Vanchiglia Lov7: come ti faccio lavorare gratis i profughi
Scritto dainfosu 10 Giugno 2015
Nella giornata di domenica si è svolta nel quartiere Vanchiglia la 7a edizione di Vanchiglia Lov, kermesse di promozione delle attività artiginali e creative di un quartiere in via di accelerata gentrificazione. Nel bel mezzo del pomeriggio, in mezzo a migliaia di frequentatori accorsi per l’iniziativa, alcuni compagni e abitanti del quartiere sono testimoni di una scena quantomeno singolare: una trentina di giovani africani con la pettorina recante il nome “L’isola di Ariel” (sis coprirà essere una cooperativa che si occupa di raccolta differenziata) intenti a pulire i resti dell’immondizia prodotti dall’iniziativa domenicale, accompagnati da alcuni europei che ne dirigono i lavori.
Incuriositi da quanto sta accadendo provano a fare qualche domanda sulla natura del lavoro e l’ammontare del compenso, per scoprire, sbalorditi, che si trattava di “lavoro volontario”. A rispondere non sono però i presunti volontari – alcuni dei quali, profughi, non parlano neanche l’italiano e faticano a spiegare motivo, funzione e motivazioni della loro scelta – ma i dirigenti della cooperativa, tra questi Paolo Hutter, con alle spalle una lunga carriera politica nei Verdi e nell’assessorato della giunta Castellani.
Come ha scritto a commento il compagno che abbiamo intervistato:
“Il problema è che, dietro all’insopportabile retorica del ‘realismo politico’ e dell’‘assistenza concreta’ la sinistra social-imprenditoriale non soltanto lucra privatamente su problemi collettivi (causati peraltro proprio dal lucro come metro dell’organizzazione sociale), ma predispone un apparato ideologico-moralistico privo di qualsiasi rispetto che giustifica in senso progressista un razzismo agghiacciante, che assume silenziosamente una superiorità di fatto di popoli “civilizzati” su quelli ancora “da integrare” (sul piano dell’efficienza capitalista o su quello di una disciplinata etica del lavoro, che imbelletti una disponibilità di fondo a vendersi, sia pur modernamente, come schiavi)”.
Un articolo che mette il dito nella piaga: Vanchiglia Lov: i bianchi sporcano, i neri puliscono
La (preventiva) risposta di Paolo Hutter: Volontari anche neri alla pulizia differenziata, un bene o un male?
Quando proprio non si vuole capire (cittadini di buone intenzioni e scarso intelletto): Basta seminare odio tra bianchi e neri