Gli industriali all’assalto dei finanziamenti pubblici
Scritto dainfosu 25 Maggio 2020
Col decreto Rilancio il governo elargisce a piene mani finanziamenti e contributi alle imprese, senza garanzie e a fondo perduto. I grossi gruppi industriali e finanziari italiani sono corsi subito a batter cassa, con il gruppo FCA in prima fila con l’assurda richiesta di 6,3 miliardi di prestito pubblico.
Eppure FCA, così come Ferrero, Luxottica, Telecom e tante altre industrie italiche, hanno sede in altri paesi europei in cui il prelievo sugli utili è minimo, dei paradisi fiscali in cui gli interessi dei capitalisti non vengono tassati e dunque ridistribuiti alla comunità.
A questo gruppo di sciacalli si unisce anche il gruppo Atlantia che gestisce le Autostrade, facente riferimento ai Benetton. Insomma la cordata finanziaria a cui è imputata la strage del ponte Morandi, per il quale non hanno ancora sborsato un euro, ne per la ricostruzione, ne per i risarcimenti ai familiari delle 43 vittime.
Non è la prima volta che Atlantia bussa alle casse dello Stato, negli ultimi vent’anni ha ricevuto 10 miliardi di soldi pubblici da reinvestire nella manutenzione stradale, ma che sono stati spesi in speculazioni finanziarie all’estero come l’acquisto degli aeroporti di Roma e Nizza, all’acquisto di metà delle autostrade spagnole e così via.
Non solo, nel 2017 lo stesso gruppo aveva chiesto 2 miliardi per innovamenti riguardo la sicurezza e l’impatto ambientale, soldi mai ricevuti poichè non sono mai stati effettuati investimenti su questi termini.
Insomma, la spesa per la collettività è nulla, ma i contributi pubblici continuano ad arrivare. A tal proposito il modello Morandi, ovvero la ricostruzione lampo del viadotto ligure, farà da apripista ed esempio per tutto il settore che riguarda grandi opere e infrastrutture: commisariamenti e deburocratizzazione, con pochi controlli, tanta autonomia e molti finanziamenti.
Una prospettiva volta a cementificare l’Italia, ingrassare i padroni e le mafie, continuare a sottrarre dal settore pubblico per regalare ai privati. L’unica prospettiva per invertire questa rotta è una presa di posizione della società, riprendere una lotta per invertire la tendenza di privatizzazione di tutti i servizi.
Ne parliamo con Marco Bersani