Israele e Iran, una nuova fase della guerra?

Scritto dasu 2 Ottobre 2024

Nella serata di ieri, martedì 1 ottobre, l’Iran ha lanciato 181 missili balistici su Israele, in particolare su Tel Aviv e Gerusalemme, ma Israele ne avrebbe abbattuti gran parte con l’aiuto di USA e Giordania.

Mentre i mezzi di informazione sono concentrati sull’invasione di Israele nel Libano del sud, dove si trova già da mesi e dove sta avanzando velocemente, starebbe per cominciare lo scontro frontale fra Israele e l’Iran. Da un punto di vista militare, non è la prima volta: il 13 di aprile, infatti, l’Iran aveva reagito con missili e droni su Israele a un attentato che aveva preso di mira l’ambasciata iraniana a Damasco. Venerdì scorso Israele ha assassinato, insieme a altre persone, il leader di Hezbollah, Nasrallah. Non pochi missili hanno avuto un impatto sul terreno israeliano, alcuni danni su abitazioni, una scuola vuota, nessun morto israeliano, solo un morto palestinese originario di Gaza, schiacciato da un razzo intercettore giordano mentre si trovava a lavorare a Gerico. Israele fa sapere, dopo la riunione di questa notte fra le forze di sicurezza militari e il governo, che intende colpire le installazioni petrolifere iraniane, provocando dei danni all’economia.

Nonostante non si possa parlare concretamente di inizio di una guerra, che a tutti gli effetti dura da 76 anni e che nell’ultimo anno ha portato all’uccisione da parte di Israele di 42000 palestinesi e moltissimi dispersi, quello di cui si può parlare è piuttosto di una nuova fase di questa lunga guerra, potrebbe esserci uno scontro sempre più diretto e frontale fra l’Iran e Israele.

Non sappiamo se Israele non avrebbe la forza da sola di portare avanti una guerra con l’Iran, perché sappiamo che sta portando avanti un attacco in Yemen e ha la superiorità tecnica e militare. Però, dal 2009, cioè da quando Netanyahu è ridiventato primo ministro, ha più volte parlato di una guerra all’Iran portata avanti per tutti- dove per tutti intende i suoi alleati occidentali, descrivendo la minaccia iraniana come una minaccia nucleare pericolosa per tutto il mondo che va assolutamente eliminata. Gli USA, però, portano avanti una politica ambigua, continuando a rifornire Israele con le bombe che hanno quasi raso al suolo Gaza e a ripetere che interverranno al fianco di Israele, nel caso di un escalation fra Israele e Iran. Dall’altro lato gli USA hanno l’interesse che quest’escalation non avvenga, perché si trovano sotto la pressione dei loro alleati arabi, le monarchie arabe del Golfo, l’Arabia Saudita, il Qatar, che non sono a favore di un’escalation fra Israele e Iran. Questi paesi infatti, potrebbero essere bersaglio dell’Iran e si troverebbero a pagarne delle conseguenze in termini militari, ma anche in termini di instabilità interna, laddove le popolazioni arabe sono nettamente al fianco di quella palestinese e libanese.

 

Su questa complessa situazione, abbiamo intervistato ai microfoni di radio blackout Michele Giorgio, corrispondente del Manifesto da Gerusalemme:


Radio Blackout 105.25

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