LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA #19 – Lo scontro sull’intelligenza artificiale

La fine della Fine della Storia

La decisione del garante della privacy del 31 marzo scorso di bloccare su suolo italiano la ChatGPT-4 di OpenAI ha attivato anche alle nostre latitudini il dibattito su questa nuova tecnologia.
Dal sito della stessa start-up si può leggere come con ChatGPT abbiano “sviluppato un modello che interagisce in modo colloquiale. Il formato di dialogo consente a ChatGPT di rispondere a domande, ammettere i propri errori, contestare premesse errate e rifiutare richieste inappropriate.”. Tra la versione attuale e quella precedente, uscite a poco meno di un anno di distanza, OpenAI è riuscita a perfezionare talmente tanto il software da diventare azienda leader nel settore.
Oltre ai dilemmi di natura etico-filosofica abbiamo provato a ricostruire grazie al prezioso contributo della redazione di StakkaStakka la genealogia di questo tipo di interfaccia e più in generale del comparto della cosiddetta intelligenza artificiale, immaginando le ricadute che questo tipo di tecnologia avrà sia in termini politici che occupazionali.

Decostruendo il mito delle origini della Sylicon Valley e sottolineando il ruolo essenziale che hanno avuto fin dall’inizio della sua storia il Pentagono e il Congresso, diventa palese l’interconnessione tra il mondo delle start-up tecnologicamente avanzate e il mondo militare. A tal proposito non sarebbe erroneo individuare in questo tipo di ramo tecnoindustriale un asset geopolitico fondamentale e sempre più imprescindibile per gli Stati.
In senso politico potrebbe essere letta la decisione del garante della privacy italiano, che fa il paio con una decisione simile presa da un tribunale tedesco per quanto riguarda il software americano di prevenzione dei crimini “Palantir”: l’Europa che visto il mutato contesto internazionale prova a smarcarsi, probabilmente fuori tempo massimo, dalla dipendenza tecnologico-militare degli USA.

Anche per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, nonostante il lobbing delle aziende del settore renda poco chiaro quale sia causa e conseguenza tra guerra e AI, lo scontro principale si muove sull’asse Pechino-Washington, delineando un altro aspetto di quella chip war di cui avevamo già parlato.

Ascolta il podcast:

 

MATERIALI

Evgeny Morozov – Une guerre froide 2.0

ChatGpt e la scartoffia burocratica come arma geopolitica

Aaron Benanav – Automazione: Disuguaglianze, occupazione, povertà e la fine del lavoro come lo conosciamo

 




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