Un’altra guerra del petrolio
Scritto dainfosu 19 Marzo 2020
L’intero sistema che regola i flussi di petrolio nel mondo da tempo richiede una sorta di resa dei conti che non tiene conto di alleanze, consistenza di riserve o risorse finanziarie, bersagli da colpire… Tutto è cominciato con una mossa saudita, che negli ultimi anni aveva trovato una sponda nel sistema energetico putiniano per pilotare i costi dell’oro nero, che proponeva di aumentare i barili prodotti al giorno nel momento in cui la domanda cinese (e poi di tutto il mondo) diminuiva. L’intenzione era probabilmente quella di orientare verso il basso il prezzo, e stavolta la Russia non c’è stata. Chi stia bluffando, quali siano gli intenti dei due contendenti, che coinvolgono anche gli Stati Uniti, che si trovano a dover difendere un costoso sistema di estrazione come il fracking dello shale oil, un liquido di minore qualità che ora si trova a costare più del greggio mediorientale che può sostenersi solo con aiuti statali di una nazione che ha bisogno di quel petrolio per essere indipendente e occupare mercati fino a pochi anni fa appannaggio dei consueti protagonisti dell’Opec e dei suoi alleati.
Chi voglia impallinare chi è chiaro, quali giochi e alleanze ci siano dietro a questa partita a scacchi è immaginabile, quali sviluppi si possano attendere (anche per l’apporto di altri minori protagonisti come Erdogan e la sua proposta di spartire con Mosca il petrolio del Rojava) e chi si potrebbe trovare estromesso dal sistema di estrazione e vendita del petrolio si possono registrare ma non si può sapere dove possa condurre.
Poi magari alcuni di questi paesi stanno cercando di differenziare una monocultura (i sauditi), altri contano sul fatto che in questo periodo di pandemia non servano grandi scorte e gli venga permesso di sostenere la propria produzione interna (gli Usa), chi invece azzarda il rilancio, contando su risorse e riserve di petrolio superiori per costringere i rivali a capitolare… su questo si innesta il tracollo delle borse, l’epidemia che gioca anche in borsa e decide delle disponibilità per affrontare quella che è la vera guerra in atto in questi giorni: la Guerra del petrolio, una fonte energetica forse al tramonto?
Abbiamo interpellato Raffaele Sciortino che già prima della pandemia che ha offerto il pretesto per dare la stura a questa nuova guerra del petrolio, nel suo libro I 10 anni che sconvolsero il mondo aveva preconizzato un anno fa un panorama globale con strategie simili:
Ora i giochi sono in corso, il mercato saturo, chi ha più barili da sversare…