Genova. Giornata di blocchi della logistica di guerra

Scritto dasu 25 Giugno 2024

Il blocco della logistica di guerra è scattato alle 6 del mattino al varco San Benigno del Porto di Genova. Successivamente sono stati bloccati i varchi Albertazzi ed Etiopia. In tarda mattinata un corteo ha raggiunto il varco di Ponente. Il porto di Genova è andato in tilt, mentre lunghe code di tir si formavano lungo la tangenziale.
Di seguito qualche stralcio da uno dei volantini di indizione: “I porti sono snodi fondamentali della macchina bellica, in Italia quello di Genova è al centro degli interessi economici di quei settori padronali (israeliani, sauditi,europei) che lucrano sulle guerre. La logistica è un settore economico indispensabile per rendere possibile la guerra: bloccare un varco portuale, un corridoio ferroviario, la costruzione di un ponte significa interrompere la continuità di una società mortifera.
Aprire una crepa per arrivare a bloccare tutto.
A Genova transitano le navi delle compagnie ZIM e BAHRI. La ZIM è la compagnia marittima, della più grande holding israeliana, la Israel Corporation, e trasporta armi per Israele subendo il boicottaggio in molti porti nel mondo.
La BAHRI LINE è una compagnia di navigazione Saudita, che trasporta armi utilizzate anche nella guerra dello Yemen. In seguito alle mobilitazioni e ai picchetti, a Genova, non si sono caricate armi fra il 2019 e il 2023 sulle navi della Bahri, nonostante abbiano continuato a transitare e attraccare al “Genoa Metal Terminal”.
Sempre in Liguria, opera anche la MAERSK, con una piattaforma “dedicata” al Vado Gateway, di Vado Ligure.
La MAERSK, la più grande compagnia marittima al mondo, danese, è coinvolta nel traffico darmi made in Italy prodotte dallazienda LEONARDO. (…)
La MSC, principale competitor della MAERSK, presente anch’essa in questa regione, trasporta su alcune delle sue navi, tecnologia militare. Un blocco effettuato recentemente dai portuali greci ha impedito l’attracco, ad Atene, della nave MSC Altair, carica di armi verso Israele, e diretta al porto italiano di Gioia Tauro.”
Ne abbiamo parlato con Stefania dell’Assemblea No Guerra

Ascolta la diretta:

 

 

 


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