Sgomberato il presidio No Tav di San Giuliano

Scritto dasu 8 Ottobre 2024

Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre la polizia ha attaccato il presidio No Tav Sole e Baleno di San Giuliano. Hanno chiuso le strade e si sono presentati in gran forze al piccolo appezzamento che i No Tav acquistarono collettivamente nel 2012.
Ad attenderli tanti compagni e compagne. Una barricata incendiata ha bloccato per un po’ l’avanzata delle truppe di occupazione, che per tre ore hanno sparato lacrimogeni, puntando direttamente ai corpi delle persone che resistevano in strada.
In una casetta costruita su di un albero alcuni No Tav sono rimasti sino all’alba, mentre le ruspe cominciavano a chiudere lo spazio del presidio in una morsa di recinzioni di acciaio.
La sacralità della proprietà privata viene meno quando si tratta di imporre con la violenza gli interessi della lobby del cemento e del tondino.
La statale 25 in quel tratto è stata chiusa, obbligando persino le ambulanze a fare un giro più lungo. Gli abitanti di San Giuliano, che dista un chilometro dal centro di Susa, da ieri ne fanno 12 per aggirare il blocco di polizia a imboccare la 24, la statale parallela al di là della Dora, in cui si stanno ormai creando continui ingorghi. Un assaggio dei piaceri dell’occupazione militare e dell’imposizione violenta di un’opera inutile e dannosa per la salute.
Nella serata di ieri, nonostante la pioggia battente, dopo un’assemblea cui hanno partecipato anche numerosi abitanti della frazione segusina sotto assedio, un corteo si è mosso da Susa per raggiungere il fortino militarizzato di San Giuliano.
Ne abbiamo parlato con Franco di Ribelli Valsusa e con Doriana del Comitato No Tav Susa Mompantero.

Ascolta la diretta con Franco:

Ascolta la diretta con Doriana:

 


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