Un no al progetto della grande diga del Vanoi

Scritto dasu 3 Aprile 2024

Il torrente Vanoi, al limite tra Veneto e Trentino, nel suo tratto che scorre in Val Cortella, è minacciato da un progetto di invaso idraulico dai costi ambientali ed economici enormi. E’ l’effetto della guerra dell’acqua, un conflitto già reale ed attuale legato alla siccità, tra esigenze produttive ed idriche della Pianura Padana e le aree interne di montagna, dove l’acqua c’è e deve essere presa e sfruttata.

Il progetto di diga è ritornato in auge nel 2020, grazie ai fondi del Pnrr, fortemente voluto dalla giunta regionale veneta come progetto di “difesa idraulica” e di “tesaurizzazione idrica”, con 1 mln di euro concessi al al Consorzio di bonifica del Brenta per la progettazione.

Peccato che l’area presenta il massimo grado di rischio idrogeologico, oltre alcune peculiarità naturalistiche ed ambientali uniche dato il carattere selvaggio e naturale del corso torrentizio. Molte amministrazioni comunali si sono pronunciate contro il progetto della diga, come anche le Province di Belluno e di Trento, manifestando uno scontro anche politico tra diversi soggetti amministrativi.

In questo contesto, anche il “Comitato per la difesa del torrente Vanoi e delle acque dolci”, nato nel 1998 per scongiurare un primo progetto di costruzione di uno sbarramento, torna a lottare per il Vanoi.

Sentiamo ai nostri microfoni Flavio del Comitato, che ripercorre la storia del progetto e ne spiega le criticità ambientali. In diretta su RadioBlackout:

 

 

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