L’esodo dei disperati risveglia mai sopite paure austroungariche
Scritto dainfosu 30 Ottobre 2015
La prima definizione usata dalla ministra austriaca degli interni Johanna Mikl-Leitner era stata di “bauliche Massnahmen” (“provvedimenti costruttivi”), poi di “technische Sperre” (“sbarramento tecnico”), infine di “intelligente Grenze” (“frontiera intelligente”), pur di non usare l’aborrito lemma “barriere”. Per ora non si tratta ancora di un muro vero e proprio ma di una sorta di transenne mobili che dovrebbero ordinare il flusso, ma sono a tutti gli effetti un embrione di muro. Contro cui la folla schiaccia le prime file, ma fa parte della sindrome che ha preso tutte quelle che furono in un lontano passato i paesi di frontiera con l’Impero Ottomano e quindi il terrore dell’invasione musulmana emerge come se fosse nei cromosomi di quelle popolazioni.
Imre ci ha raccontato anche la situazione nel resto dell’Austria: la quantità di migranti che richiedono asilo nel paese danubiano; le reazioni delle persone e le manifestazioni naziste di piazza, chiedendosi da ultimo come mai se sapevano da due settimane che si sarebbe scaricato il flusso migratorio su quella frontiera, come è potuta avvenire una simile disorganizzazione?