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venerdì 31 ottobre 2025

Rapporto Ispra edizione 2025: aumenta il consumo di suolo in Italia

Il Rapporto sull’anno 2024 edizione 2025 a cura di Michele Munafò dal titolo “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” inquadra la situazione a livello nazionale rispetto alle trasformazioni sul territorio che implicano perdita di suolo e dunque con le relative funzioni fondamentali. (Qui è scaricabile una sintesi)

Alcuni dati saltano all’occhio: si parla di 78 km² di suolo netto consumato, il valore più alto dell’ultimo decennio. Ogni ora si perdono circa 10.000 m² di territorio. Inoltre va sottolineato che il consumo è per la maggior parte “permanente” e non reversibile. Le regioni con i livelli più alti di consumo suolo sono Lombardia, Veneto e Campania.

Nel rapporto viene anche sottolineato che “La relazione tra il consumo di suolo e le dinamiche della popolazione conferma che il legame tra la demografia e i processi di urbanizzazione e di infrastrutturazione non è diretto e si assiste a una crescita delle superfici artificiali anche in presenza di stabilizzazione, in molti casi di decrescita, della popolazione residente.”

Infine, è interessante notare quali sono i principali settori in cui si consuma suolo, quali sono quelli in crescita, per esempio per il Piemonte si tratta della logistica e dei data center. Va anche rimarcato che in Italia infrastrutture che coprono e impermeabilizzano le superfici sono il 7.17% del suolo, in confronto a una media europea del 4.4%. Nonostante questo la propaganda governativa continua a perorare cause perse di opere inutili come il ponte sullo Stretto, bocciato alla Corte dei Conti, e il Tav per citare solo le più famose e impattanti.

Commentiamo insieme a Michele Munafò, Primo tecnologo presso l’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – dove è responsabile dell’Area monitoraggio