Croce Rossa neutralmente complice

HARRAGA

Tutte le sue missioni la croce rossa la effettua mettendo in avanti il suo principio di neutralità. Ma la neutralità sceglie sempre il suo campo, quello del potere. Serve da garanzia agli stati per dare un apparenza umana alle guerre, alla gestione delle catastrofi, alle politiche repressivi. Gli Stati infatti hanno bisogno di ausiliari civili che li aiutano a controllare, organizzare e gestire la miseria. Le associazioni umanitarie traggono profitto da tutto ciò, con la loro carità che è soprattutto destinata a impedire l’autorganizzazione e le lotte. E la croce rossa non ama che questa sua collaborazione venga fatta uscire allo scoperto, una ragione in più per far conoscere le sue pratiche il più largamente possibile.”

Tratto da: La croce rossa collabora alle espulsioni – 2012

Ai microfoni di Harraga, in onda su Radio Blackout, abbiamo approfondito il ruolo di Croce Rossa Italiana, un attore di primissimo piano all’interno della macchina del razzismo di Stato in tutte le diverse sue manifestazioni: dall’inclusione delle persone senza il giusto documento all’interno del sistema economico capitalista, quindi la loro messa a valore, all’esclusione delle stesse quando diventano “eccedenza”.

Analizzando la realtà dei centri di accoglienza straordinaria gestiti da questo ente, abbiamo provato ad scandagliare alcune delle dinamiche repressive e detentive che organizzano le vite al loro interno.

Nella prima parte della puntata abbiamo scelto di partire da una prospettiva territoriale con un focus sulla Val di Susa, dove Croce Rossa Italiana è presente sia al confine con la Francia, nel ruolo di ausiliario civile della polizia di frontiera, che a Bussoleno dove gestisce un centro di accoglienza straordinaria, nato nel 2022, e recentemente animato da una protesta organizzata dai suoi abitanti.

 

Lasciamo anche la lettura in onda del comunicato scritto dagli abitanti del CAS di Bussoleno successivamente alla protesta del 6 Gennaio.

 

Qui invece entriamo invece nel merito di che cosa sono i CAS e come la Croce Rossa, negli anni, si è resa complice, nel tempo, delle dinamiche detentive ed espulsive dello Stato italiano, nonché del business che le caratterizza.

 

In chiusura torniamo a Bussoleno e ci focalizziamo sui progetti di volontariato – o per meglio dire di lavoro gratuito – che CRI mette in campo nel territorio valsusino, nello specifico MIGRALP. Ma soprattutto abbiamo provato a ragionare su come tali progetti sia degli strumenti di disciplinamento delle persone che sono immagliate nell’accoglienza. Ad ultimo, un racconto di cosa è accaduto successivamente alla protesta del 6 Gennaio: fra ripercussioni e trasferimenti.




Radio Blackout 105.25

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