LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #9 – SCAMPOLI DI FUTURO PER LA PALESTINA?

La fine della Fine della Storia

Siamo arrivati al 48esimo giorno di guerra, vale la pena ricordare che sono già oltre 14.000 i palestinesi morti sotto i bombardamenti e i colpi di artiglieria di T’sahal, l’esercito israeliano, con il saldo terribile di 6mila minori e 4mila donne .

Sappiamo che alle 10 di questa mattina sarebbe dovuto partire il “cessate il fuoco” ma il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, Tzachi Hanegbi, ha detto che lo scambio di ostaggi e prigionieri tra Israele e Hamas non comincerà prima di venerdì (Hamas ha sottolineato che la logistica per spostare gli ostaggi è molto difficoltosa) e una fonte del governo israeliano ha informato la BBC che anche l’inizio della tregua sarebbe dunque stato posticipato di un giorno.

L’accordo sulla tregua prevede anche l’ingresso nella Striscia di molti più aiuti umanitari rispetto a quelli entrati nelle scorse settimane. Le parti hanno parlato di centinaia di camion di aiuti e tra questi dovrebbe esserci per la prima volta dall’inizio della guerra anche il carburante, fondamentale per il funzionamento dell’energia elettrica e di moltissimi servizi di base nella Striscia.

Intanto sul fronte della Cisgiordania continuano le azioni dei coloni protette dalla polizie e dall’esercito, esautorando in qualche modo tutti gli appelli di Biden e soprattutto Blinken a cessare immediatamente le violenze dei coloni. Intanto sono 4000 i palestinesi arrestati in Cisgiordania dal 7 ottobre, circa 250 quelli ammazzati e quasi 3000 i feriti.

Questo quanto è trapelato nell’informazione a vari livelli,
Ma nessuna luce viene gettata sul futuro della Striscia di Gaza, ammesso che ne abbia uno, e dei palestinesi e su questo proveremo a concentrare i nostri ragionamenti.

Dalla Cisgiordania una corrispondenza con Mohammed, membro di Fatah che ci offre la visione del disastro in corso di molti palestinesi, che si sentono il vero target della rappresaglia israeliana.

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Tra le conseguenze politiche degli intensi bombardamenti sulla Striscia si registra un nuovo e significativo attivismo transnazionale di ebrei contro l’occupazione, in particolare negli Stati Uniti, dove i partecipanti a manifestazioni e occupazioni di luoghi istituzionali dall’alto valore simbolico (e conseguenti arresti) si contano nell’ordine delle centinaia. Qualcosa si muove anche nel vecchio continente, in particolare in Francia, dove una frattura generazionale ha portato all’emersione di soggettività decoloniali dalla chiara impostazione anti-sionista. Nel nostro paese si registra, la scorsa domenica, il flash-mob del Laboratorio Ebraico Antirazzista (LEA) con uno striscione che riportava tre chiare parole d’ordine: “Cessate il Fuoco! Liberate gli/le ostaggi! Stop all’occupazione!”. Abbiamo raggiunto un compagno che partecipa alle attività e riflessioni del laboratorio e con lui abbiamo parlato della necessità/difficoltà di presa di parola in questo contesto.

In chiusura di trasmissione il montaggio audio della lettura di una serie di estratti dal libro di Lorenzo Kamel “Terra contesa. Israele, Palestina e il peso della storia” di recente uscita per Carocci editore.

Ascolta il podcast:

 

MATERIALI

The EconomistThe battle of northern Gaza is almost over

Umberto De Giovannangeli – L’arcipelago delle milizie palestinesi

Umberto De GiovannangeliL’Intifada dei Leoni di Nablus

Jean-Pierre Filiu« La popularité de Marwan Barghouti représente sans doute le seul barrage à la montée en puissance du Hamas »

Giansandro Merli – Ebrei per il cessate il fuoco. Protesta a Roma

Filippo OrtonaI giovani ebrei francesi, dalla Palestina alle banlieue

Lorenzo Kamel – Terra contesa – Israele, Palestina e il peso della storia




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