
Nucleare. Il colpo di mano del governo

Il 2 ottobre il consiglio dei ministri ha approvato il Disegno di Legge che conferisce al ministro Pichetto Fratin la delega in bianco a far ripartire il nucleare in Italia. Le lotte, un referendum e gli incidenti alle centrali nucleari di Chernobyl e Fukushima, parevano aver messo definitivamente in soffitta l’energia atomica.
Come è stato possibile ribaltare tutto?
Le parole chiave sono “nucleare sostenibile”, un’espressione ambigua che si coniuga con tante altre come “nucleare di ultima generazione”, “mini centrali” ed altre trappole predisposte per far credere che il nucleare di oggi sarà “nuovo” e “sicuro”.
Non solo. Per evitare, intoppi, ossia le proteste di popolazioni preoccupate per la propria salute e decise a difendere il territorio in cui vive, il ministro potrà aggirare controlli sia politici che tecnici, per poter volare rapido alla costruzione di piccole ma letali centrali.
Ne abbiamo parlato con il fisico e professore emerito al politecnico di Torino Angelo Tartaglia
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