Onde IndoPacifiche 09
Scritto dainfosu 20 Febbraio 2021
Myanmar: cifre imponenti di protestatari, anche prima della notizia della morte della ragazza andata in coma durante le prime manifestazioni; c’erano tutti i presupposti che avvenisse il golpe prima o poi e il fatto che abbiano ripreso il potere all’interno del recinto costituzionale, può significare che semplicemente ritorneranno poi con piccoli aggiustamenti a riprendere l’ibridazione del regime con iniezioni di democrazia. D’altronde il costo economico colpisce soprattutto Tatmadaw e per operare uno strappo del genere deve essersi palesato un pericolo tale da irritare anche i cinesi che avevano avviato collaborazioni redditizie con il governo di Dassk, soprattutto all’interno della Bri. C’è poi la dicotomia tra aree periferiche (con forti eserciti di liberazione identitaria) e zone urbane che aggiunge complessità alla situazione esplosiva. E poi c’è una sorta di “fratellanza” tra Xi Jinping e Aung San Suu Kiy, figli di rivoluzionari.
I due paesi hanno notevoli intrecci per import/export: droga, armi e soprattuto materiali preziosi come la giada, a cui i cinesi accedono a un prezzo molto basso e le terre rare, di cui sono i massimi produttori, coprendo tra tutt’e due i tre quarti della produzione mondiale; anche questo terreno di scontro con gli Usa, che ne producono all’incirca come il Myanmar. E vista la scelta di scontro con la Cina anche da parte della amministrazione Biden (va registrata la presenza di US Navy nei pressi delle Spratly, palese provocazione parallela agli aerei cinesi nei cieli di Taiwan), diventa un mercato particolarmente sensibile, date le applicazioni in ambito di greeneconomy e del settore tech.
E con un salto neanche troppo pindarico si è passati a riportare di affari interni cinesi riguardo ai legami non troppo trasparenti nella proprietà di AliBaba e di AntGroup, concausa dell’intervento delle autorità che avevano portato Jack Ma a scomparire per qualche settimana. Il potere centrale è sempre molto attento a evitare forti polarizzazioni che poi potrebbero ripercuotersi in politica.
In Tibet intanto i pastori si stano inurbando, diventando vegetariani; anche perché è difficile sostenere la spesa della carne una volta conferiti gli animali ai macelli, come richiesto da Pechino. E tutto ciò rientra paradossalmente nella Vittoria nella lotta alla povertà, sbandierata da Xi; questo rientra nelle linee sviluppiste indicate dalla teoria che mal si applica alla realtà rurale.
In India le manifestazioni contadine proseguono e hanno condotto in carcere una giovane esponente di Friday for Future; mentre un’altra notizia dal subcontinente indiano proviene dai dati relativi alla diffusione di Amazon, che si è comprata le grandi aziende indiane per driblare le leggi a tutela delle piccole e medie imprese nazionali.
Ricominciano poi anche le trasmissioni della radio nordcoreana, quella che non si può spegnere mai e accompagna la vita dei sudditi di Kim 24 ore su 24: infatti pare sia ricomparso l’aggeggio rettangolare famigerato che è poi una trasmittente… concorrente di Radio Blackout da cui diffondiamo questa rubrica settimanale.
Qui la ventina di minuti in cui abbiamo tentato di coprire alcune notizie provenienti dallo scacchiere Indopacifico con Sabrina Moles: