo trovavano attrattivo e i vecchi negozianti non potevano permettersi i nuovi affitti. Dalla sua apertura è sempre stato una spina nel fianco delle amministrazioni subalpine. Oggi, nella Porta Palazzo in via di gentrificazione, voluta prima dalle amministrazioni targate PD e oggi dalla giunta a 5Stelle, il bottiglione ospita un polo del gusto, secondo la recente vocazione torinese, che va da Terra Madre ad Eataly, Alti Cibi ad enorme tasso di sfruttamento.\r\nCi sono voluti dieci mesi di lavoro con un investimento di sei milioni di euro per realizzare a Torino il terzo “Mercato Centrale” in Italia, dopo quelli aperti a Firenze (mercato San Lorenzo) e Roma (Stazione Termini). 4.500 metri quadri distribuiti su tre livelli. Ci saranno 26 botteghe, tra artigiani del gusto, ristoranti, bar, birreria e una scuola di cucina.\r\nIl 'Mercato Centrale' nasce dall'idea dell'imprenditore della ristorazione Umberto Montano e dall'esperienza del gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi. \"Non solo - spiegano gli ideatori - un luogo, aperto dalle 8 alle 24, dove mangiare e fare la spesa, ma una destinazione in cui cibo e cultura s'incontrano, generando forte aggregazione sociale e realizzando progetti di rigenerazione nel tessuto urbano all'interno del quale si inserisce\".\r\nIn altri termini: per i poveri, che pure ancora abitano in buona parte della zona del mercato, non ci sarà posto. L’aumento degli affitti delle case, dei posti dove piazzare i banchi, dei prezzi delle merci allontanerà dal quartiere la popolazione che non se lo potrà permettere.\r\nUn quartiere attira le persone perché vivace, multietnico, perché nell’area del mercato e in quella del limitrofo Balon, gira tanta gente diversa, che ne costituisce l’attrattiva, rischia di trasformarsi in un Luna Park plastificato, destinato a turisti plastificati che affolleranno – già ora accade – le case trasformate di Bed & Breckfast dopo la fuga dei vecchi abitanti.\r\nUltimo tassello della partita dell’amministrazione Appendino lo spostamento del pezzo non ancora normalizzato del Balon, quello tra il canale Molassi e il piazzale di San Pietro in Vincoli, il vecchio cimitero degli impiccati, rinominato “Barattolo” e gestito dall’associazione Vivi Balon, nata per mettere sotto controllo il mercato illegale, spontaneo, che nell’area che va dal Ponte ora dedicato al vicesindaco sceriffo Domenico Carpanini” al limite della grande piazza della Repubblica, che i vecchi piemu chiamavano Porta Pila. Ora vengono sfrattati tutti, sospinti verso via Carcano, in un’area desolata nei pressi del cimitero, dove già si svolge il mercato domenicale, che dieci anni fa occupava motu proprio l’area di Porta Palazzo Nord, che, nonostante le lotte, venne cacciato con la politica del divide et impera.\r\nDoveva finire tutto quasi tre mesi fa, invece sabato dopo sabato, i balonari occupano la piazza e resistono.\r\nLa gentrificazione ci mostra la linea di cesura tra le classi senza finzioni o belletti.\r\nSu questa scena ci sono anche altri attori. La questura di Torino, che stringe il quartiere in una soffocante morsa disciplinare, i poveri che resistono e difendono i loro commerci, gli anarchici che si collocano sulla faglia mobile del conflitto, del mutuo appoggio, della costruzione di assemblee popolari dal basso, parte dell’intelligenza torinese, che sente l’urgenza di impastare le proprie ricerche con la polvere delle strade di Porta Palazzo, per un pensiero che è situato, perché la neutralità è la maschera dei padroni e degli oppressori.\r\nDi Mercato Centrale, di quest’ennesima riqualificazione escludente nel cuore di Porta Palazzo, abbiamo parlato con Giovanni Semi, sociologo dell’Università di Torino, tra i promotori dell’iniziativa “Cosa succede in città?”\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/2019-04-09-semi-gentrification-a-porta-palazzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAGGIORNAMENTO: sempre su questo tema, abbiamo parlato con una compagna torinese dell'iniziativa di sabato 13 alle 19, un contro-aperitivo sotto la tettoia dell'orologio per festeggiare insieme la fine della varia umanità di Porta Palazzo e l'inizio di un nuovo magnifico destino, senz'altro \"di classe\", fatto di food, ostelli di lusso ed espulsioni.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/cenafood.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[78,80,82,84,87,89],{"matched_tokens":79,"snippet":65},[],{"matched_tokens":81,"snippet":66},[],{"matched_tokens":83,"snippet":67},[],{"matched_tokens":85,"snippet":86},[74],"mercato del \u003Cmark>pesce\u003C/mark>",{"matched_tokens":88,"snippet":69},[],{"matched_tokens":90,"snippet":70},[],[92,95],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":75,"value":76},"post_content",[74],{"field":32,"indices":96,"matched_tokens":98,"snippets":100},[97],3,[99],[74],[86],578730123365187700,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":44,"score":105,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":44},"1108091338752",14,"578730123365187698",{"document":107,"highlight":128,"highlights":133,"text_match":101,"text_match_info":136},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":44,"id":110,"is_sticky":44,"permalink":111,"post_author":112,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":50,"post_id":110,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":55,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":125},[41],[43],"42577","http://radioblackout.org/2017/06/i-berberi-del-rif-come-i-cabili/","info","Sono passati 16 anni dalla rivolta che scosse la Cabilia, la regione algerina abitata da popolazioni di lingua e cultura berbera.\r\n\r\nLa rivolta scattata nel Rif marocchino da maggio, che qualcuno ha paragonato a quella del 2011 in Tunisia, pare invece l'eco di quella algerina di inizio secolo.\r\n\r\nIl Rif è la regione più povera e ribelle del regno del Marocco. All'inizio del secolo scorso Abd-el-Krim al Chattaabi, guidò una rivolta berbera, che tenne in scacco per anni le due Francia e Spagna.\r\n\r\nRegione montuosa del nord del paese, è una delle parti più povere del regno di Mohammed VI, dove la rivolta cova sotto le ceneri.\r\n\r\nLa scintilla della rivolta è stata la morte di un venditore abusivo di pesce, stritolato intenzionalmente nel camion dell'immondizia nel quale era stato gettata la merce che gli era stata sequestrata. L'uomo aveva sfidato le autorità a macinarlo con il pesce ed è stato accontentato.\r\nLe immagini di questa morte crudele e ingiusta hanno innescato una rivolta che dura.\r\n\r\nI rivoltosi non hanno un progetto politico e sociale di vasto respiro. Le lotte si dipanano intorno ad alcuni obiettivi precisi: lavoro, centri culturali, scuole, fine della corruzione e della disoccupazione.\r\nObiettivi che rendono simile questa rivolta del Rif alla lotta dei berberi della Cabilia che, abbandonate aspirazioni stataliste, diedero vita a percorsi di autonomia e federalismo.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, un torinese di origine cabila.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 06 20 rif karim","20 Giugno 2017","2017-06-23 12:07:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/marocco-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/marocco-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/marocco-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/marocco-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/marocco-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/marocco.jpg 1067w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","I berberi del Rif come i Cabili?",1497977514,[121,122,123,124],"http://radioblackout.org/tag/algeria/","http://radioblackout.org/tag/cabilia/","http://radioblackout.org/tag/marocco/","http://radioblackout.org/tag/rif/",[126,127,18,12],"Algeria","cabilia",{"post_content":129},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[74],"di un venditore abusivo di \u003Cmark>pesce\u003C/mark>, stritolato intenzionalmente nel camion dell'immondizia","Sono passati 16 anni dalla rivolta che scosse la Cabilia, la regione algerina abitata da popolazioni di lingua e cultura berbera.\r\n\r\nLa rivolta scattata nel Rif marocchino da maggio, che qualcuno ha paragonato a quella del 2011 in Tunisia, pare invece l'eco di quella algerina di inizio secolo.\r\n\r\nIl Rif è la regione più povera e ribelle del regno del Marocco. 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Le protesta ad al Hoceima, capoluogo del Rif, e nel resto del paese sono la cartina al torna sole di una politica di governo che ha abbandonato gli abitanti di una delle regioni più povere del Marocco, in cui la gente vive principalmente di attività informali come la pesca e la vendita di hashis. Una regione quella del Rif, culla della cultura berbera, senza alcuna prospettiva soprattutto per i giovani che non dispongono di alcun ateneo nella regione, con la conseguente marginalizzazione della stessa.\r\n\r\nPer parlare delle proteste che animano il paese abbiamo sentito Sara Borillo, ricercatrice post-doc all'Univ. Orientale di Napoli e Docente a contratto di Storia dei paesi islamici all'Univ. di Macerata.\r\nmarocco","15 Giugno 2017","2017-06-17 01:46:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/Marocco-Rif-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/Marocco-Rif-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/Marocco-Rif-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/Marocco-Rif-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/Marocco-Rif.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Marocco. 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Entrambe le vittime erano immigrati. \r\nDomenica 26 marzo la polizia ha fatto irruzione nell’abitazione di un uomo di 56 anni di origine cinese, per verificare una denuncia per schiamazzi. Liu Shaoyao stava pulendo il pesce con le forbici, i poliziotti sostengono di essere stati aggrediti, la figlia nega e testimonia che l’uomo è stato colpito a sangue freddo.\r\nQualche giorno dopo i gendarmi sorprendono in una cascina del marsigliese un detenuto evaso dal carcere durante un permesso. L’uomo è disarmato ma viene crivellato di colpi e ucciso. L’eco della vicenda si spegne presto, perché i due gendarmi vengono arrestati. Un fatto decisamente inusuale in Francia. L’uomo ucciso faceva parte della locale comunità rom. È possibile che l’arresto sia stato deciso per sopire le proteste dei rom, che in passato per episodi analoghi erano sfociate in aperta rivolta. \r\n\r\nLa domenica successiva in place de La Republique a Parigi era stato da tempo fissato un appuntamento nell’anniversario della Nuit Debout. La piazza si è rapidamente riempita di cinesi con ampio palco e potente amplificazione. Sui cartelli e negli interventi vengono ripetuti due slogan. “Verità giustizia dignità”, “Per la pace e la giustizia, contro la violenza” \r\nGli inviti alla calma dei maggiorenti della comunità cinese cadono nel vuoto. Dopo pochi minuti i giovani cinesi, come tanti loro coetanei, hanno più volte ingaggiato scontri con la polizia, che ha risposto facendo un massiccio uso di gas lacrimogeni.\r\nSin qui la cronaca.\r\n\r\nQuesti episodi riflettono la crescente insofferenza nei confronti della violenza della polizia, che sempre più agisce da polizia etnica. Nel contempo la licenza di uccidere ottenuta dopo le proteste dello scorso autunno rinvigorisce il radicato e più che giustificato senso di impunità di cui godono le forze dell'ordine francesi.\r\n\r\nIntanto la campagna per le presidenziali francesi è sempre più incandescente, mentre sui luoghi di lavoro si moltiplicano le lotte.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di radio Frequence Plurielle di Parigi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 04 04 carrozza polizia uccide","7 Aprile 2017","2017-04-11 13:50:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/cinesi-parigi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/cinesi-parigi-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/cinesi-parigi-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/cinesi-parigi-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/cinesi-parigi.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Polizia etnica in Francia. 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Secondo la versione degli agenti, al momento stesso di aprire la porta Shaoyo Liu si sarebbe scagliato contro uno di loro, ferendolo con un coltello. L’avvocato dei familiari contesta invece questa versione, sostenendo che l’uomo stesse pulendo del pesce con delle forbici, quando gli agenti gli hanno sparato senza preavviso.\r\n\r\n \r\n\r\nUn nuovo caso di morto per mano della polizia che si inserisce in un clima già particolarmente teso per i continui abusi e violenze delle forze dell'ordine. Ieri sera a un presidio di centinaia di persone convocato per chiedere giustizia per Shaoyo Liu davanti al commissariato del 19esimo arrondisement hanno preso parola i suoi familiari e quelli di altre vittime della polizia. Il presidio si è poi trasformato in un corteo selvaggio che è stato blindato e attaccato con gas lacrimogeni dalla polizia, presente in forze.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Martina, compagna italiana a Parigi:\r\n\r\nmartina_parigi_polizia","29 Marzo 2017","2017-03-31 23:30:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/shaoyo-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/shaoyo-300x167.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/shaoyo-300x167.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/shaoyo-200x110.png 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/shaoyo.png 704w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Parigi: proteste e scontri per la morte di Shaoyo Liu, ucciso dalla polizia",1490789757,[179,182,215,183,216],"http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/shaoyo-liu/",[20,16,218,26,219],"polizia","Shaoyo Liu",{"post_content":221},{"matched_tokens":222,"snippet":223,"value":224},[74],"che l’uomo stesse pulendo del \u003Cmark>pesce\u003C/mark> con delle forbici, quando gli","Ancora tensioni con la polizia in Francia, dove domenica sera – a Parigi - un agente ha ucciso un uomo cinese di 56 anni, Shaoyo Liu, dopo aver fatto irruzione nella sua abitazione sfondando la porta e colpendolo a morte con un colpo di arma da fuoco.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì sera ci sono state violente proteste davanti a un commissariato di polizia del 19esimo arrondisement (quello in cui abitava la vittima): centinaia di persone, appartenenti soprattutto alla comunità asiatica, hanno tirato oggetti contro la centrale e hanno dato fuoco a quattro auto, tra cui una della polizia. 35 persone sono state fermate; 9 di queste ieri si trovavano ancora in stato di fermo in commissariato.\r\n\r\n \r\n\r\nLe forze dell’ordine erano intervenute nella serata di domenica in seguito alla segnalazione di una lite in famiglia. 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Lunedì 12 a Torino si è svolta un’assemblea informativa.\r\nGiovedì 15 alle 9 presidio all’aula bunker delle Vallette\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati del collegio difensivo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013-10-13-losco\r\n\r\nDi seguito il comunicato di solidarietà del Movimento No Tav.\r\n\r\nIl 15 ottobre comincia il processo d’appello contro Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò, condannati in primo grado a tre anni e mezzo per il sabotaggio al cantiere della Maddalena del 14 maggio 2013. Quell’angolo di Val Susa è una fortezza con truppe ed armi da guerra. Quella notte l’imponente apparato di sicurezza venne colto alla sprovvista. Un compressore prese fuoco.\r\nUn piccolo smacco che il governo e la magistratura non erano disposti a tollerare. Il movimento No Tav fece proprio quel sabotaggio, tassello in una lotta popolare nella quale tutti sono protagonisti.\r\nLa Procura di Torino si è assunta il compito di regolare i conti con i No Tav. L’accusa di terrorismo contro Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è stata la punta di un iceberg di processi e condanne ad altissima velocità.\r\nIl processo del “compressore” si basa sull’articolo 280.\r\nQuella notte venne danneggiato un compressore. Nonostante non sia stato ferito nessuno, i No Tav sono stati accusati di aver tentato di colpire gli operai dei cantiere e i militari di guardia. Una follia. una lucida follia.\r\n\r\nCome si trasforma un'azione di sabotaggio in un atto terrorista?\r\nL'ordinamento mette a disposizione delle procure l'articolo 270 sexties, l'ultima incarnazione, del 270, l'articolo che descrive i reati associativi di natura politica.\r\n\r\nQuesta legge potrebbe essere usata contro chiunque provi a contrastare una decisione del governo.\r\nL’accusa di terrorismo potrebbe essere fatta a qualunque movimento di lotta.\r\nDiversi giuristi, non sospettabili di simpatie No Tav, dissentirono pubblicamente con l’allora procuratore capo, Giancarlo Caselli, che chiuse in anticipo la sua carriera.\r\nLo scorso dicembre la corte d’assise smontò le tesi della Procura torinese, ribadendo il pronunciamento della Cassazione che aveva giudicato incongrua l’accusa di attentato con finalità di terrorismo, dal quale i quattro No Tav sono stati assolti. Francesco, Graziano e Lucio, arrestati qualche mese dopo, sono stati processati e condannati per lo stesso sabotaggio, ma non per terrorismo, perché la Cassazione aveva nuovamente bocciato la Procura di Torino.\r\n\r\nIl movimento No Tav si è stretto solidale a chi era stato investito da un’accusa tanto pesante. Migliaia di persone sono scese in piazza, centinaia di iniziative di sostegno, informazione, lotta si sono susseguite sin dal nove dicembre del 2013, quando i quattro vennero arrestati e subirono oltre un anno di carcere duro.\r\n\r\nL’ultima zampata della Procura di Torino contro i No Tav arriva dal Procuratore Generale Marcello Maddalena, che sarà in aula per sostenere le ragioni dell’accusa nel processo d’appello. Viene ribadita l’imputazione di attentato con finalità di terrorismo. La Procura di Torino non molla la presa. È raro che il procuratore generale scenda in campo direttamente. Maddalena vuole sparare tutte le cartucce per ottenere una condanna per terrorismo.\r\nMaddalena non si gioca una carriera giunta ormai al termine, ma rischia, se sconfitto, di non chiudere in bellezza.\r\nCercherà di far sentire ai magistrati tutto il suo peso .\r\nIl processo, inizialmente fissato in tribunale, è stato spostato nell’aula bunker delle Vallette, dove si era già celebrato quello di primo grado. Un ulteriore segnale del carattere speciale dei processi ai No Tav.\r\nIl processo alla 'ndragheta, in cui sono alla sbarra imprenditori, che hanno lavorato anche nel cantiere Tav, si svolge in contemporanea ma in sordina all'interno delle comode aule del tribunale Caccia, nonostante dalle intercettazioni, diffuse da alcuni organi di stampa, siano emersi i nomi di esponenti del partito democratico, che si sarebbero impegnati a sostenere l’ingresso di ditte fallite e colluse nel cantiere della Maddalena. Questa volta qualche pesce piccolo è rimasto imbrigliato nella rete della magistratura, ma i politici che li avrebbero sostenuti continuano le loro carriere nelle istituzioni e nella società che costruisce il Tav. Niente di cui stupirci. Legge Obiettivo, Sblocca Italia sono state inventate per rendere più agili, veloci le grandi opere, senza l’impiccio di qualche normativa di controllo o tutela.\r\n\r\nI processi ai No Tav sono processi contro ciascuno di noi. Con Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è alla sbarra tutto il movimento.\r\nIn questi anni di lotta durissima e di durissima repressione, non abbiamo mai accettato di trasformarci in meri testimoni dello scempio, perché siamo un movimento di resistenza attiva, perché le barricate, i sabotaggi, le occupazioni dell’autostrada, i blocchi alle trivelle, li abbiamo fatti tutti, chi in prima fila, chi impastando la polenta, chi ricostruendo un presidio bruciato.\r\nSiamo tutti colpevoli. Colpevoli di non esserci arresi, colpevoli di continuare la lotta, colpevoli perché costruiamo insieme, giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, il mondo che vorremmo.\r\n\r\nConquisteremo il futuro, perché stiamo liberando il nostro presente.\r\n\r\nSiamo tutti Chiara, Claudio, Mattia, Nicolò, Lucio, Francesco e Graziano.\r\n\r\nAppuntamento per il processo giovedì 15 ottobre alle 9 all’aula bunker delle Vallette.\r\n\r\nMovimento No Tav","13 Ottobre 2015","2015-10-15 11:47:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta-300x194.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta-300x194.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta-768x496.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta-1024x662.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta.jpg 1651w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","No Tav liberi! 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Brace yourself for an unapologetically aggressive dive into the realms of extreme auditory rebellion!","14 Giugno 2024","2024-06-14 09:45:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Screenshot-from-2024-06-14-09-41-51-200x110.png","500K VOTI","podcast",1718358356,[320,321,322,323,324,325],"http://radioblackout.org/tag/cago-sulla-musica/","http://radioblackout.org/tag/democrazia/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-europee/","http://radioblackout.org/tag/noise/","http://radioblackout.org/tag/pesce/","http://radioblackout.org/tag/smerdificazione/",[327,328,329,330,74,331],"cago sulla musica","democrazia","elezioni europee","noise","smerdificazione",{"tags":333},[334,336,338,340,342,345],{"matched_tokens":335,"snippet":327,"value":327},[],{"matched_tokens":337,"snippet":328,"value":328},[],{"matched_tokens":339,"snippet":329,"value":329},[],{"matched_tokens":341,"snippet":330,"value":330},[],{"matched_tokens":343,"snippet":344,"value":344},[74],"\u003Cmark>pesce\u003C/mark>",{"matched_tokens":346,"snippet":331,"value":331},[],[348],{"field":32,"indices":349,"matched_tokens":350,"snippets":352,"values":353},[272],[351],[74],[344],[344],578730123365712000,{"best_field_score":356,"best_field_weight":357,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":44,"score":358,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":44},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":360,"highlight":590,"highlights":818,"text_match":101,"text_match_info":828},{"comment_count":44,"id":361,"is_sticky":44,"permalink":362,"podcastfilter":363,"post_author":364,"post_content":365,"post_date":366,"post_excerpt":50,"post_id":361,"post_modified":367,"post_thumbnail":368,"post_title":369,"post_type":317,"sort_by_date":370,"tag_links":371,"tags":481},"97381","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-21-al-27-aprile-2025/",[277],"harraga","Lunedì 21 ore 13,30 – Kfc murder chicks - Radio Blackout set 28 minuti [Kfc murder chicks, Radio Blackout]: KFC Murder Chicks sounds like a dangerous mixture of Death Grips, Boards of Canada, pure white trash flooded out of televisions, crooked beats from worn out tapes and a pinch of digital folklore.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 15,30 – Te lo spiega Arsider: la memetica 43 minuti [Arsider, Radio Blackout]:\r\n\r\nI media obbediscono a una logica fondamentalmente diversa rispetto alla rappresentazione, cioè a quella della simulazione. La crescente prevalenza della schiavitù macchinica rispetto ai meccanismi di sudditanza sociale deve essere in gran parte attribuita alle tecnologie dell’informazione e del calcolo. Detto in modo drammatico, dal punto di vista dell’ingegneria cibernetica, il significato di un messaggio sembra apparentemente irrilevante, o almeno escluso dall’equazione. D’ora in poi ogni evento storico sarà perseguitato dalla propria doppia memetica. Ridere è una tattica di difesa contro il non riconoscere nulla. Dobbiamo sublimare l’orrore con l’umorismo.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 08,30 – Torino: la polizia si spara e i carabinieri quando? 28 minuti [Produzioni Nessun Rimborso]: Il nuovo giallo targato produzioni Nessun Rimborso, un indagine senza fronzoli e senza riguardi tra i suicidi avvenuti nelle questure piemontesi\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 08,30 – Racconti ovali 4 32 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nAttraversiamo la città di Limerick ed il suo stadio ovale, ci addentriamo in un episodio della lotta anticoloniale irlandese e scopriamo l’incredibile partita del 31 ottobre 1978 tra Munster e gli All Blacks, ovvero una delle squadre più forti del rugby irish in maglia tutta rossa contro la formidabile nazionale neozelandese in maglia tutta nera.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 25 ore 08,30 – Donne partigiane e ribelli 24 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nUna storia della resistenza che non relega il ruolo delle donne partigiane a un contributo piuttosto che un’appartenenza.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 25 ore 21,00 – Senza tregua. La guerra dei GAP, di Giovanni Pesce 17 minuti [Porfido]:\r\n\r\nUna lettura partigiana bellissima e coinvolgente, per non dimenticare il passato e attingere forza per continuare a lottare. Ora e sempre, RESISTENZA!\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 09,00 – Free and easy 26/05/2024 72 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\n...intro ... X-Ray Men , Sons of Cyrus , Naked Eyes , Denis Tek & the Golden Breed , Chevelles , Devil Dols, Drones , Unheard , Seminal Rats , Eric & the Garage Cats , Vicars , Riviera Playboys , Left Lane Cruiser , Mc Fadden's Parachute , Houston Fearless , Cindy Lawson , Peter Zaremba , Ace-Tones , Ravin' Bongos , Brooms , +..... let get it on ....share it!\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 20,00 – Droga e guerra 51 minuti [Radio blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nQuesto lungo approfondimento vuole proporre un riflessione sul ruolo che le sostanze psicotrope – che come elemento di interferenza con lo stato di coscienza hanno sempre accompagnato l’umanità – hanno assunto una volta inserite nel contesto tecnico-bellico.\r\n\r\nProviamo a suddividere la relazione tra sostanze psicoattive e guerra in due grandi categorie: sostanze somministrate durante l’esperienza delle atrocità, sostanze somministrate successivamente all’esperienza delle atrocità.\r\n\r\nTralasciando le “autoterapie” e i fenomeni di tossicodipendenza endemici tra i veterani di guerra, cercheremo di concentrarci esclusivamente sulla dimensione istituzionalizzata delle somministrazioni: dal Pervitin del Terzo Reich, al Captagon dell’ISIS, al Modafinil attualmente fornito all’esercito statunitense.\r\n\r\nMa la normalizzazione della guerra, che si declina anche attraverso l’arruolamento della popolazione nel suo insieme, deve tenere conto degli strascichi psichici di chi è entrato in contatto con gli eventi atroci e traumatizzanti che la caratterizzano; qui entrano in gioco le sperimentazioni di MDMA in Israele e di Ibogaina in Ucraina.\r\n\r\nSi osserva quindi una parabola della relazione tra umanità e sostanze psico-alteranti: dall’espansione della coscienza al sostegno neurochimico di ciò che è insostenibile.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 21,30 – Brodo di cagne strategico 7giugno2023 73 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nTrasmissione del 7 giugno 2023 di Radio Neanderhal come sempre dedicata alla ricerca musicale, ma stavolta con un'incursione iniziale di Antonio Rezza, da un'intervista e da estratti del suo ultimo spettacolo teatrale\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 26 ore 23,30 – Jerome Worldwide - A mix by founder of Jerome Worldwide 62 minuti [Jerome Worlwide, Radio Blackout]: JEROME is an electronic record label based in Hanover, Pennsylvania, founded by Matt Lutz in 2016.\r\n\r\nThe label started out as a mixfile series, the worldwide appreciated JEROME Mixfiles series, focusing its efforts on lesser known talents and allowing them to be heard, and is now close to reach its 600th episode.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 27 ore 09,30 – Rainbow Island - Extravaganza Mix 83 minuti [Rainbow Island, Radio Blackout]: Il materiale contenuto nel Rainbow Island Extravaganza Mix è stato registrato a partire dal 2013. In larga parte materiale registrato in sala prove.\r\n\r\nTracklist:\r\nSoapy Synth Intro\r\nRainbow Raga\r\nPayroll (sgrattokkie edit)\r\nXiao Dub\r\nMotorikkio (chaotix mix)\r\nBlending Coda (Smerluvio live at Tropicantesimo)\r\nStakkio (Jestering Riddims live in Macerata)\r\nGombo Bass\r\nTitan Clonewreck\r\nShiba Riddim\r\nDJ Kimchi – L’Aggrocene\r\nScraw To Manthy\r\nShuttling L.U.P.A. / Planet Pond\r\nTillman Dance / Kaduka Storm\r\nDJ Kimchi – City of Angles\r\nArab Wind Lions\r\nHigh Zone\r\nSneaky Goose\r\nMorpholiphonic Brain Choir\r\nDJ Kimchi – Abandoned Manor\r\nSkarano Riddim (Yap Dub)\r\nMirapuri Jungle Ruins\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 27 ore 13,30 – The Minneapolis Uranium Club live @Arci Taun 28 minuti [The Minneapolis Uranium Club, Radio Blackout]: Da Minneapolis gli impiegati marxisti della Sunbelt Chemical Corporation in un trattato di nervosismo post punk registrato dal vivo\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 27 ore 18,00 – Radio carosello 47 minuti [Produzioni Nessun Rimborso]:\r\n\r\nRadio Carosello è un palinsesto radiofonico condensato in 45 minuti. Dall’informazione mattutina, ai programmi ecosostenibili del pomeriggio, fino ai quiz e alle telenovele serali. Condito da pubblicità e jingle autoprodotti. Creato dalle Produzioni Nessun Rimborso, registrato negli studios di Radio Blackout con la collaborazione di 30 voci naturalmente non retribuite.","23 Aprile 2025","2025-04-23 12:00:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 21 al 27 Aprile 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Per molti italiani l'India é stata solo quella di Emilio Salgari, con i Tigrotti della Malesia e la setta dei Tugh. Per altri l'India fu il luogo (reale o fantasioso) in cui rifugiarsi dopo le le delusioni dei movimenti degli anni 70. Ma c'é stata un'India molto pià antica che inventò le frazioni, l'algebra e lo zero, calcolava gli equinozi, i solstizi e le eclissi, curava la malattia considerando il corpo umano nel suo insieme, mille anni prima degli europei. Tutto questo sotto lo sguardo benevolo di Indra, il dio della tempesta, di Varuna, il dio delle acque, di Agni, il dio del fuoco, e di Jama, il dio dei morti. Rivisitiamo quella civiltà rileggendo alcune fiabe che aiutavano gli indiani ad affrontare i problemi della vita quotidiana. \"Sita era un fanciulla bellissima ma emanava un disgustoso odore di pesce, e spesso si rifugiava nel bosco piangendo amaramente.\" L'India arrivò in Italia anche nei fumetti con \"Chiomadoro, principe del sogno\" e \"Fiordistella, reginetta del cielo\" apparse su L'Intrepido negli anni 50-70 con la matita di Lina Buffolente, la prima donna italiana del fumetto dove lavorò per 50 anni. \"Nella foresta viveva un essere mostruoso, non uomo e non scimmia, che si nutriva di carne umana\". Buon ascolto.","10 Maggio 2021","2021-07-11 09:20:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/INDIA2-200x110.jpg","FIABE INDIANE - LA PERLA DI LABUAN 7/4/2021",1620641084,[],[],{"post_content":844},{"matched_tokens":845,"snippet":846,"value":847},[74],"emanava un disgustoso odore di \u003Cmark>pesce\u003C/mark>, e spesso si rifugiava nel","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021.05.07-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"Kalì lancò un'orrenda maledizione, poi giurò di vendicarsi e scomparve in un fumo tenebroso.\" Il demone del gioco non tollera che la bellissima Damaianti gli abbia preferito come sposo un mortale, e tormenta il buon Nala fino a quando gioca e perde ai dadi tutto ciò che possiede. Per molti italiani l'India é stata solo quella di Emilio Salgari, con i Tigrotti della Malesia e la setta dei Tugh. Per altri l'India fu il luogo (reale o fantasioso) in cui rifugiarsi dopo le le delusioni dei movimenti degli anni 70. 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La folla elogiava i suoi vestiti nuovi e nessuno osava dire che non vedeva niente, perchè non voleva sembrare stupido.\" Hans Christian Andersen nacque nel 1805 a Odense, in Danimarca, da padre ciabattino e madre lavandaia. Il suo rifugio furono le fiabe, a lui dobbiamo personaggi come l'imperatore vanitoso, il brutto anatroccolo, la piccola fiammiferaia, il soldatino di stagno, la regina delle nevi. Fu sempre perseguitato da eccessive ansia e sensibilità, aveva paura delle correnti d'aria, di perdere il treno, di sbagliare a dare la mancia, che non superò nemmeno con il successo che arrivò nel 1839. In totale scrisse 156 fiabe. Il suo personaggio più famoso è la sirenetta che preferì morire per amore piuttosto che uccidere. Un'occasione per rivedere uno dei personaggi più antichi che ha avuto più trasformazioni sia di forma che di significato. Il primo fu Ulisse, che ebbe il problema di resistere al loro canto ammaliatore che prometteva un sapere proibito. Omero non ne descriveva l'aspetto, ma dalle pitture vascolari sappiamo che i greci le vedevano come donne dal corpo di uccello. Solo successivamente le sirene divennnero donne con la coda di pesce, come quella di Andersen. Al giorno d'oggi é arrivato \"Stirpe di Pesce\" il fumetto autoprodotto di Laura Spianelli che lo scrive, lo disegna e lo colora. Andersen morì nel 1875 a Rolighed, presso Copenaghen. \"Le sirene non hanno lacrime, perciò soffrono di più.\" Buon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2018.11.09-14.29.16-escopost.mp3\"][/audio]","17 Marzo 2019","2019-03-17 15:51:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/ANDERSEN2-200x110.jpg","HANS CHRISTIAN ANDERSEN - LA PERLA DI LABUAN 2/11/2918",1552835024,[],[],{"post_content":867},{"matched_tokens":868,"snippet":869,"value":870},[74],"donne con la coda di \u003Cmark>pesce\u003C/mark>, come quella di Andersen. 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Nello stesso anno dal racconto di Robbins il regista Tod Browning (che da ragazzo aveva vissuto in un circo) realizza il film \"Freaks\" in cui veri \"fenomeni da baraccone\" interpretano sè stessi. Le gemelle siamesi Daisy e Violet Hilton nacquero nel 1908 e morirono nel 1969 a pochi giorni di distanza una dall'altra. Randian nacque nella Guyana Britannica senza braccia né gambe. Johnny Eck, privo della parte inferiore del corpo, fu anche illusionista, sassofonisita, burattinaio e ballerino. \"Freaks\" fu proiettato per la prima volta in California e fu subito scandalo, molti stati imposero pesanti tagli, molte sale lo respingevano, in Gran Bretegna fu proibito, non arrivò in Italia e Francia, e sparì dalla circolazione per 30 anni. Definiti via via mostri, prodigi, scherzi di natura e fenomeni da baraccone, coloro che sembravano violare le leggi della natura destarono sempre meraviglia e paura al tempo stesso. Chang ed Eng nacquero uniti al fianco nel 1811 a Maklong nel Siam, furono portati in Usa dove si esibirono, si sposarono, ebbero figli e morirono lo stesso giorno a 63 anni di età. Da allora i gemelli uniti si chiamarono \"siamesi\". Nel 1504 i \"fratelli scozzesi\" arrivarono alla corte di re Giacomo VI di Scozia a 18 anni di età. Secondo alcune testimonianze erano un unico essere con un paio di gambe, 2 teste e 4 braccia. Mirtle Corbin aveva 2 bacini e 4 gambe. Si sposò ed ebbe 5 figli, 3 da una vagina e 2 dall'altra, e morì nel 1928. Elle Harper nacque nel 1873, aveva le ginocchia che si piegavano al contrario per cui poteva camminare solo a 4 zampe, si esibì come la \"ragazza cammello\", non si conosce la sua fine. Poi ci fu Joseph Merrick, affettto dalla sindrome di Proteo, da cui nel 1980 il regista David Linch realizzò il film \"The elephant man\". E poi gli ermafroditi, i nani e i giganti. Gli antichi vedevano in essi un messaggio degli dei, i moderni facevano la coda per vederli pagando il biglietto. La storia di John Phineas Barnum che, dopo essere stato locandiere, sarto e magazziniere, scoprì come arricchirsi con i Freaks, veri e inventati. Il suo pezzo forte era la \"vera sirena delle isole Fiji\" costituita da una testa di scimmia mummificata unita a una lisca di pesce. Buon ascolto.\r\n\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\n\r\nLeslie Fiedler \"Freaks - Mostri o mutanti, scherzi di natura, incubi viventi, incarnazione delle nostre paure, caricatura delle nostre illusioni\"\r\nC. J. S. Thompson \"I veri mostri - Storia e tradizione\"\r\n\r\nUnknow\r\n\r\nUnknown","13 Gennaio 2018","2021-03-14 16:18:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/Poster_-_Freaks_02-2-200x110.jpg","La Perla di Labuan- 10 Gennaio 2018 - Freaks",1515850840,[887,888,889,890,891,892,893],"http://radioblackout.org/tag/chang-e-eng/","http://radioblackout.org/tag/circo/","http://radioblackout.org/tag/ermafroditi/","http://radioblackout.org/tag/freaks/","http://radioblackout.org/tag/leslie-fiedler/","http://radioblackout.org/tag/phineas-barnum/","http://radioblackout.org/tag/tod-browning/",[895,896,897,898,899,900,901],"Chang e Eng","circo","ermafroditi","freaks","Leslie Fiedler","Phineas Barnum","Tod Browning",{"post_content":903},{"matched_tokens":904,"snippet":905,"value":906},[74],"unita a una lisca di \u003Cmark>pesce\u003C/mark>. 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Definiti via via mostri, prodigi, scherzi di natura e fenomeni da baraccone, coloro che sembravano violare le leggi della natura destarono sempre meraviglia e paura al tempo stesso. Chang ed Eng nacquero uniti al fianco nel 1811 a Maklong nel Siam, furono portati in Usa dove si esibirono, si sposarono, ebbero figli e morirono lo stesso giorno a 63 anni di età. Da allora i gemelli uniti si chiamarono \"siamesi\". Nel 1504 i \"fratelli scozzesi\" arrivarono alla corte di re Giacomo VI di Scozia a 18 anni di età. Secondo alcune testimonianze erano un unico essere con un paio di gambe, 2 teste e 4 braccia. Mirtle Corbin aveva 2 bacini e 4 gambe. Si sposò ed ebbe 5 figli, 3 da una vagina e 2 dall'altra, e morì nel 1928. Elle Harper nacque nel 1873, aveva le ginocchia che si piegavano al contrario per cui poteva camminare solo a 4 zampe, si esibì come la \"ragazza cammello\", non si conosce la sua fine. Poi ci fu Joseph Merrick, affettto dalla sindrome di Proteo, da cui nel 1980 il regista David Linch realizzò il film \"The elephant man\". E poi gli ermafroditi, i nani e i giganti. Gli antichi vedevano in essi un messaggio degli dei, i moderni facevano la coda per vederli pagando il biglietto. La storia di John Phineas Barnum che, dopo essere stato locandiere, sarto e magazziniere, scoprì come arricchirsi con i Freaks, veri e inventati. Il suo pezzo forte era la \"vera sirena delle isole Fiji\" costituita da una testa di scimmia mummificata unita a una lisca di \u003Cmark>pesce\u003C/mark>. Buon ascolto.\r\n\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\n\r\nLeslie Fiedler \"Freaks - Mostri o mutanti, scherzi di natura, incubi viventi, incarnazione delle nostre paure, caricatura delle nostre illusioni\"\r\nC. J. S. Thompson \"I veri mostri - Storia e tradizione\"\r\n\r\nUnknow\r\n\r\nUnknown",[908],{"field":93,"matched_tokens":909,"snippet":905,"value":906},[74],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":44,"score":137,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":44},{"document":912,"highlight":932,"highlights":937,"text_match":101,"text_match_info":940},{"comment_count":44,"id":913,"is_sticky":44,"permalink":914,"podcastfilter":915,"post_author":273,"post_content":916,"post_date":917,"post_excerpt":50,"post_id":913,"post_modified":918,"post_thumbnail":919,"post_title":920,"post_type":317,"sort_by_date":921,"tag_links":922,"tags":928},"14061","http://radioblackout.org/podcast/il-grillo%e2%80%ad-%e2%80%acil-satiro-e-luomo-in-grigio/",[273],"Il risultato emerso dalle urne è stato un vero terremoto elettorale, il primo dal lontano 1994, quando la discesa in campo di Berlusconi, sotto l’insegna politico-calcistica di Forza Italia, decretò la nascita della seconda Repubblica.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Pietro Stara. Ne è scaturita una discussione ampia, che vi proponiamo, auspicando sia di stimolo al dibattito. Chi volesse ci può scrivere a anarres@inventati.org\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nAscolta la chiacchierata: 2013 03 07 elezioni post stara def\r\nTentare una sorta di genealogia dello tsunami è un esercizio necessario a comprendere cosa stia avvenendo nel nostro paese, al di là della declinazione assunta dal partito a cinque stelle nell’arena della politica istituzionale.\r\nProviamo a scomporre il quadro.\r\nCominciamo dalla sconfitta di Ingroia. Secca, senza appello, rovinosa. La compagine affidata alla guida di un ex giudice per meglio solleticare i pruriti giustizialisti della sinistra, è rimasta invischiata nell’ennesima tentazione al “realismo” che affligge la diaspora post comunista e ne ha decretato la fine come formazione parlamentare sin dal 2008. Nata con l’ambizione sin troppo evidente di contendere a Grillo le simpatie dei movimenti, costruendo un “soggetto politico nuovo”, Rivoluzione civile non ha saputo sviluppare un’ispirazione cittadinista in fondo estranea ai propri azionisti di maggioranza, riducendosi al cartello degli sfigati che si mettono insieme per fare il quorum.\r\nIngroia non ha recuperato i crediti persi da Rifonda, PdCI e Verdi (più l’impresentabile Di Pietro) dopo l’avventura di governo.\r\nLeggere la sconfitta di Ingroia nella mera chiave del “tradimento” sarebbe però riduttivo. Ingroia perde perché lo spazio simbolico e reale che tenta di occupare è ormai vuoto da tempo.\r\nLa materialità delle relazioni sociali è profondamente mutata. La violenza della divaricazione di classe si è fatta più netta, senza tuttavia innescare una stagione di scontro sociale. I partiti conservatori hanno messo in campo negli ultimi trent’anni un complesso meccanismo di scomposizione sociale i cui effetti sono stati forti sia nella concretezza della condizione lavorativa che nella sua rappresentazione simbolica.\r\nOggi il popolo delle partite IVA, dei precari, di chi lavora senza tutele né garanzie è sempre più vasto.\r\nLa solitudine è il segno distintivo dello sfruttamento nel secondo decennio del secolo.\r\nL’operaio Fiat, lo scaricatore di porto, il bracciante agricolo erano inscritti in un percorso collettivo, determinato dal comune spazio di lavoro - e lotta - e da un identico quadro normativo. Tutto questo oggi si declina in buona parte al passato.\r\nTra partite IVA e precari a vita si è modificata la costituzione materiale delle classi subalterne, demolendone al contempo i processi identitari.\r\nUn padroncino che fa trasporti per conto della Fiat, non pensa a se stesso allo stesso modo dell’addetto della logistica alle dipendenze dall’azienda. 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Sebbene Grillo abbia celebrato la propria apoteosi nel luogo simbolo dei grandi raduni della sinistra romana, le piazze grilline sono nel grande magma del web, dove ti colleghi dall’ufficio, dal bar dove fai pausa, dai giardinetti dove bivacchi in attesa di domani, dal letto prima di crollare addormentato. Se non hai tempo per un post fai un tweet ed esisti. Ci sei anche tu.\r\nTi riconosci nel faccione debordante, nell’urlo del comico, nel suo ghigno moralista, forcaiolo. Sei tu, quello è il tuo volto.\r\nForse la vittoria di Grillo è tutta qui, nella capacità di intercettare il malessere di soggetti sociali che debordano dal quadro novecentesco. L’affermazione/boutade sui sindacati non gli allontana simpatie, perché questi costosi patronati sono avvertiti, non a torto, come parte dell’odiatissima casta, dei privilegiati, dei politici e sindacalisti di professione.\r\nLa memoria della lotta di classe non è il tuo presente e nemmeno il futuro dei tuoi figli, già ipotecato da una classe politica che modella se stessa ai ritmi della transazioni finanziarie. Oggi, subito, domani non importa.\r\nLo spettacolo della politica e la politica spettacolo\r\nIl vincitore morale di questa partita elettorale non è tuttavia Grillo, ma Berlusconi.\r\nQuando si dimise, poco più di un anno fa, diversi editorialisti scrissero che era finita un’epoca, che il berlusconismo era morto. Un anno dopo il Cavaliere dei mille frizzi, lazzi, gag è risorto dalle sue ceneri, si è tenuto la Lombardia dei mille scandali, ha ingoiato la Puglia, rimasticato la Sicilia. L’Italia del cavaliere è più viva che mai.\r\nA tanti anni da tangentopoli, quando gli ingenui pensarono che le inchieste del pool di “mani pulite” avrebbero creato la via giudiziaria al rinnovamento morale, sappiamo che quelle inchieste furono lo strumento per esodare in fretta e furia un blocco politico che, caduto il muro di Berlino, aveva perso ogni ragion d’essere. Il Novecento era finito, i partiti novecenteschi, fatti di grandi apparati, di amici/compagni/camerati, di strutture pesanti e idee che plasmavano di se il mondo non servivano più. La nuova Italia era stata svezzata ed era pronta a fare il salto nell’era del just in time, delle televendite, della libertà fatta di tette/culi, della vita quotidiana sparata in TV, dei sogni confezionati da specialisti dell’immagine e consumati in un minuto.\r\nVolgare, grezzo, ma vitale, Berlusconi inaugurò un nuovo stile politico.\r\nIl corpo, negato, ingessato, smaterializzato, dimenticato fa irruzione nella scena politica mutandola di segno.\r\nNella concretezza dello scontro di classe l’era Berlusconiana porta a termine si lascia alle spalle la questione della mediazione politica tra le “parti sociali”.\r\nLa socialdemocrazia ha un costo che i padroni, se possono, evitano di pagare passando all’attacco.\r\nBerlusconi non ha regnato ininterrottamente, perché una legislatura e mezza se l’è fatta anche il centro-sinistra. Peccato che i più non si siano accorti della differenza, al di là dei circoli ristretti dove si spartiscono nomine e benefici.\r\nBerlusconi viene obbligato ad abdicare perché il mantenimento del blocco sociale che lo sostiene non consente la rapida attuazione di politiche di contenimento del debito pubblico, che oltre a colpire i salariati, stringano in una morsa anche la parte bassa del ceto medio. Berlusconi non poteva permettersi di reintrodurre la tassa sulla casa o di toccare ancora le pensioni. Monti, l’uomo delle banche, invece sì. Il Partito Democratico si accoda nella speranza di poter andare al governo, facendo fare ad altri il lavoro sporco.\r\nCosì si gioca una vittoria elettorale sicura.\r\nMario Monti ha provato a scavarsi un proprio ambito di potere per fungere da ago della bilancia, ma non c’è riuscito. In compenso ha ampiamente cannibalizzato UDC e Futuro e Libertà: Casini ne é uscito malconcio, Fini ne è uscito e basta.\r\nMonti, come Bersani, Ingroia e, in parte, anche Maroni, sono comunque irretiti dalla tela di ragno di una strategia di marketing politico che ha bisogno del corpo dei leader per poter incarnare i sogni e le favole che vende.\r\nServe una faccia, un corpo, che riempia di se la scena vuota di un’agire politico che si riproduce eguale da una legislatura all’altra.\r\nBersani perde perché la sua aria da apparatnik su fondo grigio ha sapore ingessato, anonimo, freddo, duro e insapore come la polenta della sera prima\r\nÈ il trionfo del berlusconismo, dello spettacolo che si fa politica.\r\nChi poteva interpretare meglio questa parte di un attore? Grillo è capace di riempire la scena saturandola di se, facendone un tutt’uno con se stesso. Il suo faccione deborda, il suo grido esplode in faccia a chi guarda.\r\nGrillo è come la minestra della nonna, sapore di autentico nel tempo dove la distanza tra il vero e il falso è nel marchio che ne decreta il prezzo.\r\nGuida spirituale, guru, caudillo, Grillo “ha sempre ragione”, come un padre amorevole che consiglia, incoraggia, sorregge, protegge i suoi figli. Finché obbediscono. 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Sei tu, quello è il tuo volto.\r\nForse la vittoria di Grillo è tutta qui, nella capacità di intercettare il malessere di soggetti sociali che debordano dal quadro novecentesco. L’affermazione/boutade sui sindacati non gli allontana simpatie, perché questi costosi patronati sono avvertiti, non a torto, come parte dell’odiatissima casta, dei privilegiati, dei politici e sindacalisti di professione.\r\nLa memoria della lotta di classe non è il tuo presente e nemmeno il futuro dei tuoi figli, già ipotecato da una classe politica che modella se stessa ai ritmi della transazioni finanziarie. Oggi, subito, domani non importa.\r\nLo spettacolo della politica e la politica spettacolo\r\nIl vincitore morale di questa partita elettorale non è tuttavia Grillo, ma Berlusconi.\r\nQuando si dimise, poco più di un anno fa, diversi editorialisti scrissero che era finita un’epoca, che il berlusconismo era morto. 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