La fabbrica dei clandestini
Scritto dainfosu 25 Settembre 2018
Ieri il governo ha dato il via libera al decreto legge, che mette insieme le misure sull’immigrazione con quelle contro gli occupanti di case e i movimenti di opposizione sociale.
Il decreto, nella bozza rilasciata dal consiglio dei ministri, ci sono 42 articoli: i primi 16 contengono le misure in materia di immigrazione.
Il decreto si compone di tre titoli: il primo si occupa di riforma del diritto d’asilo e della cittadinanza, il secondo di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata; e l’ultimo di amministrazione e gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia.
Ecco nel dettaglio le principali misure riguardanti l’immigrazione.
STRETTA SUI PERMESSI: Viene abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, sostituito da “permessi speciali”. Sei le fattispecie previste: vittime di grave sfruttamento, motivi di salute, violenza domestica, calamità nel paese d’origine, cure mediche, atti di particolare valore civile.
Di fatto diventerà quasi impossibile entrare legalmente nel nostro paese e verranno chiusi tutti gli spiragli rimasti per uscire dalla clandestinità.
Da anni ormai le sanatorie mascherate da “decreto flussi” non vengono più fatte. Chi lavora senza documenti non ha nessuna possibilità di avere un contratto di lavoro che consenta di uscire dal limbo.
La protezione umanitaria era l’ultimo strumento disponibile.
PIU’ REATI PER REVOCA ASILO: Il decreto amplia la possibilità di negare o revocare la protezione internazionale per i reati di violenza sessuale, lesioni gravi rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga. E’ prevista inoltre la sospensione della domanda d’asilo in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado.
La nozione di pericolosità sociale è tanto scivolosa da lasciare ampio arbitrio a chi decide se applicarla o meno. Non solo: l’espulsione dopo una condanna in primo grado, di fatto lede il principio per il quale la condanna diventa effettuale solo dopo il terzo grado di giudizio.
L’introduzione nell’elenco della resistenza a pubblico ufficiale la dice lunga sulla volontà di colpire chiunque protesti, partecipando a manifestazioni o semplicemente ribellandosi ad un sopruso.
PIU’ TEMPO NEI CPR: La durata massima di permanenza nei Centri per il rimpatrio passa da tre a sei mesi. Il decreto prevede anche il “completamento, adeguamento e ristrutturazione” dei centri già presenti sul territorio e la “costruzione” di altri. Vogliono realizzarne uno in ogni regione. uno in ogni regione. Nel caso di sovraffollamento dei Cpr i migranti in attesa di identificazione possono essere trattenuti anche in “strutture diverse e idonee nella disponibilità dell’autorità di Pubblica Sicurezza”.
3,5 MLN SU FONDO RIMPATRI: Per potenziare le attività di rimpatrio, il decreto stanzia 500mila euro per il 2018 e 1,5 milioni per il 2019 e 2020.
SISTEMA SPRAR: Il decreto riserva esclusivamente ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati i progetti di integrazione ed inclusione sociale previsti dal sistema Sprar. I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza solo nei centri ad essi dedicati (i Cara).
VIA CITTADINANZA PER REATI TERRORISMO: C’è poi la revoca della cittadinanza italiana a carico dei condannati per reati di terrorismo.
A queste misure se ne aggiungono altre, miranti a soddisfare l’isteria securitaria del governo: si va dall’introduzione del Taser, alla repressione di chi occupa, sino alla reintroduzione del reato di blocco stradale con pene tra uno e quattro anni.
Il decreto integra una legislazione che già si prefigura come “diritto penale del nemico e che, sancisce l’equiparazione tra sicurezza e repressione dei migranti e di ogni forma di opposizione politica e sociale.
Ne abbiamo parlato con Gianluca Vitale, avvocato da sempre in prima fila a fianco della gente in viaggio.
La chiacchierata si è estesa al recente blitz contro le roulotte rom di corso Corsica a Torino
Ascolta la diretta:
2018 09 25 Vitale, decreto immigrazione e sicurezza2