MANDATO DI ARRESTO PER NETANYAHU, L’ALIBI DELL’IMMUNITA’
Scritto dainfosu 2 Dicembre 2024
Quello dell’immunità di cui godrebbe Benjamin Netanyahu è uno dei temi ‘caldi’ del momento, con il dibattito aperto proprio sulla prerogativa che potrebbe esonerare gli Stati dall’arrestare il primo ministro israeliano e consegnarlo alla Corte penale internazionale (Cpi), che la scorsa settimana ha spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti per crimini di guerra. La questione divide gli esperti di diritto internazionale, mentre per il ministero degli Esteri francese Netanyahu beneficia di una “immunità” che “deve essere presa in considerazione” in quanto Israele non fa parte della Cpi. La questione per ora rimane teorica, perché per essere arrestato Netanyahu dovrebbe trovarsi nel territorio di uno dei paesi che hanno accettato la giurisdizione della Corte, e che quindi hanno firmato il trattato che l’ha fondata, cioè lo Statuto di Roma.
Mercoledì la Francia è diventata invece il secondo paese europeo dopo l’Ungheria di Viktor Orbán, a dire che non arresterebbe Netanyahu. La posizione del governo francese è stata molto discussa non solo per la decisione in sé, ma anche per gli argomenti usati per sostenerla. La Francia infatti ha fatto riferimento a un particolare articolo dello Statuto, l’articolo 98, che da tempo è diventato lo strumento usato da alcuni paesi per non applicare i mandati di arresto della Corte.
È un articolo che riguarda il principio dell’immunità, che nelle relazioni fra stati garantisce ai capi di stato e di governo che viaggiano in un altro paese mentre ricoprono il loro ruolo di non rischiare l’arresto e la persecuzione, per evitare che possano essere condizionati da pressioni esterne. Non avendo la CPI un organo coercitivo per rendere operative le sentenze ci si affida alla volontà politica degli stati firmatari il trattato di Roma, ma quando si tratta di alleati dell’Occidente e non di presidenti africani o qualche cattivo nemico della democrazia le cose cambiano.
Ci aiuta a comprendere questo complesso meccanismo giuridico/politico Fabiana Triburgo, avvocata e operatrice legale in merito alla protezione internazionale.