Sulla rivoluzione sudanese

Scritto dasu 19 Maggio 2019

Il consiglio militare del Sudan ha annunciato l’intenzione di riprendere i colloqui con i leader della protesta, dopo la sospensione legata alle barricate di Khartoum, per appianare le divergenze e portare il paese verso le elezioni. Le due parti si sono scontrate in merito all’autorità transitoria che governerà il paese dopo il rovesciamento militare del presidente Omar al-Bashir, in seguito alle proteste di massa dell’11 aprile. Entrambe vogliono una rappresentanza di maggioranza nel consiglio sovrano, che opererebbe come il livello più alto di potere durante il periodo di transizione. Prima di interrompere i colloqui, le due parti avevano concordato diverse questioni chiave, tra cui un periodo di transizione di tre anni e la creazione di un parlamento composto da 300 membri, con due terzi dei legislatori provenienti dal gruppo dei manifestanti.

Almeno quattro persone sono state uccise e più di una dozzina ferite per mano delle forze di sicurezza intervenute a smantellare le barricate.

Questa mattina ai nostri microfoni è intervenuto Massimo Alberizzi (“Africa ExPress”), per offrire qualche spunto di analisi rispetto al momento storico che il Sudan sta attraversando:


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