","Da Mieli a Queer fino alla Slutwalk: 4 giorni a Roma",1365075621,[158,59,159,60,160,161,61,162,163],"http://radioblackout.org/tag/festival/","http://radioblackout.org/tag/lgbt/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/mario-mieli/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/","http://radioblackout.org/tag/queer/",[27,17,165,21,166,31,15,24,167],"LGBT","manifestazione","queer",{"post_content":169},{"matched_tokens":170,"snippet":171,"value":172},[70,71],"luoghi del movimento romano, dal \u003Cmark>Teatro\u003C/mark> \u003Cmark>Valle\u003C/mark> al Circolo di Cultura Omosessuale","Dal 4 al 7 aprile si terrà a Roma il Festival \"Da Mieli a Queer, culture e pratiche LGBT in movimento\", una quattro giorni dal programma molto fitto che attraverserà diversi luoghi del movimento romano, dal \u003Cmark>Teatro\u003C/mark> \u003Cmark>Valle\u003C/mark> al Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, l'università La Sapienza e molti altri.\r\n\r\nAll'interno del programma troverà spazio un workshop sulla SlutWalk, organizzato dal Collettivo Femminista Le Ribellule, che si propone di lavorare su questa pratica politica che ha attraversato molte città del mondo. La manifestazione è stata una risposta collettiva nata il 3 aprile 2011 a Toronto, quando l’agente Michael Sanguinetti, un ufficiale della polizia locale, ha suggerito che per essere al sicuro, “le donne dovrebbero evitare di vestirsi come troie”, addossando così la colpa di stupri e violenze alle donne.\r\nIn molte città del mondo sono nate spontaneamente SlutWalk per rompere i confini del corpo perbene, per riprendere la libertà dove censori violenti e moralisti vogliono toglierla.\r\n\r\nPer presentare l'iniziativa abbiamo contattato Valentina, compagna delle Ribellule di Roma.\r\n\r\nval.ribellule\r\n\r\nPer informazioni: www.damieliaqueer.com\r\n\r\n ",[174],{"field":102,"matched_tokens":175,"snippet":171,"value":172},[70,71],{"best_field_score":141,"best_field_weight":142,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":143,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},{"document":178,"highlight":199,"highlights":204,"text_match":207,"text_match_info":208},{"cat_link":179,"category":180,"comment_count":48,"id":181,"is_sticky":48,"permalink":182,"post_author":17,"post_content":183,"post_date":184,"post_excerpt":53,"post_id":181,"post_modified":185,"post_thumbnail":186,"post_thumbnail_html":187,"post_title":188,"post_type":56,"sort_by_date":189,"tag_links":190,"tags":195},[45],[47],"45174","http://radioblackout.org/2018/01/visrabbia-le-idee-non-bruciano/","Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio le fiamme hanno divorato lo spazio sociale VisRabbia di Avigliana. L’ennesimo luogo della lotta No Tav che viene cancellato da mani ignote. Immediata la solidarietà del movimento e dei tanti, non ultima Blackout, che vi ha fatto ben due feste, che hanno condiviso i sentieri delle lotte contro il supertreno, la il razzismo, il nucleare…\r\nIl venerdì successivo tantissimi hanno partecipato alla merenda solidale in piazza ad Avigliana.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francio del VisRabbia.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2018 01 09 francio visrabbia\r\n\r\n\r\nDi seguito stralci del comunicato dello spazio sociale.\r\n\r\n\"(...) Al di là degli sviluppi legali della vicenda, vorremmo fare qualche riflessione, poiché non ci stupirebbe che l’iter si concludesse con l’ennesimo caso di “autocombustione” (come in passato è successo per presidi ed automobili).\r\nNessuna ipotesi si può al momento escludere, però troviamo difficile credere che l’incendio sia stato causato da un semplice cortocircuito visto che l’impianto elettrico era a norma e dotato di salvavita e soprattutto vista l’entità dei danni provocati e le tracce di scasso. Tutto ciò che si trovava all’interno della stanza è andato distrutto, gli infissi in metallo e i vetri sono stati fusi e le strutture portanti in cemento sono state danneggiate dal calore sviluppato tanto da rendere inagibile la struttura. Il materiale stoccato all’interno del locale (stoviglie, tavoli, sedie, armadi metallici, ..) non giustifica un tale sviluppo di calore.\r\n\r\nIl VisRabbia è uno spazio sociale che ha messo al centro delle sue attività l’aggregazione, la cultura, l’antirazzismo e l’accoglienza, la difesa del territorio e l’antifascismo coinvolgendo un pubblico altamente eterogeneo e differenti realtà del territorio e non solo. Si sono intessute collaborazioni e stretti rapporti umani a partire da Teatro senza confini, passando per i produttori locali di Genuino Valsusino arrivando fino ad associazioni più istituzionali come l’Anpi, senza contare la miriade di gruppi musicali, artisti, scrittori e piccole realtà associative che negli anni hanno arricchito e tenuto vivo il posto.\r\n\r\nPurtroppo in valle abbiamo già assistito a precedenti attacchi di questo tipo, rivolti a luoghi di aggregazione, informazione e lotta, come è successo ai presidi no tav (Borgone 2010, Bruzolo 2010, Vaie 2013) . La concomitanza tra questi eventi incendiari e l’avanzamento delle opere legate al tav ci lascia quantomeno perplessi, considerando che con il nuovo anno sono previsti interventi sulla tratta nazionale che coinvolgeranno l’area di Avigliana.\r\n\r\nUn altro spunto di riflessione proviene dall’analisi della storia recente del nostro territorio: non è la prima volta che luoghi di socialità e autogestione subiscono attacchi di varia natura da parte di gruppi politici che fanno dell’odio e della violenza i loro unici strumenti. Ricordiamo le bombe carta e le scritte leghiste ai danni dello spazio sociale Takuma, sempre ad Avigliana. Lasciare agibilità politica, più o meno consapevolmente, a certi soggetti alla lunga può creare conseguenze ben più gravi del peso che ha la loro presenza in piazza. (...)\r\nLe idee non bruciano!\r\nSpazio sociale VisRabbia\"","9 Gennaio 2018","2018-01-10 13:15:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/visrabbia-bruciato-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/visrabbia-bruciato-225x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/visrabbia-bruciato-225x300.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/visrabbia-bruciato-768x1024.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/visrabbia-bruciato.jpg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","VisRabbia. 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Il risultato è stato una ancora maggiore solidarietà da parte della valle di fronte alla militarizzazione improvvisa e nuove iniziative che culmineranno in una manifestazione sabato 17 con la partecipazione di gruppi famosi (come gli Assalti Frontali, per esempio) presso uno spazio che per quante volte venga sgomberato, ridiventa teatro di iniziative fuori dalla vacua e reazionaria cultura del feudo legaiolo\r\n\r\nEcco la diretta con Federico\r\n\r\n2015.01.15-Fede_pisogne","15 Gennaio 2015","2015-01-17 23:39:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015-01-15_pisogne-189x110.jpeg","\u003Cimg width=\"189\" height=\"267\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015-01-15_pisogne.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Kag di Pisogne sgomberato resiste nei feudi leghisti",1421328775,[225,226,227,228,229],"http://radioblackout.org/tag/feudi-leghisti/","http://radioblackout.org/tag/kag/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione-17-gennaio/","http://radioblackout.org/tag/pisogne/","http://radioblackout.org/tag/sgombero-val-camonica/",[231,232,233,234,35],"feudi leghisti","KAG","manifestazione 17 gennaio","Pisogne",{"post_content":236},{"matched_tokens":237,"snippet":238,"value":239},[89],"maggiore solidarietà da parte della \u003Cmark>valle\u003C/mark> di fronte alla militarizzazione improvvisa","Una settimana fa avevamo raccontato la caparbietà con cui i ragazzi di Pisogne avevano difeso il loro posto dapprima con una Taz di 4 giorni di musica e cultura e poi rifiutandosi di sottostare ai capricci di un sindaco fascista in una zona che la Lega vorrebbe asoggettata al proprio pensiero unico, razzista e provinciale.\r\n\r\nLo sgombero è puntuialmente avvenuto, con tanto di spropositate forze del disordine a reprimere la richiesta di spazi liberati dei giovani non omologati delal val Camonica. 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[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/31magg_aggiornamento_presidio_notav.mp3\"] Scarica il file\n\t31/05/2011 Il professor Angelo Baracca, docente di Fisica all'Università di Firenze, fa il punto sulle ultime notizie riguardanti l'emergenza nucleare nel mondo: dagli effetti catastrofici e ancora non prevedibili di Fukushima (Giappone), alla decisione della Germania di fermare definitivamente ogni progetto di ripristino entro il 2022, fino ad alcune considerazioni più prettamente scientifiche sull'assoluta necessità di un movimento a livello mondiale che metta al bando il nucleare per sempre. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/31magg_baracca_nonuke.mp3\"] Scarica il file\n\t31/05/2011 Una diretta con Gabriele Del Grande, curatore del blog di informazione FORTRESS EUROPE, in merito all'appello firmato da lui e da altri giornalisti e intellettuali, perché non sia impedito ai giornalisti di entrare nei Centri di Identificazione e di Espulsione, che comunque - come racconta lui stesso in questa intervista - continuano ad essere dei luoghi all'interno dei quali le condizioni di vita sono inaccettabili e lesive della dignità degli individui. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/31magg_Appello-Giornalisti-CIE-Del-Grande.mp3\"] Scarica il file\n\t30/05/2011 Una diretta all'alba dopo un'altra notte di resistenza No Tav per la Libera Repubblica della Maddalena di Chiomonte. Un movimento sempre capace di rispondere alle chiamate per difendere la terra e il proprio futuro. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/30magg_notte_notav.mp3\"] Scarica il file\n\t30/05/2011 Diego, membro del collettivo antipsichiatrico \"Antonin Artaud\" di Pisa (www.artaudpisa.blogspot.com/), per un resoconto sulle GIORNATE DEL LIBERO PENSIERO, che si sono svolte tra il 21 e il 28 MAGGIO al Centro sociale Grottarossa di Rimini, e durante le quali lo stesso collettivo Artaud ha proposto uno spettacolo di teatro performance dal titolo \"Donne e Psichiatria\". [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/30magg_duegiorni_antipsichiatria.mp3\"] Scarica il file\n\n\n\t30/05/2011 Ancora un contributo sulla due giorni riminese dedicata all'antipsichiatria. La voce di Sandro, gestore per anni del sito Nopazzia.it, che lui stesso ha definito \"Sito sulla pazzia gestito da ex-pazzi\", ovvero prodotto da ex-ricoverati in reparti psichiatrici. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/30magg_duegiorni_antipsichiatria_2.mp3\"] Scarica il file\n\n\n\n\t26/05/2011 Referendum del 11 e 12 giugno: il governo tenta nella giornata di ieri di togliere il referendum sul nucleare. Quali ripercussioni sugli altri referenda e quale il gioco politico? Ne parliamo con Paolo, Forum italiano dei movimenti per l'acqua. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/26_magg_referendum_acqua.mp3\"] Scarica il file\n\n\t26/05/2011 Umberto da Brescia, per un aggiornamento sulla lotta migrante che aveva portato nei giorni scorsi ad un presidio di fronte al Duomo cittadino, e che come lui stesso racconta pare aver ottenuto dei risultati, per quanto parziali, sicuramente importanti. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/26maggio_umberto_brescia_migrante.mp3\"] Scarica il file\n\t26/05/2011 Alicia, da Madrid, per un racconto in presa diretta dalle piazze spagnole sull'andamento attuale del movimento degli \"Indignados\" partito il 15 maggio. In particolare, Alicia racconta il lavoro delle comisiones che si occupano della lotta per i diritti dei migranti in territorio spagnolo. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/26maggio_alicia_madrid_indignados1.mp3\"] Scarica il file\n\t24/05/2011 Un breve resoconto all'alba da Chiomonte, Val di Susa, dopo una notte di resistenza No Tav che ha impedito con determinazione - almeno per il momento - l'inizio dei lavori alla Maddalena: l'allerta comunque rimane alta. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/24maggio_resoconto_notte_chiomonte1.mp3\"] Scarica il file\n\t20/05/2011 Sono tornati dalla Striscia di Gaza gli/le attivisti/e del convoglio Corum Stay Human. Il racconto di Francesca che ha partecipato alla carovana italiana che ha rotto l'assedio di Gaza attraversando il Valico di Rafah. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/francesca_corumgaza_20maggio.mp3\"] Scarica file\n\t20/05/2011 Movimento NoTav in allerta a Chiomonte per la possibile apertura dei cantieri. Intanto oggici si prepara alla marcia NoTav Rivalta-Rivoli. La corrispondenza con Nicoletta del Comitato di lotta popolare NoTav di Bussoleno. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/nicoletta_marcianotav_20maggio.mp3\"] Scarica file\n\n\t17/05/2011 Alessia, a nome della Rete Redattori Precari, racconta i due giorni di flashmob al Salone del Libro appena conclusosi, descrivendo con grande limpidezza la condizione di precarietà dei lavoratori dell'editoria, ed anticipando la volontà di organizzare un futuro e partecipato sciopero dei precari. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/17magg_reteredattoriprecari.mp3\"] Scarica il file\n\t17/05/2011 Un racconto a posteriori sulle due giornate di incontro e dibattito sul tema \"Rompere le gabbie cancellare le frontiere\", tenutesi a Parma il 14 e 14 maggio per confrontarsi su immigrazione, lavoro, CIE. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/17magg_parma_nocie.mp3\"] Scarica il file\n\n\n\t03/05/2011 Giorgio Airaudo, Fiom Torino, sulla decisione di invitare gli operai a votare sì al referendum voluto da Marchionne per la ex-Bertone, sulla scia degli accordi di Pomigliano e Mirafioni. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/3magg_referendum_bertone.mp3\"] Scarica il file\n\t03/05/2011 Cecilia Strada, direttrice di Emergency, commenta la notizia del ritiro forzato dell'equipe medica di Emergency dalla Libia, ma racconta anche la presenza quotidiana dell'organizzazione su altri fronti di guerra. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/3magg_emergency_libia.mp3\"] Scarica il file\n\t03/05/2011 Adunata degli alpini alle porte: un commento fuori dal coro della propaganda militarista, sul ruolo degli alpini negli scenari di guerra, così come nelle strade delle nostre città. 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[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/26maggio_umberto_brescia_migrante.mp3\"] Scarica il file\n\t26/05/2011 Alicia, da Madrid, per un racconto in presa diretta dalle piazze spagnole sull'andamento attuale del movimento degli \"Indignados\" partito il 15 maggio. In particolare, Alicia racconta il lavoro delle comisiones che si occupano della lotta per i diritti dei migranti in territorio spagnolo. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/26maggio_alicia_madrid_indignados1.mp3\"] Scarica il file\n\t24/05/2011 Un breve resoconto all'alba da Chiomonte, Val di Susa, dopo una notte di resistenza No Tav che ha impedito con determinazione - almeno per il momento - l'inizio dei lavori alla Maddalena: l'allerta comunque rimane alta. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/24maggio_resoconto_notte_chiomonte1.mp3\"] Scarica il file\n\t20/05/2011 Sono tornati dalla Striscia di Gaza gli/le attivisti/e del convoglio Corum Stay Human. Il racconto di Francesca che ha partecipato alla carovana italiana che ha rotto l'assedio di Gaza attraversando il Valico di Rafah. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/francesca_corumgaza_20maggio.mp3\"] Scarica file\n\t20/05/2011 Movimento NoTav in allerta a Chiomonte per la possibile apertura dei cantieri. Intanto oggici si prepara alla marcia NoTav Rivalta-Rivoli. La corrispondenza con Nicoletta del Comitato di lotta popolare NoTav di Bussoleno. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/nicoletta_marcianotav_20maggio.mp3\"] Scarica file\n\n\t17/05/2011 Alessia, a nome della Rete Redattori Precari, racconta i due giorni di flashmob al Salone del Libro appena conclusosi, descrivendo con grande limpidezza la condizione di precarietà dei lavoratori dell'editoria, ed anticipando la volontà di organizzare un futuro e partecipato sciopero dei precari. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/17magg_reteredattoriprecari.mp3\"] Scarica il file\n\t17/05/2011 Un racconto a posteriori sulle due giornate di incontro e dibattito sul tema \"Rompere le gabbie cancellare le frontiere\", tenutesi a Parma il 14 e 14 maggio per confrontarsi su immigrazione, lavoro, CIE. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/17magg_parma_nocie.mp3\"] Scarica il file\n\n\n\t03/05/2011 Giorgio Airaudo, Fiom Torino, sulla decisione di invitare gli operai a votare sì al referendum voluto da Marchionne per la ex-Bertone, sulla scia degli accordi di Pomigliano e Mirafioni. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/3magg_referendum_bertone.mp3\"] Scarica il file\n\t03/05/2011 Cecilia Strada, direttrice di Emergency, commenta la notizia del ritiro forzato dell'equipe medica di Emergency dalla Libia, ma racconta anche la presenza quotidiana dell'organizzazione su altri fronti di guerra. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/05/3magg_emergency_libia.mp3\"] Scarica il file\n\t03/05/2011 Adunata degli alpini alle porte: un commento fuori dal coro della propaganda militarista, sul ruolo degli alpini negli scenari di guerra, così come nelle strade delle nostre città. 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Con cartelloni espositivi e una breve spiegazione conosceremo i luoghi che verranno devastati nella Valle. Una conoscenza fondamentale per affrontare la lotta nei prossimi anni (e l'assemblea del pomeriggio).\r\nore 13:00 – Pranzo al presidio (ponte nuovo Exilles) a cura di “Fornelli in lotta”\r\nore 16:00 – Incontro su situazione e prospettive della lotta contro il tav e tutto ciò che ci avvelena\r\n- Introduzione a cura di radionotav\r\n- Intervento su situazione dei lavori in valle, di Simone Franchino (tecnico notav)\r\n- Assemblea aperta sulle prospettive di lotta\r\nore 18:00 – Assemblea di gestione\r\nore 19:30 – Cena a cura di “Fornelli in lotta”\r\nore 21:00 – Concerto:- Photiastisphilakes (musica rebetica delle periferie)\r\n- Puck e la sua banda (folk)","3 Luglio 2020","2020-07-03 15:48:49","programma presidio in movimento","podcast",1593791329,[321],"http://radioblackout.org/tag/radio-no-tav/",[323],"radio no tav",{"post_content":325},{"matched_tokens":326,"snippet":327,"value":328},[70],"Exilles, s.s. 24\r\nore 21:00 – \u003Cmark>Teatro\u003C/mark>: El trio churro Compagnia Chien","Venerdì 3 luglio\r\n\r\n\r\nore 17:00 – Susa, piazza del Sole, presidio in movimento\r\n(ore 18:30 – Giaglione, cena condivisa alla tettoia)\r\nore 19:30 – Cena al presidio – ponte nuovo Exilles, s.s. 24\r\nore 21:00 – \u003Cmark>Teatro\u003C/mark>: El trio churro Compagnia Chien Barbu mal rasé\r\n\r\n\r\nProgramma per Sabato 4 luglio\r\n\r\nore 9:00 San Didero - colazione\r\nore 10:00 – Tour informativo a tappe sui luoghi dei futuri cantieri, partenza dal presidio di San Didero con automobili. 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Qui si celebrarono i grandi processi alla mafia e alla lotta armata. E' rimasta chiusa per lunghi anni, finché non è stata riaperta per i No Tav. Qui va avanti a tappe forzate il processo ai resistenti della Maddalena nei giorni dello sgombero della libera Repubblica e del primo assedio alla zona occupata.\r\nGiovedì 22 maggio è stata il teatro perfetto per la prima udienza ai quattro attivisti No Tav accusati di aver compiuto un sabotaggio al cantiere di Chiomonte il 14 maggio dello scorso anno. In quell'occasione venne danneggiato un compressore, presto riparato e rivenduto. Questo danneggiamento per la Procura di Torino vale un'imputazione di attentato con finalità di terrorismo. Un'imputazione che ha sottratto alle loro vite, ai loro affetti, alle lotte Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, rinchiusi da oltre cinque mesi in regime di alta sorveglianza.\r\nSolo da una settimana erano state cancellate alcune misure particolarmente afflittive nei loro confronti, come il divieto di incontro tra loro, e il blocco delle visite per tutti tranne i familiari più stretti.\r\nEntro il 15 giugno verranno rese note le motivazioni della sentenza della Cassazione, che ha annullato quella del Riesame che aveva confermato l'impianto accusatorio della Procura di Torino.\r\nUna prima crepa nel teorema della premiata coppia Padalino/Rinaudo, che potrebbe, ma il condizionale resta d'obbligo, portare ad un alleggerimento della pressione disciplinare sui quattro No Tav.\r\nNell'udienza del 22 maggio in corte d'assise il giudice ha concesso che i prigionieri fossero messi insieme nella stessa gabbia, in una zona più vicina ai loro avvocati. Per la prima volta da mesi hanno potuto incontrarsi, parlare, ritrovare un frammento della propria comunità umana e politica.\r\nFuori dall'aula bunker c'erano centinaia di attivisti No Tav dalla Valle, da Torino, da ogni dove. Musica, interventi, il compressore bruciato in effige hanno accompagnato una mattinata piovosa in questo scampolo di città ai confini del nulla metropolitano.\r\nA turno, con lunghe code ed estenuanti controlli, i No Tav sono entrati in aula. Lo spazio riservato al pubblico è distante un centinaio di metri dalla tribuna dove sono assisi i giudici. La gabbia con i prigionieri è lontana. In mezzo un vetro virato sul verde. Sembra un acquario triste.\r\nMa non importa. Salendo in piedi sulle sedie si riesce a fare un saluto, che i prigionieri ricambiano arrampicandosi sulla gabbia. Loro, cui spetta la parte più difficile, sembrano più forti di chi sta fuori.\r\nIn aula il rito si consuma secondo i propri schemi, con la presentazione delle parti civili. Per mesi i media, echeggiando le carte della Procura, avevano annunciato centinaia di costituzioni. La Commissione Europea, i ministeri, gli operai del cantiere, i poliziotti di guardia non si presentano. Alla fine restano solo il governo, LTF, general contractor per la Torino Lyon, e il sindacato di polizia SAP, quello degli applausi agli assassini di Federico Aldrovandi.\r\nGli avvocati della difesa hanno presentato numerose questioni di carattere procedurale, compresa l'eccezione di costituzionalità dell'articolo 270 sexies, da cui la Procura di Torino desume la definizione di terrorismo.\r\nE' stata anche avanzata la richiesta di trasferimento a Torino dei quattro compagni.\r\nIl tribunale si è riservato di rispondere. 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Promoted by Radio Alhara became then worldwide spread on Radio Flouka, Radio Blackout, The Mosaic Rooms (London, England), Libreria Proyeccion (Santiago, Chili), La Parole Errante (Montreuil, France), Station of Commons and on other hosting sites in Beirut, Mayotte, La Réunion and Cairo.\r\n\r\nWritten, recorded and mixed by Arsider Sound Lab\r\ntext and radio archive research: p_annaderia\r\nGraphic design: Silvia Basano\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 08,30 – 8 Marzo anticarcerario 113 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 20,00 – Rock en Caux 23/01/2025 64 minuti [Patryck Albert, Radio Vallée de la Lézarde]: Ultima trasmissione di questo format in onda su Radio Vallèe de la Lèzarde per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 21,30 – Free and easy 26/01/2025 72 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\nUltima trasmissione di questo format in onda su Ouest Track Radio per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 23,30 – Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 72 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]: This dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 09 ore 09,30 – 9cento - Crac Autoproduzioni Sotterranee + Raffaello Regoli 76 minuti [Crac Autoproduzioni Sotterranee, Radio Blackout]: 9cento eventi e sedimentazioni cantautoriali, di nomadismo tra improvvisazione, esplorazione sonora e rumorismo.\r\nCondotti da Crac Autoproduzioni Sotterranee e Raffaello Regoli detto “Stratuz” della Compagnia Teatro Ribelle attraverso il filo rosso e nero dal secolo scorso ai giorni nostri e anche oltre l’orizzonte. Ricordi e storie realmente accadute che legano inevitabilmente sconfitte e vittorie: dai morti nelle trincee alle fughe sulla montagna; dai campi di concentramento alle vittorie in armi delle Resistenze; dall’alienazione e le nevrosi della Fabbrica-Metropoli ai sogni di liberazione degli anni ’70. Dalle successive sconfitte alle rinascite future passando per Genova 2001…Ci sono momenti in cui un sogno sembra tramontare…ma verrà ancora una nuova Alba… Ciò che precede l’azione… per l’indissolubilità di un sogno…\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 02 ore 13,30 – La profezia del popolo Yanomami 26 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’evidenza della catastrofe in atto, l’evidenza cioè dell’epoca attuale in cui si dà “la somma di tutte le scadenze” (Cesarano), non sembrerebbe richiedere l’ausilio di particolari doti profetiche. Ma di quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo della merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. Di qui l’importanza di far risuonare la profezia sciamanica del popolo yanomami che ci avverte: “quando finirà la foresta e le viscere della terra saranno state completamente distrutte da macchine minerarie divoratrici, crolleranno le fondamenta del cosmo e il cielo crollerà terribile sopra tutti i viventi.”\r\n\r\nEstratti da una conversazione sulla fine del mondo con i traduttori di Davi Kopenawa e Bruce Albert, La caduta del cielo. Parole di uno sciamano yanomami.","6 Febbraio 2025","2025-02-06 23:44:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black holes dal 3 al 9 Febbraio 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Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 05 ore 08,30 – CRAIM: centro per la sorveglianza multimediale della polizia italiana 37 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]: CRAIM (acronimo di Centro di Ricerca per l’Analisi delle Informazioni Multimediali della Polizia di Stato) è una struttura dell’apparato repressivo e sorvegliante italiano decisamente invisibilizzata.\r\n\r\nCRAIM raccoglie, conserva ed elabora file di immagine, video, registrazioni vocali e testi raccolti online con funzioni di indagine e di intelligence.\r\n\r\nApprofondimento di Bello Come Una Prigione Che Brucia con Riccardo Coluccini\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 06 ore 08,30 – Amadeu Casellas, Robin Hood spagnolo 38 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAmadeu Casellas ha passato più di un quarto di secolo nelle carceri spagnole per aver commesso qualche decina di rapine durante gli anni Settanta e Ottanta. In prigione ha preso parte alla diversificazione delle forme di lotta dei detenuti e a una serie impressionante di scioperi della fame, l’ultimo dei quali – messo in atto per ottenere la revisione delle proprie condanne – vide un’ampia ondata di mobilitazioni e solidarietà in suo favore in Spagna e a livello internazionale. Rilasciato definitivamente nel 2010, ha scritto un libro (Un reflejo de la sociedad. 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The type of images transmitted, who selects them, who decides what to say and what not to say, and how to say it are therefore crucial for the functioning of democracies, for the selection of politicians through elections, and subsequently in holding them accountable to the electorate.\r\n\r\nIn Italy, this phenomenon is glaring: since the early 2000s, Israel has become a model, a laboratory that the European and Italian right has increasingly looked to with interest. This trend emerged at the same time as the global right incorporated the fight against Palestinian terrorism into the broader scenario of the war on terror sparked by the events of September 11, the invasion of Iraq, and Afghanistan. In this context, the state of Israel was elevated to the front line of a war defending the West against Islamic extremism. Xenophobic anti-Islamism became the new ideological glue.\r\n\r\nEnsuring all of this is the power of media language that shapes public opinion with a narrative that, under the guise of an objective account, serves as a propaganda tool, perpetuating a narrative in line with a pro-Zionist and pro-apartheid agenda.\r\n\r\nThis framing not only distorted public perception but also contributed to the normalization of discriminatory policies that support the status quo of oppression and marginalization by offering a single interpretation of what is happening in Palestine.\r\ncredits\r\nreleased February 21, 2024\r\n\r\nAired on February 2024, 24hrs/Palestine is a global live radio event to explore the different practices implemented in every corner of the world in support of the Palestinian people, with the aim of hearing from people all over the world about the necessities of solidarity and anti-colonial alliances. For 24 hours, the airwaves will be filled with the diverse expressions of solidarity for the anti-colonial struggle that characterize frequencies worldwide.\r\n\r\n“24 hours live Palestine” is a global media action within a network of physical locations, a 24-hour global live radio event in support of the Palestinian people, and with the aim of hearing from people all over the world about the necessities/possibilities of solidarity and anti-colonial alliances. Promoted by Radio Alhara became then worldwide spread on Radio Flouka, Radio Blackout, The Mosaic Rooms (London, England), Libreria Proyeccion (Santiago, Chili), La Parole Errante (Montreuil, France), Station of Commons and on other hosting sites in Beirut, Mayotte, La Réunion and Cairo.\r\n\r\nWritten, recorded and mixed by Arsider Sound Lab\r\ntext and radio archive research: p_annaderia\r\nGraphic design: Silvia Basano\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 08,30 – 8 Marzo anticarcerario 113 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 20,00 – Rock en Caux 23/01/2025 64 minuti [Patryck Albert, Radio \u003Cmark>Vallé\u003C/mark>e de la Lézarde]: Ultima trasmissione di questo format in onda su Radio \u003Cmark>Vallè\u003C/mark>e de la Lèzarde per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 21,30 – Free and easy 26/01/2025 72 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\nUltima trasmissione di questo format in onda su Ouest Track Radio per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 23,30 – Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 72 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]: This dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 09 ore 09,30 – 9cento - Crac Autoproduzioni Sotterranee + Raffaello Regoli 76 minuti [Crac Autoproduzioni Sotterranee, Radio Blackout]: 9cento eventi e sedimentazioni cantautoriali, di nomadismo tra improvvisazione, esplorazione sonora e rumorismo.\r\nCondotti da Crac Autoproduzioni Sotterranee e Raffaello Regoli detto “Stratuz” della Compagnia \u003Cmark>Teatro\u003C/mark> Ribelle attraverso il filo rosso e nero dal secolo scorso ai giorni nostri e anche oltre l’orizzonte. 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\r\n\r\n\r\n\r\nLunedì 5 ore 9 - Os Cangaceiros. Un crimine chiamato libertà11 minuti [Porfido]:\r\n\r\nTeoria e pratica di lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Fuori da ogni intento apologetico, la lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche di una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti la società che la ospita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Os-Cangaceiros.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 13,30 - Maggot Brain 23 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 21 - Cinema Underground: Antonio Margheriti 18 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nAnthony M. Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundAntonioMargheriti_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMartedì 6 ore 9 - Diario di città - Il pericolo della cura 74 minuti[Nova radio città futura]:\r\n\r\nDIARIO DI CITTÀ, STORIE, VOCI e TEMI DALLA CITTÀ NASCOSTA\r\n\r\nIL PERICOLO DELLA CURA\r\n\r\ninterventi:\r\n\r\n1 Luca Negrogno, sociologo\r\n2 Sondra, madre di Mattia Giordani (Sondra)\r\n3 Sebastiano Ortu, insegnante di sostegno e membro del collettivo Artaud.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Diario-di-città-Il-pericolo-della-cura_74.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 6 ore 22,30 - Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 64 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Ricordando-Christina-Moser-e-Robert-Marlow_60.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 00,30 - Föllakzoid live del 2013 a El Paso 64 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nRegistrato dal vivo al Paso Occupato presso gli studi di via Passo buole 47, durante una serata di celebrazioen della musica enteogena ad alto voltaggio psichedelico.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Follakzoid-live-del-2013-a-El-Paso-occupato_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 9 - San Basilio 8/9/1974 29 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nRicordo di una battaglia che tra il 5 e l’8 Settembre del ’74 coinvolse l’intero quartiere di San Basilio, e non solo, in una dura lotta di strada contro governo e polizia. Un ricordo vivido nel suo significato più indimenticabile: fu una ribellione giusta in cui nessuno chinò la testa; e allo stesso tempo un ricordo cangiante rielaborato attorno a piccoli dettagli e aneddoti consegnati ad un’oralità fluttuante come la memoria.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/San-Basilio-8_9_1974_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 16 - Quelli della THC Blob 40 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Quelli-della-THC-Blob_40mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 17 - Psicofarmaci e sottomissione chimica in carcere 53 minuti [Bello come una prigione che brucia, Radio Blackout]:\r\n\r\nRaccolta di testimonianze sul ruolo degli psicofarmaci come strumento di governo della popolazione detenuta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/psicofarmaci_e_sottomissione_chimica_in_carcere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 9 - La resistenza nelle fabbriche di Lucento e Vallette 2 ore e 3 minuti [Frittura Mista|Radio Fabbrica, Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata di approfondimento sulla storia partigiana. Di seguito l’elenco degli argomenti trattati:\r\n\r\nIntervista radiofonica a Pier Milanese regista di Figli dell’officina, che ha ispirato e tratto il nostro progetto radiofonico\r\nPrima lettura su contesto urbanistico/sociale/industriale di Torino e cintura\r\nPrimo audio estratto da figli dell’officina sul contesto sociale\r\nSeconda lettura sul contesto storico e della fabbrica, nello specifico officine Savigliano\r\nSecondo audio estratto da figli dell’officina su Fabbrica ai tempi di guerra e scioperi\r\nTerza lettura sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nTerzo audio estratto da figli dell’officina sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nIntervista in diretta allo storico Corrado Borsa che introduce l’ultimo audio sui partigiani: Ilio Baroni, Sergio Bellone, Cornelia Benissone, Edi Franchetti\r\nQuarto audio estratto da figli dell’officina sulla liberazione\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/La-resistenza-nelle-fabbriche-di-Lucento-e-ValletteFritturaMista20042021_123.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 8 ore 15 - American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 1 ora e 20 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/American-punk-hc-80s-Nevada-Arizona-Idaho-Utah-e-Colorado_80.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 19 - L'alba di tutto pt.4 61 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nL’alba di tutto è un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia e migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che la storia dell’umanità è stata un carosello di infinite possibilità di organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere e garantire la libertà a tutt.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lalba-di-tutto-pt.4_61.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 ore 9 - 8 Marzo anticarcerario 1 ora e 53 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/8-Marzo-anticarcerario_113.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 ore 13,30 - Intervista alla musicista francese LA CHICA 37 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista francese LA CHICA realizzata dalla redazione di No trip for cats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Intervista-alla-musicista-francese-LA-CHICA_37.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 9 - Una splendida emicrania 2 ore e 1 minuto[Radio Blackout, Radio kebab]:\r\n\r\nMixtape realizzato da Radio Kebab sul post punk, la new wave disco e la no wave tra il 1978 e il 1985\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/WH-una-splendida-emicrania.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 20 - Per un pugno di terra. Land grabbing e Africa. 42 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. Qui si affronta il fenomeno del “land grabbing” – o accaparramento di terra – che nell’ultimo decennio almeno ha assunto proporzioni gigantesche e forme inedite, anche grazie ad un nuovo tipo di agricoltura speculativa che trasforma il modo di estrarre profitto dalla terra e “distrugge nell’intimo” i rapporti locali tra popolazioni e ambiente.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Land-grabbing-Daniele-Ratti_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 23,30 - Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 1 ora e 12 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]:\r\n\r\nThis dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lady-Maru-live-set-per-Queer-on-space-sunday-after-tea-podcast_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 9,30 - Romain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024 26 minuti [Glomere fest, Matinée XXL, Radio Blackout]:\r\n\r\nRomain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Romain-de-Ferron-e-Radio-Hito-live-al-Glomere-fest-2024_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 18,30 - Little plastic radio ep. 126 2 ore e 30 minuti [Little plastic tapes]:\r\n\r\nIreland's premier Underground & Cult Music show returns with another jam packed show! This edition spans over sixty years of Music with - 90's Screamo, DC Post-Punk, Anarcho Legends, Free and Improv Jazz heavyweights, Beat Poetry, Contemporary Political Punk and Post-Punk, Legendary Lo-Fi Proto-Punks, Cult Pop, Electronics, Hardcore, Unplugged tracks from a 90's alternative Heavyweight and a pile of Avante-Garde Metal. Also, we couldn't let this episode pass without a nod to Sinead O'Connor.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Little-plastic-radio-ep.-126_150.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 21,30 - Il direttore del teatro pt.2 17 minuti [sostierniradioblackout.org, Michele Mazzani]:\r\n\r\nUna scurissima parabola del totalitarismo a cura del maestro svizzero Friedrich Dürrenmatt, letta e interpretata dal maestro della Scarnanza Michele Mazzani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Il-direttore-del-teatro-pt.2_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 00,30 - Live-set di Cybele @ ADM (Amsterdam) minuti [Cybele]:\r\n\r\nLive-set di Cybele suonato allo spazio ADM di Amsterdamo durante la due giorni di celebrazioni di Hekate Sound System nel giugno 2024.\r\nGenere: jungle, beakcore, braindance.\r\n\r\n[audio 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2024",1723384522,[374,376,735,736,737,738,380,739,381,740,741,742,743,386,744,745,746,390,747,748,393,749,750,751,752,753,754,755,756,400,757,758,759,760,761,762,763,764,765,766,767,768,769,770,771,772,415,416,773,774,775,776,777,778,779,780,781,782,783,784,785,786,787,788,789,430,790,433,791,792,793,794,795,442,796,797,798,799,455,800,801,802,803,804,457],"http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/american-punk-hc/","http://radioblackout.org/tag/antiproibizionismo/","http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/archeologia/","http://radioblackout.org/tag/arizona/","http://radioblackout.org/tag/audiocapitoli-di-porfido/","http://radioblackout.org/tag/black-music/","http://radioblackout.org/tag/blob/","http://radioblackout.org/tag/chile/","http://radioblackout.org/tag/chrisma/","http://radioblackout.org/tag/christina-moser/","http://radioblackout.org/tag/collettivo-antonin-artaud/","http://radioblackout.org/tag/colorado/","http://radioblackout.org/tag/cybele/","http://radioblackout.org/tag/daniele-ratti/","http://radioblackout.org/tag/david-graeber/","http://radioblackout.org/tag/david-wengrow/","http://radioblackout.org/tag/diario-di-citta/","http://radioblackout.org/tag/el-paso-occupato/","http://radioblackout.org/tag/ep-126/","http://radioblackout.org/tag/estrazionismo/","http://radioblackout.org/tag/field-recordings/","http://radioblackout.org/tag/follakzoid/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/friedrich-durrenmatt/","http://radioblackout.org/tag/funkadelic/","http://radioblackout.org/tag/glomere-fest-2024/","http://radioblackout.org/tag/idaho/","http://radioblackout.org/tag/il-direttore-del-teatro/","http://radioblackout.org/tag/il-pericolo-della-cura/","http://radioblackout.org/tag/indietronica/","http://radioblackout.org/tag/insegnante-di-sostegno/","http://radioblackout.org/tag/irlanda/","http://radioblackout.org/tag/krautrock/","http://radioblackout.org/tag/krisma/","http://radioblackout.org/tag/lalba-di-tutto/","http://radioblackout.org/tag/la-chica/","http://radioblackout.org/tag/land-grabbing/","http://radioblackout.org/tag/latin-electronic/","http://radioblackout.org/tag/little-plastic-radio/","http://radioblackout.org/tag/little-plastic-tapes/","http://radioblackout.org/tag/lucento/","http://radioblackout.org/tag/maggot-brain/","http://radioblackout.org/tag/mattia-giordani/","http://radioblackout.org/tag/michele-mazzani/","http://radioblackout.org/tag/mixtape/","http://radioblackout.org/tag/movimento-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/nevada/","http://radioblackout.org/tag/new-wave-disco/","http://radioblackout.org/tag/new-wave-italiana/","http://radioblackout.org/tag/no-wave/","http://radioblackout.org/tag/nova-radio-citta-futura/","http://radioblackout.org/tag/os-cangaceiros/","http://radioblackout.org/tag/porfido/","http://radioblackout.org/tag/quelli-della-thc/","http://radioblackout.org/tag/radio-hito/","http://radioblackout.org/tag/robert-marlow/","http://radioblackout.org/tag/romain-de-ferron/","http://radioblackout.org/tag/romain-de-ferron-e-radio-hito-live-al-glomere-fest-2024/","http://radioblackout.org/tag/san-basilio/","http://radioblackout.org/tag/sebastiano-ortu/","http://radioblackout.org/tag/societa-primitive/","http://radioblackout.org/tag/sondra/","http://radioblackout.org/tag/sunday-after-tea-podcast/","http://radioblackout.org/tag/una-splendida-emicrania/","http://radioblackout.org/tag/utah/","http://radioblackout.org/tag/vallette/","http://radioblackout.org/tag/worm-holes/","http://radioblackout.org/tag/wormhole/",[459,461,806,807,808,809,465,810,466,811,812,813,814,295,815,816,817,289,818,819,301,820,821,822,823,824,825,826,827,305,828,829,830,831,832,833,834,835,836,837,838,839,840,841,842,843,297,291,844,845,846,847,848,849,850,851,852,853,854,855,856,857,858,859,860,299,861,511,862,863,864,865,866,303,867,868,869,870,287,871,872,873,874,875,293],"Africa","american 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Un crimine chiamato libertà11 minuti [Porfido]:\r\n\r\nTeoria e pratica di lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Fuori da ogni intento apologetico, la lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche di una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti la società che la ospita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Os-Cangaceiros.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 13,30 - Maggot Brain 23 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 21 - Cinema Underground: Antonio Margheriti 18 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nAnthony M. Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundAntonioMargheriti_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMartedì 6 ore 9 - Diario di città - Il pericolo della cura 74 minuti[Nova radio città futura]:\r\n\r\nDIARIO DI CITTÀ, STORIE, VOCI e TEMI DALLA CITTÀ NASCOSTA\r\n\r\nIL PERICOLO DELLA CURA\r\n\r\ninterventi:\r\n\r\n1 Luca Negrogno, sociologo\r\n2 Sondra, madre di Mattia Giordani (Sondra)\r\n3 Sebastiano Ortu, insegnante di sostegno e membro del collettivo Artaud.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Diario-di-città-Il-pericolo-della-cura_74.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 6 ore 22,30 - Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 64 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Ricordando-Christina-Moser-e-Robert-Marlow_60.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 00,30 - Föllakzoid live del 2013 a El Paso 64 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nRegistrato dal vivo al Paso Occupato presso gli studi di via Passo buole 47, durante una serata di celebrazioen della musica enteogena ad alto voltaggio psichedelico.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Follakzoid-live-del-2013-a-El-Paso-occupato_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 9 - San Basilio 8/9/1974 29 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nRicordo di una battaglia che tra il 5 e l’8 Settembre del ’74 coinvolse l’intero quartiere di San Basilio, e non solo, in una dura lotta di strada contro governo e polizia. Un ricordo vivido nel suo significato più indimenticabile: fu una ribellione giusta in cui nessuno chinò la testa; e allo stesso tempo un ricordo cangiante rielaborato attorno a piccoli dettagli e aneddoti consegnati ad un’oralità fluttuante come la memoria.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/San-Basilio-8_9_1974_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 16 - Quelli della THC Blob 40 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Quelli-della-THC-Blob_40mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 17 - Psicofarmaci e sottomissione chimica in carcere 53 minuti [Bello come una prigione che brucia, Radio Blackout]:\r\n\r\nRaccolta di testimonianze sul ruolo degli psicofarmaci come strumento di governo della popolazione detenuta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/psicofarmaci_e_sottomissione_chimica_in_carcere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 9 - La resistenza nelle fabbriche di Lucento e \u003Cmark>Valle\u003C/mark>tte 2 ore e 3 minuti [Frittura Mista|Radio Fabbrica, Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata di approfondimento sulla storia partigiana. Di seguito l’elenco degli argomenti trattati:\r\n\r\nIntervista radiofonica a Pier Milanese regista di Figli dell’officina, che ha ispirato e tratto il nostro progetto radiofonico\r\nPrima lettura su contesto urbanistico/sociale/industriale di Torino e cintura\r\nPrimo audio estratto da figli dell’officina sul contesto sociale\r\nSeconda lettura sul contesto storico e della fabbrica, nello specifico officine Savigliano\r\nSecondo audio estratto da figli dell’officina su Fabbrica ai tempi di guerra e scioperi\r\nTerza lettura sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nTerzo audio estratto da figli dell’officina sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nIntervista in diretta allo storico Corrado Borsa che introduce l’ultimo audio sui partigiani: Ilio Baroni, Sergio Bellone, Cornelia Benissone, Edi Franchetti\r\nQuarto audio estratto da figli dell’officina sulla liberazione\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/La-resistenza-nelle-fabbriche-di-Lucento-e-ValletteFritturaMista20042021_123.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 8 ore 15 - American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 1 ora e 20 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/American-punk-hc-80s-Nevada-Arizona-Idaho-Utah-e-Colorado_80.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 19 - L'alba di tutto pt.4 61 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nL’alba di tutto è un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia e migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che la storia dell’umanità è stata un carosello di infinite possibilità di organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere e garantire la libertà a tutt.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lalba-di-tutto-pt.4_61.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 ore 9 - 8 Marzo anticarcerario 1 ora e 53 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/8-Marzo-anticarcerario_113.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 ore 13,30 - Intervista alla musicista francese LA CHICA 37 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista francese LA CHICA realizzata dalla redazione di No trip for cats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Intervista-alla-musicista-francese-LA-CHICA_37.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 9 - Una splendida emicrania 2 ore e 1 minuto[Radio Blackout, Radio kebab]:\r\n\r\nMixtape realizzato da Radio Kebab sul post punk, la new wave disco e la no wave tra il 1978 e il 1985\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/WH-una-splendida-emicrania.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 20 - Per un pugno di terra. Land grabbing e Africa. 42 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. Qui si affronta il fenomeno del “land grabbing” – o accaparramento di terra – che nell’ultimo decennio almeno ha assunto proporzioni gigantesche e forme inedite, anche grazie ad un nuovo tipo di agricoltura speculativa che trasforma il modo di estrarre profitto dalla terra e “distrugge nell’intimo” i rapporti locali tra popolazioni e ambiente.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Land-grabbing-Daniele-Ratti_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 23,30 - Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 1 ora e 12 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]:\r\n\r\nThis dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lady-Maru-live-set-per-Queer-on-space-sunday-after-tea-podcast_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 9,30 - Romain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024 26 minuti [Glomere fest, Matinée XXL, Radio Blackout]:\r\n\r\nRomain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Romain-de-Ferron-e-Radio-Hito-live-al-Glomere-fest-2024_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 18,30 - Little plastic radio ep. 126 2 ore e 30 minuti [Little plastic tapes]:\r\n\r\nIreland's premier Underground & Cult Music show returns with another jam packed show! This edition spans over sixty years of Music with - 90's Screamo, DC Post-Punk, Anarcho Legends, Free and Improv Jazz heavyweights, Beat Poetry, Contemporary Political Punk and Post-Punk, Legendary Lo-Fi Proto-Punks, Cult Pop, Electronics, Hardcore, Unplugged tracks from a 90's alternative Heavyweight and a pile of Avante-Garde Metal. Also, we couldn't let this episode pass without a nod to Sinead O'Connor.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Little-plastic-radio-ep.-126_150.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 21,30 - Il direttore del \u003Cmark>teatro\u003C/mark> pt.2 17 minuti [sostierniradioblackout.org, Michele Mazzani]:\r\n\r\nUna scurissima parabola del totalitarismo a cura del maestro svizzero Friedrich Dürrenmatt, letta e interpretata dal maestro della Scarnanza Michele Mazzani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Il-direttore-del-teatro-pt.2_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 00,30 - Live-set di Cybele @ ADM (Amsterdam) minuti [Cybele]:\r\n\r\nLive-set di Cybele suonato allo spazio ADM di Amsterdamo durante la due giorni di celebrazioni di Hekate Sound System nel giugno 2024.\r\nGenere: jungle, beakcore, braindance.\r\n\r\n[audio 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23 gennaio incontro su \"Rom e sinti: la memoria che non c’è. Dai campi di sterminio ai campi della democrazia\". Ore 21 corso Palermo 46\r\nInterverrà Paolo Finzi, curatore di \"A forza di essere vento\", di cui verranno proiettati alcuni stralci. \r\n\r\nAnarres, nella puntata del 16 gennaio, ha sentito Paolo per introdurre i temi della conferenza in particolare sul Porrajmos.\r\n\r\nAscolta la diretta del 16 gennaio:\r\n\r\n2015 01 15 finzi rom\r\n\r\nNella puntata del 23 gennaio abbiamo parlato con Paolo dei \"campi della democrazia\"\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015 01 23 rom finzi 2\r\n\r\nPochissimi in Europa conoscono la parola Porrajmos. Eppure ricorda una delle pagine più terribili della memoria di quei popoli che tanti continuano a chiamare “zingari” o “nomadi”.\r\n\r\nPorrajmos è la parola che nelle lingue sinte e rom definisce il “divoramento” subìto tra il 1934 e il 1945. L’Europa nazista e fascista fu teatro dell’annientamento di almeno la metà dell’intera popolazione rom e sinta europea. Cinquecentomila uomini, donne e bambini perseguitati, imprigionati, uccisi, deportati nei lager e seviziati, vittime degli orrendi esperimenti medici nazisti, sterminati nelle camere a gas e nei forni crematori.\r\n\r\nNei processi ai nazisti colpevoli di crimini contro l’umanità che seguirono la guerra, primo tra tutti quello di Norimberga, Rom e Sinti non ebbero spazio. Le loro sofferenze vennero seppellite da un silenzio, più pesante dei muri di Auschwitz. Solo nel 1980 il governo tedesco, in seguito ad una iniziativa della Verband Deutscher Sinti und Roma, riconobbe ufficialmente che i Rom e i Sinti durante la guerra avevano subito una persecuzione razziale. La persecuzione razziale subita dai Rom e dai Sinti è per lo più rimossa o, persino, negata.\r\n\r\nIn Italia per lunghi decenni persecuzioni razziali subite dai rom e dai sinti durante la dittatura fascista non hanno mai avuto parola. 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Pochi anni fa alle Vallette, alla testa del corteo che finì con il pogrom della Continassa, c’era l’allora segretaria provinciale ed oggi onorevole del PD, Bragantini.\r\nRom e sinti sono costretti a vivere ai margini delle nostre città, in baracche fatiscenti, tra topi e fango.\r\n\r\nNel luglio del 2008 un gruppo di famiglie rom rumene decise di farla finita con il campo di via Germagnano ed occuparono uno stabile dell’Enel abbandonato da anni. Per sgomberarli i poliziotti fecero irruzione mascherati spaccando tutto. Un pullman della GTT li deportò in via Germagnano. Il comune di Torino collaborò a riportare nel campo abusivo, uomini, donne e bambini, la cui stessa vita è considerata abusiva.\r\n\r\nOgni tanto la furia razzista brucia i campi, i campi della democrazia.","23 Gennaio 2015","2018-10-17 22:59:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/rom-color-200x110.jpg","Rom e sinti. 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I sobborghi nordovest e sud ovest della capitale svedese sono stati teatro di scontri dal 20 al 25 maggio 2013.\r\nIn sintesi le cifre della rivolta.\r\nOltre 50 le auto bruciate a Stoccolma, alcune decine sono andate in fumo ad Orebro.\r\n2 commissariati di polizia sono stati attaccati e vandalizzati uno a Jakobsberg (Stoccolma), il secondo a Orebro (ciità a circa 100 km dalla capitale svedese).\r\n2 scuole bruciate a Stoccolma e Orebro.\r\n30 le persone arrestate per la rivolta a Stoccolma.\r\nL'età media degli arrestati si aggira sui 20 anni.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con un compagno, che a vissuto a lungo in Svezia, ed oggi vi è tornato per lavoro.\r\nAscolta la diretta\r\n2013 06 07 stoccolma\r\n\r\nLo scenario. Nella zona Nord Ovest di Stoccolma ci sono i quartieri di Husby, Jakobsberg, Rinkby, Tensta, a Sud Est quelli di Jakobsberg e Norsborg. In questi quartieri c'è un'alta presenza di immigrati dove la percentuale di disoccupati è decisamente maggiore di quella della popolazione di origini svedesi (il 16,5% tra gli immigrati, il 5,7% tra gli svedesi).\r\nLa Svezia è il paese simbolo della socialdemocrazia, negli anni della guerra fredda una sorta di terza via tra socialismo e capitalismo. Dal 1990 è cominciata un'ondata liberista che ha lentamente corroso dall'interno l’ organizzazione sociale dei decenni precedenti.\r\nTuttavia la facciata del modello sociale svedese resta, i quartieri periferici non hanno le caratteristiche di degrado urbano tipici del sud europeo, i servizi sociali funzionano anche se con qualche affanno. \r\nIl diritto allo studio garantito e il sussidio di disoccupazione anche se ridotto resta all’ 80% dell’ ultimo salario percepito per il primo anno ed il 70% nei 450 giorni successivi. Come diritto costituzionale tutti i cittadini svedesi al disopra dei 20 anni hanno un salario sociale di 9200 corone al mese (circa 1200 euro). Vengono dati circa 100 euro al mese per figlio, circa un anno retribuito per assistere il bambino con problemi di salute e un assegno aggiuntivo in base alla fascia di reddito per l’ affitto della casa.\r\nIl sistema di tutela resta in piedi, sebbene negli ultimi tre anni il governo di destra abbia introdotto alcune limitazioni come la ricerca coatta del lavoro dopo il secondo anno di disoccupazione.\r\nHusby, il quartiere da cui è partita la rivolta di fine maggio, non è simile alle banlieau parigine: i servizi di trasporto pubblico ci sono e funzionano bene.\r\nPerché allora negli ultimi anni sono scoppiate rivolte?\r\nLe periferie delle grandi città svedesi sono state costruite nell’ambito del progetto Million Programme (un milione di nuove case per i lavoratori) voluto negli anni Sessanta e Settanta dal governo socialdemocratico di allora. Queste grosse unità abitative di cemento armato che ricordano un po’ quelle della ex DDR (Germania dell’est) nei primi anni hanno accolto lavoratori svedesi e finlandesi. Persino qualche ministro e capo di governo aveva la sua residenza in questi quartieri. Negli anni Ottanta e Novanta c'è stato un cambiamento della composizione sociale con l'arrivo di turchi, libanesi, iraniani, latino americani e somali necessari a sostenere il regime di produzione fordista dell’apparato industriale (fabbriche chimiche, metallurgiche, automobilistiche, elettroniche).\r\nOggi Stoccolma continua a crescere ma questi quartieri, dove l’80% della popolazione è immigrata di prima o seconda generazione, andrebbero restaurati.\r\nEmblematico è il processo di “gentrification-deportation” dell’area di Kista adiacente al quartiere di Husby epicentro di una rivolta che ha coinvolto anche le altre periferie.\r\nKista nasce nel 2008 per diventare la Sylicon Valley di Stoccolma (Kista Science Park). Vengono costruite sia unità abitative ultra moderne che insediamenti finanziari ed industriali di multinazionali. L'allargamento di Kista porta alla sua fusione con Husby dove il comune vende alle multinazionali che radono al suolo o restaurano vecchi blocchi per poi metterli o rimetterli sul mercato a prezzi non compatibili con il reddito dei residenti storici del quartiere, cui nessuno chiede un parere.\r\nIn questi giorni ad Alby gli abitanti del quartiere hanno organizzato un referendum contro la vendita da parte del comune di 1300 appartamenti: non vogliono più accettare decisioni prese da altri sulla loro pelle.\r\nNel quartiere di Hammarkullen il comune ha deciso di vendere la biblioteca, la piscina e il centro ricreativo. Anche qui è partita una dura lotta degli abitanti. Per i più giovani la lotta è contro l’esclusione dalle decisioni che li riguardano. Il confronto con la società e diventato più duro: i figli degli immigrati sono additati come responsabili della marginalità in cui vivono. Per molti è tuttavia ben chiaro che la loro condizione dipende dal modello economico e di società non certo dalla loro volontà.\r\nI figli degli immigrati nati e cresciuti qui sono svedesi culturalmente legalmente ed intellettualmente hanno gli strumenti per decodificare quello che succede intorno a loro.\r\nContrariamente agli altri paesi nordici (Danimarca, Norvegia, Finlandia, Islanda) la Svezia ha un numero molto alto di svedesi figli di immigrati che hanno studiato all'Università ed ora lavorano come giornalisti, scrittori, musicisti e ricoprono cariche pubbliche importanti. Le periferie hanno i loro intellettuali. Sono attraversati dalla cultura della periferia, hanno esperienza del razzismo strutturale, della discriminazione. Sanno bene cosa significhi crescere in uno dei quartieri per immigrati.\r\nDopo l’ ingresso in parlamento del partito Sverige Demokraterna (Democratici svedesi), che ha messo ai primi posti nell’ agenda politica la questione dell’esclusione sociale dei figli degli immigrati, sono aumentati i dibattiti pubblici su razza, colori, culture, dove non sempre il punto di vista razzista ha avuto la meglio. Spesso le tesi anti razziste, di critica post coloniale si sono imposte grazie alla generazione di opinion makers che proviene dai sobborghi. Uno come Jonas Hassan Kehimeri è riuscito a far conosce la propria critica della società svedese dalle colonne del NY Times.\r\n\r\nLa rivolta delle periferie non è un fenomeno sociale nuovo in Svezia, nel 2008 si sono verificati a Malmo e Gottenburg episodi analoghi a quelli che hanno scosso Stoccolma, ma mai la capitale era stata coinvolta prima. Queste rivolte hanno innescato la nascita di collettivi politici di cittadini che vivono nei sobborghi delle principali città svedesi: le Panterna (le Pantere) a Gottenburg e Malmo e Megafonen (Il Megafono) a Stoccolma ed Orebro.\r\nI primi segnali della rivolta a Stoccolma di quest’ anno si sono verificati in aprile nel quartiere di Tensta adiacente a Husby, nella periferia nord ovest. A Tensta vennero bruciate le auto e l'ufficio dell’agenzia immobiliare che aveva deciso un aumento dell’affitto di alcuni blocchi abitativi che aveva in gestione per conto dei proprietari. Dopo il rogo l’ agenzia ha rivisto la sua decisione e ha deciso di non aumentare gli affitti.\r\nL'innesco della rivolta del 20 maggio invece viene attribuita all'uccisione da parte della polizia di un uomo di 69 anni nel quartiere di Husby avvenuta il 13 maggio. L’uomo era di origini portoghesi, la polizia lo uccide nella sua abitazione dove aveva fatto irruzione in seguito ad una lite tra la vittima ed alcuni passanti verificatasi in strada.\r\nAl di là di quest'episodio il conflitto sociale deflagra dopo l'entrata in vigore del progetto “REVA” per il controllo della frontiera interna. La polizia e l' ufficio centrale di stato per l'immigrazione hanno avviato un controllo capillare nelle metropolitane e sui servizi di trasporto pubblico per l'identificazione e cattura degli immigrati senza documenti. Il metodo usato è semplice e brutale: si basa su un profilo razziale dove vengono fermate tutte quelle persone che non hanno sembianze scandinave (biondi, occhi chiari etc). Durante il mese di marzo c’è stato un numero consistente di azioni dirette e manifestazioni contro questo progetto. Anche in questo caso il mondo della cultura si è schierato su posizioni anti governative rafforzando nella società i valori anti razzisti. Questa nuova sensibilità ha portato al consolidamento dell'organizzazione politica nelle periferie. Le Pantere di Gotenburg e Malmo hanno adottato aggiornandolo il programma delle Pantere Nere e bianche americane ed hanno sviluppato rapporti collaborativi con le stesse, la visita di Emory Douglas (Black Panther, US) nei giorni scorsi a Stoccolma ed il suo comizio a Husby va in questa direzione.\r\nNel quartiere di Husby dove è iniziata la rivolta l’'associazione Megafonen da anni ha costruito un intervento contro la gentrificazione riuscendo ad impedire la vendita del centro si assistenza sanitaria del quartiere e della piscina ed occupando il centro sociale del comune (TRAFFA) anch'esso posto in vendita. Un altro elemento importante nello scatenare la rivolta è stata la brutalità della polizia verso la generazione di svedesi figli di immigrati. L'atteggiamento provocatorio, razzista, e discriminatorio della polizia svedese è una costante nei quartieri periferici. La lotta contro i soprusi della polizia è l'altro elemento importante all'origine degli scontri.\r\nDopo l'omicidio del portoghese e il tentativo da parte della polizia di nascondere l'accaduto (l uomo viene lasciato una giornata morto nel suo appartamento) ed i goffi tentativi da parte del primo ministro di giustificare l'accaduto, Megafonen aveva indetto una manifestazione chiedendo chiarezza senza sortire effetti né istituzionali né nei mass media.\r\nLa notte del 20 maggio vengono bruciate le prime auto a Husby, si aspetta l'arrivo dei pompieri che vengono bloccati per impedirgli di spegnere gli incendi, in modo da far arrivare la polizia che viene accolta con lanci di pietre e cominciano gli scontri. La tattica si ripete, diffondendosi a macchia d’olio nelle altre zone periferiche. Il copione è sempre lo stesso: auto che bruciano arrivo della polizia accolto con lancio di pietre da parte dei ragazzi del quartiere. La polizia risponde chiamando rinforzi e caricando tutti gli abitanti dei quartieri periferici.\r\nData l'epidemia di incendi a Stoccolma la polizia chiede rinforzi che convergono sulla capitale da Malmo, Gotenburg, Norkopping, Vesteros, Uppsala. Nel secondo e terzo giorno in 14 quartieri di Stoccolma ci sono auto in fiamme, il 4 giorno la rivolta si estende ad altre città della Svezia. La polizia accerchia ed assedia Husby e la dichiara zona di conflitto. Nel frattempo squadre del partito di estrema destra vengono formate per sorvegliare i quartieri e a volte sono loro a bruciare le auto per poi dare la colpa agli abitanti del posto cercando di dare agli eventi una connotazione di scontro razziale. La polizia ha incolpato Magafonen di essere l’organizzazione politica alla base della rivolta, ma Megafonen ha risposto che il suo unico ruolo è stato quello di documentare la violenza della polizia e di impedire che compiesse ulteriori violenze contro la popolazione. Inoltre in questi giorni sta coordinando un fondo di solidarietà per pagare le i danni ricevuti dai cittadini del quartiere per il rogo delle auto, mentre il comune di Stoccolma sta esigendo il pagamento delle contravvenzioni per non aver rimosso le carcasse delle auto. Nonostante che la stampa internazionale interpreti quello che è accaduto come “fallimento del multiculturalismo in Svezia”, oggi, dopo la fine della fiammata, si può dire che non è andata cosi male: gli eventi hanno dimostrato il fallimento della politica liberista degli ultimi governi, una vasta maggioranza della popolazione svedese (70% secondo una recente analisi sociologica) identifica nella disoccupazione, razzismo strutturale, inadeguata scolarizzazione le cause del malessere sociale.\r\n(liberamente tratto da un articolo di Molly Macguire uscito giovedì sul settimanale Umanità Nova)","10 Giugno 2013","2018-10-17 22:59:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/06/husby1-200x110.jpg","Stoccolma. Alle radici della rivolta",1370825491,[],[],{"post_content":1120},{"matched_tokens":1121,"snippet":1122,"value":1123},[88],"sud ovest della capitale svedese sono stati \u003Cmark>teatro\u003C/mark> di scontri dal 20 al","Corrispondenza da Stoccolma. I sobborghi nordovest e sud ovest della capitale svedese sono stati \u003Cmark>teatro\u003C/mark> di scontri dal 20 al 25 maggio 2013.\r\nIn sintesi le cifre della rivolta.\r\nOltre 50 le auto bruciate a Stoccolma, alcune decine sono andate in fumo ad Orebro.\r\n2 commissariati di polizia sono stati attaccati e vandalizzati uno a Jakobsberg (Stoccolma), il secondo a Orebro (ciità a circa 100 km dalla capitale svedese).\r\n2 scuole bruciate a Stoccolma e Orebro.\r\n30 le persone arrestate per la rivolta a Stoccolma.\r\nL'età media degli arrestati si aggira sui 20 anni.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con un compagno, che a vissuto a lungo in Svezia, ed oggi vi è tornato per lavoro.\r\nAscolta la diretta\r\n2013 06 07 stoccolma\r\n\r\nLo scenario. Nella zona Nord Ovest di Stoccolma ci sono i quartieri di Husby, Jakobsberg, Rinkby, Tensta, a Sud Est quelli di Jakobsberg e Norsborg. In questi quartieri c'è un'alta presenza di immigrati dove la percentuale di disoccupati è decisamente maggiore di quella della popolazione di origini svedesi (il 16,5% tra gli immigrati, il 5,7% tra gli svedesi).\r\nLa Svezia è il paese simbolo della socialdemocrazia, negli anni della guerra fredda una sorta di terza via tra socialismo e capitalismo. Dal 1990 è cominciata un'ondata liberista che ha lentamente corroso dall'interno l’ organizzazione sociale dei decenni precedenti.\r\nTuttavia la facciata del modello sociale svedese resta, i quartieri periferici non hanno le caratteristiche di degrado urbano tipici del sud europeo, i servizi sociali funzionano anche se con qualche affanno. \r\nIl diritto allo studio garantito e il sussidio di disoccupazione anche se ridotto resta all’ 80% dell’ ultimo salario percepito per il primo anno ed il 70% nei 450 giorni successivi. Come diritto costituzionale tutti i cittadini svedesi al disopra dei 20 anni hanno un salario sociale di 9200 corone al mese (circa 1200 euro). Vengono dati circa 100 euro al mese per figlio, circa un anno retribuito per assistere il bambino con problemi di salute e un assegno aggiuntivo in base alla fascia di reddito per l’ affitto della casa.\r\nIl sistema di tutela resta in piedi, sebbene negli ultimi tre anni il governo di destra abbia introdotto alcune limitazioni come la ricerca coatta del lavoro dopo il secondo anno di disoccupazione.\r\nHusby, il quartiere da cui è partita la rivolta di fine maggio, non è simile alle banlieau parigine: i servizi di trasporto pubblico ci sono e funzionano bene.\r\nPerché allora negli ultimi anni sono scoppiate rivolte?\r\nLe periferie delle grandi città svedesi sono state costruite nell’ambito del progetto Million Programme (un milione di nuove case per i lavoratori) voluto negli anni Sessanta e Settanta dal governo socialdemocratico di allora. Queste grosse unità abitative di cemento armato che ricordano un po’ quelle della ex DDR (Germania dell’est) nei primi anni hanno accolto lavoratori svedesi e finlandesi. Persino qualche ministro e capo di governo aveva la sua residenza in questi quartieri. Negli anni Ottanta e Novanta c'è stato un cambiamento della composizione sociale con l'arrivo di turchi, libanesi, iraniani, latino americani e somali necessari a sostenere il regime di produzione fordista dell’apparato industriale (fabbriche chimiche, metallurgiche, automobilistiche, elettroniche).\r\nOggi Stoccolma continua a crescere ma questi quartieri, dove l’80% della popolazione è immigrata di prima o seconda generazione, andrebbero restaurati.\r\nEmblematico è il processo di “gentrification-deportation” dell’area di Kista adiacente al quartiere di Husby epicentro di una rivolta che ha coinvolto anche le altre periferie.\r\nKista nasce nel 2008 per diventare la Sylicon \u003Cmark>Valle\u003C/mark>y di Stoccolma (Kista Science Park). Vengono costruite sia unità abitative ultra moderne che insediamenti finanziari ed industriali di multinazionali. L'allargamento di Kista porta alla sua fusione con Husby dove il comune vende alle multinazionali che radono al suolo o restaurano vecchi blocchi per poi metterli o rimetterli sul mercato a prezzi non compatibili con il reddito dei residenti storici del quartiere, cui nessuno chiede un parere.\r\nIn questi giorni ad Alby gli abitanti del quartiere hanno organizzato un referendum contro la vendita da parte del comune di 1300 appartamenti: non vogliono più accettare decisioni prese da altri sulla loro pelle.\r\nNel quartiere di Hammarkullen il comune ha deciso di vendere la biblioteca, la piscina e il centro ricreativo. Anche qui è partita una dura lotta degli abitanti. Per i più giovani la lotta è contro l’esclusione dalle decisioni che li riguardano. Il confronto con la società e diventato più duro: i figli degli immigrati sono additati come responsabili della marginalità in cui vivono. Per molti è tuttavia ben chiaro che la loro condizione dipende dal modello economico e di società non certo dalla loro volontà.\r\nI figli degli immigrati nati e cresciuti qui sono svedesi culturalmente legalmente ed intellettualmente hanno gli strumenti per decodificare quello che succede intorno a loro.\r\nContrariamente agli altri paesi nordici (Danimarca, Norvegia, Finlandia, Islanda) la Svezia ha un numero molto alto di svedesi figli di immigrati che hanno studiato all'Università ed ora lavorano come giornalisti, scrittori, musicisti e ricoprono cariche pubbliche importanti. Le periferie hanno i loro intellettuali. Sono attraversati dalla cultura della periferia, hanno esperienza del razzismo strutturale, della discriminazione. Sanno bene cosa significhi crescere in uno dei quartieri per immigrati.\r\nDopo l’ ingresso in parlamento del partito Sverige Demokraterna (Democratici svedesi), che ha messo ai primi posti nell’ agenda politica la questione dell’esclusione sociale dei figli degli immigrati, sono aumentati i dibattiti pubblici su razza, colori, culture, dove non sempre il punto di vista razzista ha avuto la meglio. Spesso le tesi anti razziste, di critica post coloniale si sono imposte grazie alla generazione di opinion makers che proviene dai sobborghi. Uno come Jonas Hassan Kehimeri è riuscito a far conosce la propria critica della società svedese dalle colonne del NY Times.\r\n\r\nLa rivolta delle periferie non è un fenomeno sociale nuovo in Svezia, nel 2008 si sono verificati a Malmo e Gottenburg episodi analoghi a quelli che hanno scosso Stoccolma, ma mai la capitale era stata coinvolta prima. Queste rivolte hanno innescato la nascita di collettivi politici di cittadini che vivono nei sobborghi delle principali città svedesi: le Panterna (le Pantere) a Gottenburg e Malmo e Megafonen (Il Megafono) a Stoccolma ed Orebro.\r\nI primi segnali della rivolta a Stoccolma di quest’ anno si sono verificati in aprile nel quartiere di Tensta adiacente a Husby, nella periferia nord ovest. A Tensta vennero bruciate le auto e l'ufficio dell’agenzia immobiliare che aveva deciso un aumento dell’affitto di alcuni blocchi abitativi che aveva in gestione per conto dei proprietari. Dopo il rogo l’ agenzia ha rivisto la sua decisione e ha deciso di non aumentare gli affitti.\r\nL'innesco della rivolta del 20 maggio invece viene attribuita all'uccisione da parte della polizia di un uomo di 69 anni nel quartiere di Husby avvenuta il 13 maggio. L’uomo era di origini portoghesi, la polizia lo uccide nella sua abitazione dove aveva fatto irruzione in seguito ad una lite tra la vittima ed alcuni passanti verificatasi in strada.\r\nAl di là di quest'episodio il conflitto sociale deflagra dopo l'entrata in vigore del progetto “REVA” per il controllo della frontiera interna. La polizia e l' ufficio centrale di stato per l'immigrazione hanno avviato un controllo capillare nelle metropolitane e sui servizi di trasporto pubblico per l'identificazione e cattura degli immigrati senza documenti. Il metodo usato è semplice e brutale: si basa su un profilo razziale dove vengono fermate tutte quelle persone che non hanno sembianze scandinave (biondi, occhi chiari etc). Durante il mese di marzo c’è stato un numero consistente di azioni dirette e manifestazioni contro questo progetto. Anche in questo caso il mondo della cultura si è schierato su posizioni anti governative rafforzando nella società i valori anti razzisti. Questa nuova sensibilità ha portato al consolidamento dell'organizzazione politica nelle periferie. Le Pantere di Gotenburg e Malmo hanno adottato aggiornandolo il programma delle Pantere Nere e bianche americane ed hanno sviluppato rapporti collaborativi con le stesse, la visita di Emory Douglas (Black Panther, US) nei giorni scorsi a Stoccolma ed il suo comizio a Husby va in questa direzione.\r\nNel quartiere di Husby dove è iniziata la rivolta l’'associazione Megafonen da anni ha costruito un intervento contro la gentrificazione riuscendo ad impedire la vendita del centro si assistenza sanitaria del quartiere e della piscina ed occupando il centro sociale del comune (TRAFFA) anch'esso posto in vendita. Un altro elemento importante nello scatenare la rivolta è stata la brutalità della polizia verso la generazione di svedesi figli di immigrati. L'atteggiamento provocatorio, razzista, e discriminatorio della polizia svedese è una costante nei quartieri periferici. La lotta contro i soprusi della polizia è l'altro elemento importante all'origine degli scontri.\r\nDopo l'omicidio del portoghese e il tentativo da parte della polizia di nascondere l'accaduto (l uomo viene lasciato una giornata morto nel suo appartamento) ed i goffi tentativi da parte del primo ministro di giustificare l'accaduto, Megafonen aveva indetto una manifestazione chiedendo chiarezza senza sortire effetti né istituzionali né nei mass media.\r\nLa notte del 20 maggio vengono bruciate le prime auto a Husby, si aspetta l'arrivo dei pompieri che vengono bloccati per impedirgli di spegnere gli incendi, in modo da far arrivare la polizia che viene accolta con lanci di pietre e cominciano gli scontri. La tattica si ripete, diffondendosi a macchia d’olio nelle altre zone periferiche. Il copione è sempre lo stesso: auto che bruciano arrivo della polizia accolto con lancio di pietre da parte dei ragazzi del quartiere. La polizia risponde chiamando rinforzi e caricando tutti gli abitanti dei quartieri periferici.\r\nData l'epidemia di incendi a Stoccolma la polizia chiede rinforzi che convergono sulla capitale da Malmo, Gotenburg, Norkopping, Vesteros, Uppsala. Nel secondo e terzo giorno in 14 quartieri di Stoccolma ci sono auto in fiamme, il 4 giorno la rivolta si estende ad altre città della Svezia. La polizia accerchia ed assedia Husby e la dichiara zona di conflitto. Nel frattempo squadre del partito di estrema destra vengono formate per sorvegliare i quartieri e a volte sono loro a bruciare le auto per poi dare la colpa agli abitanti del posto cercando di dare agli eventi una connotazione di scontro razziale. La polizia ha incolpato Magafonen di essere l’organizzazione politica alla base della rivolta, ma Megafonen ha risposto che il suo unico ruolo è stato quello di documentare la violenza della polizia e di impedire che compiesse ulteriori violenze contro la popolazione. Inoltre in questi giorni sta coordinando un fondo di solidarietà per pagare le i danni ricevuti dai cittadini del quartiere per il rogo delle auto, mentre il comune di Stoccolma sta esigendo il pagamento delle contravvenzioni per non aver rimosso le carcasse delle auto. Nonostante che la stampa internazionale interpreti quello che è accaduto come “fallimento del multiculturalismo in Svezia”, oggi, dopo la fine della fiammata, si può dire che non è andata cosi male: gli eventi hanno dimostrato il fallimento della politica liberista degli ultimi governi, una vasta maggioranza della popolazione svedese (70% secondo una recente analisi sociologica) identifica nella disoccupazione, razzismo strutturale, inadeguata scolarizzazione le cause del malessere sociale.\r\n(liberamente tratto da un articolo di Molly Macguire uscito giovedì sul settimanale Umanità Nova)",[1125],{"field":102,"matched_tokens":1126,"snippet":1122,"value":1123},[88],{"best_field_score":721,"best_field_weight":142,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":1105,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":26},6637,{"collection_name":318,"first_q":66,"per_page":268,"q":66},15,["Reactive",1132],{},["Set"],["ShallowReactive",1135],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fX_FOK3UyGPuTB_z0piBtM5mqnZQhHt5ZJbHBM5PUTys":-1},true,"/search?query=teatro+valle"]