","Morti e sgomberi di Stato al \"Gran Ghetto\" di Foggia","post",1488546783,[67,68,69,70,71,72,73],"http://radioblackout.org/tag/braccianti/","http://radioblackout.org/tag/campagne-in-lotta/","http://radioblackout.org/tag/foggia/","http://radioblackout.org/tag/gran-ghetto/","http://radioblackout.org/tag/incendio/","http://radioblackout.org/tag/morti/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/",[75,76,77,78,79,80,81],"braccianti","campagne in lotta","Foggia","Gran Ghetto","incendio","morti","sgombero",{"post_content":83,"post_title":87,"tags":91},{"matched_tokens":84,"snippet":85,"value":86},[80],"mantenuta è stata quella dei \u003Cmark>morti\u003C/mark> annunciati, due ragazzi maliani i","Le fiamme hanno avvolto stanotte centinaia di baracche realizzate in plastica, legno e cartone nel \"Gran Ghetto\", che sorge tra San Severo e Rignano Garganico e che ospita centinaia di migranti sfruttati nella raccolta dei prodotti agricoli nelle campagne del foggiano e adesso anche bruciati vivi nel rogo che le stesse guardie hanno appiccato alle baracche. Nel giro di pochi minuti il fuoco ha percorso una superficie di circa 5mila metri quadri e distruggendo tutto ciò che era all'interno, mentre numerose bombole di gas – utilizzate per cucinare – sono saltate in aria contribuendo a rendere ancora più pericolosa la situazione.\r\n\r\n \r\n\r\n“Basta sgomberi e ghetti, casa, trasporto, documenti e contratti per tutti”. Con questo slogan ieri mattina centinaia di braccianti avevano camminato in corteo per venti chilometri fino alla Prefettura di Foggia, per protestare contro il maxi-sgombero della baraccopoli disposto dalla Dda di Bari in seguito a un’indagine del 2016 per presunte infiltrazioni criminali, diverse da queste in divisa, e in atto dalla notte del 28 febbraio, senza che venga offerta una reale alternativa immediata e praticabile. Intanto perché i posti disponibili nelle due strutture istituzionali non sono sufficienti per tutte e tutti, e poi perché senza un sistema di trasporto da e per i luoghi di lavoro abbandonare il ghetto significa perdere qualsiasi possibilità di sostentamento, per quanto misera. Ma a tutti coloro rimasti è stato impedito di accedere alle loro case, anche solo per recuperare gli effetti personali, ed hanno passato notti all’addiaccio, in alcuni casi deportati verso destinazioni sconosciute con la forza o con l’inganno e la falsa promessa di un permesso di soggiorno o di un lavoro. Invece nell'incendio di stanotte l'unica promessa mantenuta è stata quella dei \u003Cmark>morti\u003C/mark> annunciati, due ragazzi maliani i cui corpi non erano ancora stati restituiti stamani. Nell'ultimo anno la baraccopoli è stata colpita da due importanti incendi che l'hanno in parte distrutta, salvo venire in seguito ricostruita nel giro di pochi giorni. Dal 2012 a oggi è il settimo incendio e quello dalle conseguenze più gravi. Il tentativo da parte dei vigili del fuoco di ipotizzare un incendio doloso, magari da parte degli abitanti il ghetto è stigmatizzato in un comunicato di Campagne in Lotta, una cui compagna abbiamo raggiunto questa mattina:\r\n\r\nRoghiGranGhetto\r\n\r\nIndetto un presidio per domani 4 marzo alle 11 in piazza dell'esquilino, per rinfacciare al ministero le gravissime responsabilità degli avvenimenti al ghetto di Rignano\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/events/233700983767045/\r\n\r\n ",{"matched_tokens":88,"snippet":90,"value":90},[89],"Morti","\u003Cmark>Morti\u003C/mark> e sgomberi di Stato al \"Gran Ghetto\" di Foggia",[92,94,96,98,100,102,105],{"matched_tokens":93,"snippet":75},[],{"matched_tokens":95,"snippet":76},[],{"matched_tokens":97,"snippet":77},[],{"matched_tokens":99,"snippet":78},[],{"matched_tokens":101,"snippet":79},[],{"matched_tokens":103,"snippet":104},[80],"\u003Cmark>morti\u003C/mark>",{"matched_tokens":106,"snippet":81},[],[108,114,117],{"field":41,"indices":109,"matched_tokens":111,"snippets":113},[110],5,[112],[80],[104],{"field":115,"matched_tokens":116,"snippet":90,"value":90},"post_title",[89],{"field":118,"matched_tokens":119,"snippet":85,"value":86},"post_content",[80],578730123365712000,{"best_field_score":122,"best_field_weight":39,"fields_matched":123,"num_tokens_dropped":53,"score":124,"tokens_matched":125,"typo_prefix_score":53},"1108091339008",3,"578730123365711979",1,{"document":127,"highlight":148,"highlights":164,"text_match":174,"text_match_info":175},{"cat_link":128,"category":130,"comment_count":53,"id":132,"is_sticky":53,"permalink":133,"post_author":56,"post_content":134,"post_date":135,"post_excerpt":59,"post_id":132,"post_modified":136,"post_thumbnail":137,"post_thumbnail_html":138,"post_title":139,"post_type":64,"sort_by_date":140,"tag_links":141,"tags":145},[129,50],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[131,52],"Blackout Inside","96735","http://radioblackout.org/2025/03/tre-morti-sul-lavoro-in-poche-ore-strage-senza-fine-o-indifferenza-senza-vergogna/","La segretaria generale della CISL, a fronte delle ultime 3 persone morte lo stesso giorno sul proprio luogo di lavoro, ha sbrigativamente commentato: \"è una strage che non finisce mai\".\r\nCommento peculiare, visto che il compito di politica e sindacati sarebbe lavorare non solo affinché nessuna strage abbia più luogo, ma affinché non una sola persona perda la vita per colpa del proprio lavoro.\r\nD’altronde, quest’affermazione sbrigativa ha una sua evidenza scientifica che trova riscontro non solo nei dati dell’INAIL - che si basano esclusivamente sulle denunce d’infortunio - bensì, da altre fonti informative - come le inchieste infortunio dei Servizi PreSAL delle ASL - che ci dicono che solo in Piemonte ci sono dai 35 ai 40 morti sul lavoro, una media stabile da 10 anni. I comparti più a rischio risultano essere agricoltura e edilizia e la popolazione più a rischio è ovviamente quella straniera.\r\nC'è di più: dall'analisi di 800 infortuni mortali in 20 anni, è risultato che un terzo degli incidenti si sarebbe potuto evitare grazie all'intervento di un operatore di vigilanza e ispezione. In edilizia, almeno la metà.Dati interessanti si possono trovare qui .\r\n\r\n\r\nÈ d'altronde chiaro che l'attività di controllo sulla sicurezza non può essere fatta solo dai servizi delle ASL. Devono farlo anche gli RSPP e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, e avere un approccio più integrato sia tra loro che con coloro con i quali svolgono il lavoro di vigilanza e d'ispezione.\r\n\r\nMa i controlli da soli non bastano: servirebbe integrare fonti, saperi ed esperienze. Importantissima è la divulgazione dell'esperienza dei lavoratori e, per questo, abbiamo intervistato un epidemiologo del lavoro che da anni si occupa di raccogliere le storie dei singoli eventi su questo sito.\r\nL'idea è che, da una parte, leggere retrospettivamente quello che è successo possa aiutare a capire se si sarebbe potuto evitare, e, dall'altra, fare di ogni singolo caso un principio di diffusione della conoscenza tra lavoratori e lavoratrici che si trovano ad affrontare il rischio, spesso in maniera contingente ed estemporanea.\r\n\r\n\r\nAi nostri microfoni, Osvaldo Pasqualini. 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Apertura di gabbie paradossalmente foriera di morte per scarsa prevenzione.\r\n\r\n \r\n\r\n“Contropiano” scriveva nel lancio della giornata di mobilitazione di oggi venerdì 18 giugno: «Sindacati conflittuali come Usb, Si Cobas, Adl Cobas, Cub hanno convocato per venerdi uno sciopero generale nazionale nella logistica, mentre Usb e Cub hanno proclamato lo sciopero nel trasporto aereo. Lunedì hanno invece scioperato i portuali con l’Usb aggiungendo al senso della mobilitazione operaia un pezzo rilevante in un altro settore strategico.\r\n\r\nNel primo caso si tratta della circolazione delle merci oggi diventata centrale nella catena del valore, nel secondo della circolazione di persone, intercettazione dei flussi turistici e circolazione delle merci, sulla quale è in corso non solo lo smantellamento di una azienda strategica come Alitalia ma anche un processo di concentrazione monopolistica a livello europeo.\r\n\r\nNella logistica eventi recenti come l’aggressione di squadristi pagati dall’azienda contro un picchetto di lavoratori licenziati dalla multinazionali statunitense FedEx, diverse inchieste della magistratura sul carattere criminoso del sistema degli appalti e sull’evasione contributiva e fiscale delle aziende madri del settore, hanno svelato un vero e proprio verminaio che si regge su retribuzioni vergognose e lo sfruttamento intensivo dei lavoratori approfittando anche del fatto che in larga parte sono immigrati».\r\n\r\nQui di seguito le lucide considerazioni di Michele del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/2021_06_17_Michele-Michelino.mp3\"][/audio]","18 Giugno 2021","2021-06-18 13:43:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Adil-Belakhdim-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Adil-Belakhdim-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Adil-Belakhdim-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Adil-Belakhdim-768x512.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Adil-Belakhdim.jpeg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Morti da lavoro e per il lavoro: sicurezza e aggressioni, mazzieri e squadracce",1624018833,[192,143,193,194,195],"http://radioblackout.org/tag/mazzieri/","http://radioblackout.org/tag/padroni-assassini/","http://radioblackout.org/tag/ripartenza/","http://radioblackout.org/tag/squadristi/",[197,23,198,199,200],"mazzieri","padroni assassini","ripartenza","squadristi.",{"post_content":202,"post_title":206,"tags":209},{"matched_tokens":203,"snippet":204,"value":205},[80],"i mainstream parlano dell'impennata di \u003Cmark>morti\u003C/mark>. 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Tingarelli\" è sotto assedio da parte di chi sta sempre dalla parte della repressione: le destre al potere vogliono di nuovo sgomberarlo dopo 22 anni dall'altro sgombero, imposto dalle sinistre di potere, a cui il Centro resistette fino a ottenere una sede, quella dove sabato 14 settembre si terrà una sorta di festa resistente e una proiezione del film che ricorda il precedente: E noi non siamo scappati.\r\n\r\nChi lavora deve pretendere di sopravvivere al lavoro\r\n\r\n ","14 Settembre 2019","2019-09-14 00:20:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/09/sagome-ferali-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"206\" height=\"245\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/09/sagome-ferali.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Morti sul lavoro, evitarle è possibile...",1568420390,[245,143,246],"http://radioblackout.org/tag/centro-iniziativa-proletaria-tingarelli/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/",[248,23,249],"Centro iniziativa proletaria Tingarelli","Sgomberi",{"post_content":251,"post_title":255,"tags":258},{"matched_tokens":252,"snippet":253,"value":254},[80],"i molti colleghi e compagni \u003Cmark>morti\u003C/mark> di fianco di incidente, fatica,","... lo abbiamo già fatto. 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La domanda sorge spontanea: cosa fanno i sindacati in questo contesto? La risposta nelle città italiane teatro degli incidenti mortali è stata diversa ma, come ormai sempre più spesso avviene, rivolta al ribasso. Un'ora di sciopero, qualche minuto di silenzio, la promessa di dedicare ai morti la data del Primo Maggio. E laddove la reazione è stata significativa, come a Genova con lo sciopero di 24 ore e il blocco dei varchi di settimana scorsa, lo si deve solamente ai lavoratori che hanno imposto da subito il fermo totale delle attività del porto costringendo il sindacato a dare loro copertura. Ma nella maggior parte dei casi le ditte non chiudono e le attività produttive continuano, con la sola eccezione degli spazi circoscritti dove sono avvenuti gli incidenti che vengono sequestrati per le indagini di routine.\r\n\r\nÈ troppo poco. Non si può accettare che la vita di chi lavora valga giusto un minuto di raccoglimento e tanti saluti, fino al prossimo incidente. Le cause di tali tragedie sono note; al di là di ogni singolo episodio e oltre la consapevolezza della pericolosità ineliminabile insita in alcune mansioni, il filo rosso è la mancanza degli investimenti aziendali in sicurezza e manutenzione. Sono queste le voci nel bilancio che, assieme al costo della manodopera, subiscono i tagli più significativi nel tentativo di recuperare un po' di profitto in più.\r\n\r\nLe responsabilità sono chiare, le motivazioni pure; resta solo da far qualcosa, organizzarsi, scioperare. Insomma smettere di subire condizioni lavorative che a volte, ma comunque troppo spesso, portano alla morte. I sindacati dimostrano di continuo di fare perlopiù i propri interessi. Non resta altro dunque che lo sciopero generale organizzato dalla base che dia un segnale dirompente, un cambio di passo che possa portare a dire che queste morti non siano state vane.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eliana Como della Fiom Cgil di Treviglio, in particolare a proposito delle due morti di Pasqua alla Ecb, perché è una ditta emblematica, in quanto predisposta a produrre morti, vista l'indifferenza verso la sicurezza e tutta proietta alla massimizzazione del profitto. 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L’azienda nel corso degli ultimi 10 anni ha investito meno di 4 milioni di euro cioè ha effettuato un rinnovamento del solo 10 per cento di tutto il valore degli impianti di produzione e i costi di manutenzione dell’azienda incidono per circa l’1 per cento sul fatturato e, cosa sorprendente, sono in calo negli ultimi anni passando da un impegno di oltre 900 mila euro del 2015 a circa 560 del 2016: quasi dimezzati.\r\n\r\nIntanto i titolari dell’azienda sino al 2016 si sono lautamente remunerati in qualità di amministratori dal 2012 al 2016 per un totale di circa 6 milioni di euro, attingendo ampiamente dagli utili dell'azienda che nello stesso periodo sono ammontati a 27 milioni.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\n \r\n\r\nDi lavoro si muore sempre più spesso","8 Aprile 2018","2018-04-18 12:04:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/1400morti_0-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/1400morti_0-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/1400morti_0-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/1400morti_0.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Morti sul lavoro: c’è bisogno di un cambio di passo",1523190116,[290,291,143,292],"http://radioblackout.org/tag/cgil/","http://radioblackout.org/tag/fiom/","http://radioblackout.org/tag/treviglio/",[294,295,23,296],"cgil","fiom","treviglio",{"post_content":298,"post_title":302,"tags":305},{"matched_tokens":299,"snippet":300,"value":301},[80],"158 i \u003Cmark>morti\u003C/mark> sul lavoro dall'inizio del 2018:","158 i \u003Cmark>morti\u003C/mark> sul lavoro dall'inizio del 2018: una strage lenta e continua che nelle ultime due settimane ha avuto un'impennata significativa. 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Subito dalle pagine dei giornali e sui media ministri e presidenti si sono prodigati a mostrar le loro lacrime ipocrite e a spendersi nella retorica della sicurezza. Anche il sindacato dei metalmeccanici si è scomodato e ha chiamato uno sciopero di 2 ore, mezz'ora a morto.\r\n\r\nAbbiamo contattato Michele Michelino, che ha partecipato insieme al Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro al corteo che si è tenuto venerdì a Milano, per sentire invece delle parole chiare al riguardo, che dicano una volta per tutte che le morti nei luoghi di lavoro non sono tragiche fatalità ma omicidi veri e propri. Il mandante è il capitalismo, nemico che abbiamo in casa e che mette al primo posto il profitto destinando i lavoratori allo sfruttamento e a un lento stillicidio. 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La linea del colore si interseca con quella di classe.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 17 febbraio\r\nore 10,30 Balon\r\ncontro la guerra e chi la arma\r\nPunto info antimilitarista\r\n\r\nSabato 25 febbraio\r\nIn piazza contro la guerra e chi la arma\r\nore 15 piazza Castello\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\nAd un anno dall’invasione russa dell’Ucraina ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale nelle vite di noi tutti.\r\nNella nostra regione, la cessione da parte di Leonardo di parte degli spazi dell'ex Alenia al Politecnico, rimette in moto il progetto di Città dell'aerospazio fermo alla partenza dal novembre 2021.\r\nIn primavera alle OGR è previsto lo sbarco della NATO a Torino con l’acceleratore di innovazione del progetto Diana. Fermare la guerra è possibile. A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.\r\nFermare la guerra è possibile. Con la solidarietà ai disertori e obiettori russi e ucraini. \r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società\r\nIl movimento No Muos: un esempio di lotta popolare\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverranno Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger e Pippo Gurrieri del movimento No Muos\r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena comunarda\r\nBenefit lotte antimilitariste e sociali\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nGli algoritmi della politica\r\nRiflessioni sulla società della sorveglianza\r\nOre 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":548,"snippet":549,"value":549},[80],"Anarres del 10 febbraio. Frontiere, CPR, \u003Cmark>morti\u003C/mark> in mare. Meloni, il 41bis, gli anarchici. Un anno di guerra. Polizia violenta negli States",[551,553],{"field":115,"matched_tokens":552,"snippet":549,"value":549},[80],{"field":118,"matched_tokens":554,"snippet":545,"value":546},[80],{"best_field_score":176,"best_field_weight":31,"fields_matched":321,"num_tokens_dropped":53,"score":528,"tokens_matched":125,"typo_prefix_score":53},{"document":557,"highlight":569,"highlights":577,"text_match":174,"text_match_info":582},{"comment_count":53,"id":558,"is_sticky":53,"permalink":559,"podcastfilter":560,"post_author":494,"post_content":561,"post_date":562,"post_excerpt":59,"post_id":558,"post_modified":563,"post_thumbnail":564,"post_title":565,"post_type":443,"sort_by_date":566,"tag_links":567,"tags":568},"78525","http://radioblackout.org/podcast/effetti-41bis-su-corpo-e-mente-morti-e-autodifesa-alle-vallette/",[383],"Estratti dalla puntata del 21 settembre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nIL 41BIS E GLI EFFETTI SUL CORPO E SULLA MENTE DELLA PERSONA DETENUTA\r\n\r\nIn compagnia dell’avvocata Caterina Calia partiamo con qualche aggiornamento sulla situazione di Alfredo Cospito, prigioniero anarchico da oltre un mese in sciopero della fame a oltranza contro 41bis ed ergastolo ostativo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BCUPCB_calia-update_21-11-22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCosa comporta per la persona detenuta una prolungata deprivazione relazionale, spaziale, sensoriale, motoria e intellettuale? Come si annichilisce un individuo attraverso una lenta e spesso irreversibile atrofia esistenziale?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BCUPCB_calia-41bisFX.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAlcune testimonianze solidali da ascoltatrici e ascoltatori:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BCUPCB_calia_41bis-messaggi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer inviare messaggi che verranno letti e amplificati sotto le mura del carcere di Bancali: evaliber2@inventati.org\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIL CARCERE DI TORINO CONTINUA A UCCIDERE – CORTEO DOMENICA 26/11/22\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDall’inizio dell’anno si sono verificati quattro suicidi nella struttura detentiva torinese e 78 all’interno dell’apparato carcerario italiano. Un’evidenza senza precedenti della letalità sistemica del carcere, promossa da un apparato di potere che sfrutta le prigioni come programma sociale per la gestione della marginalità e - parallelamente - come feticcio per ottenere conenso da chi ancora abbocca alla propaganda securitaria.\r\n\r\nUna politica che fa sempre più ricorso al carcere, un carcere che fa sempre più vittime.\r\n\r\nInsieme a una compagna dell’Assemblea Anticarceraria di Torino andiamo a ripercorrere le ultime vicende che hanno attraversato la struttura delle Vallette, tra morti, abbandono sanitario e auto-organizzazione delle persone detenute, per concludere rilanciando un’inziativa che intende portare nelle strade ciò che viene invisibilizzato e censurato dalle mura del carcere.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BCUPCB_lia-vallette-corteo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n/ / / Parole chiave: 41bis, Alfredo Cospito, sciopero della fame, carcere, suicidi, Vallette","25 Novembre 2022","2022-11-26 10:42:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/bcupcb_muffa-200x110.jpg","Effetti 41bis su corpo e mente - Morti e autodifesa alle Vallette",1669375220,[502],[423],{"post_content":570,"post_title":574},{"matched_tokens":571,"snippet":572,"value":573},[80],"la struttura delle Vallette, tra \u003Cmark>morti\u003C/mark>, abbandono sanitario e auto-organizzazione delle","Estratti dalla puntata del 21 settembre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nIL 41BIS E GLI EFFETTI SUL CORPO E SULLA MENTE DELLA PERSONA DETENUTA\r\n\r\nIn compagnia dell’avvocata Caterina Calia partiamo con qualche aggiornamento sulla situazione di Alfredo Cospito, prigioniero anarchico da oltre un mese in sciopero della fame a oltranza contro 41bis ed ergastolo ostativo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BCUPCB_calia-update_21-11-22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCosa comporta per la persona detenuta una prolungata deprivazione relazionale, spaziale, sensoriale, motoria e intellettuale? 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Tra i suoi clienti rientra anche l’ICE (Immigration and Customs Enforcement – agenzia statunitense per il rastrellamento e la detenzione di migranti), che utilizza gli strumenti di identificazione e profilazione forniti da Reuters per catturare individui e famiglie da deportare o rinchiudere nelle sue carceri fabbrica; ma sia in Canada che negli USA, con campagne come #NoTechForICE, qualcosa si sta muovendo per cercare di impedire questa collaborazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/BCUPCB_ice-reuters.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nICE E MORTI NEI CENTRI DI DETENZIONE\r\n\r\nCome mai, nonostante le condizioni aberranti di abbandono sanitario, si registrano così “pochi” decessi nei centri di detenzione per migranti sul territorio statunitense? I retroscena inerenti la morte di Johana Medina Leon, donna trans originaria di El Salvador, ci consentono di svelarne \"il trucco\".\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/BCUPCB_ice-morti-sgamo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPICCOLA SCONFITTA PER CLEARVIEW AI\r\n\r\nL’azienda di riconoscimento facciale Clearview AI, che vanta un database di oltre 20 miliardi di volti rubati da profili social e altri anfratti della Rete, ha subito una piccola ma interessante sconfitta in un tribunale dell’Illinois.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/BCUPCB_clearview-illinois.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nALGORITMI PER L’ALLONTANAMENTO DI MINORI DALLE PROPRIE FAMIGLIE\r\n\r\nAlla faccia dell’imparzialità della Tecnica… Che si tratti di sistemi di Polizia Predittiva, di valutazione del potenziale recidivante di un individuo condannato o dell’affidabilità di un inquilino, gli algoritmi di consulenza sono spesso emersi come moltiplicatori del razzismo e dei pregiudizi che attraversano la società. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-02-25-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nDynamic Manta 2022.\r\n\r\nEsercitazioni militari nel canale di Sicilia.\r\n\r\nÈ cominciata il 21 febbraio e continuerà sino al 4 marzo una delle più imponenti esercitazioni navali del Mediterraneo. Anche se non sono legati all’attuale crisi in Europa orientale, i giochi di guerra si svolgeranno in un quadro delicatissimo di tensione internazionale.\r\n\r\nNoi contro tutte le guerre, tutte le guerre contro di noi\r\nL’invasione dell’Ucraina. Riflessioni sulla guerra che torna nel cuore dell’Europa: gli scossoni di assestamento della lunga ondata tellurica iniziata con la caduta del muro di Berlino.\r\nDi fronte al conflitto in corso in Ucraina, che vede attualmente la Federazione Russa in fase d'attacco, riaffermiamo il nostro totale rifiuto degli imperialismi degli Stati e delle coalizioni contendenti, NATO e OTSC.\r\nLe politiche di potenza degli Stati, i nazionalismi, le piccole patrie, sono solo paraventi per nascondere lo sfruttamento delle classi lavoratrici, delle risorse, dei territori. Le ricadute di questa guerra sono estremamente gravi, in primis per le popolazioni civili delle zone interessate che si trovano da anni in una situazione di conflitto e privazione materiale.\r\nMa questo conflitto riguarda anche lavoratori e lavoratrici di tutta Europa, che stanno già vedendo i loro redditi falcidiati dagli aumenti dei costi dell'energia e dei beni di prima necessità, nonché dal taglio della spesa pubblica sociale a beneficio dell'aumento delle spese militari.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\nLeggi qui il suo articolo\r\n\r\n\r\nMorti e feriti della guerra del lavoro\r\nIn Italia ci sono stati, nel 2021, 555.236 infortuni sul lavoro. Più di mezzo milione di persone hanno subito danni, lesioni permanenti, in qualche caso sono morte: un tributo in sangue pagato annualmente al profitto e considerato \"normale\" da governo, padroni e sindacati.\r\nI dati degli infortuni e delle morti sul lavoro sono un preciso indice del livello dello sfruttamento. L'indignazione non basta, come non bastano i controlli, il rifiuto dell’insicurezza sul lavoro deve diventare una delle parole d’ordine di chiunque lotti per l’emancipazione dei lavoratori. \r\nCe ne ha parlato Francesco Fricche\r\n\r\n\r\nTutte le guerre contro di noi. Noi contro tutte le guerre\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nMartedì 8 marzo\r\ngiornata di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nGiovedì 10 marzo\r\ndalle ore 10 alle 12\r\nSpezziamo le ali al militarismo!\r\npresidio antimilitarista di fronte all’auditorium dell’Energy Center del Politecnico in via Paolo Borsellino 38/16\r\nNell’auditorium si svolgerà un convegno dal titolo “Il futuro dell’aerospazio: opportunità di sviluppo per le PMI nella filiera”, cui interverranno rappresentanti del politecnico e delle maggiori industrie belliche del settore: Leonardo, Avio Aero, Thales Alenia Space, Mecaer con l’introduzione della presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte. Questo convegno è solo un ulteriore tassello del mosaico che vede al centro uno strettissimo intreccio di interessi tra il Politecnico Torinese e l’industria aerospaziale di guerra, che troverà il suo culmine nella realizzazione della Città dell’Aerospazio, che sorgerà nell’area tra corso Marche e corso Francia, in un’area di proprietà di Leonardo.\r\nIl segnale inequivocabile di una scelta strategica per il futuro della città, che si lega più che nel recente passato, all’industria bellica. Non solo. Presto a Torino potrebbe sbarcare anche la NATO.\r\n\r\nSabato 12 marzo\r\nNé con la Russia né con la NATO!\r\nPresidio antimilitarista itinerante al Balon\r\nAppuntamento alle 10,30 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\nGiovedì 17 marzo\r\nAssemblea\r\nLa NATO si prepara a sbarcare a Torino?\r\nTorino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.\r\nTorino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. Un’economia di morte. \r\nBloccare la nascita di un nuovo polo di ricerca, progettazione e costruzione di ordigni bellici, impedire che la NATO abbia una sua base a Torino è un impegno concreto contro il militarismo e contro la guerra.\r\nMentre il governo proclama lo stato di emergenza per la guerra imperialista per il controllo dell’Ucraina, fermare la produzione e lo smercio d’armi è l’unico modo per inceppare la macchina che alimenta le guerre.\r\nPer fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi di mezzo. A partire dalla nostra città.\r\nL’assemblea Antimilitarista promuove un’assemblea cittadina che lanci una campagna di informazione e lotta per bloccare l’industria di guerra e la NATO a Torino.\r\nInterventi sulla Città dell’Aerospazio, sul ruolo della NATO in Italia, testimonianze delle lotte contro l’ampliamento della base di Camp Derby a Livorno\r\nAlla tettoia dei contadini dalle ore 18.\r\n\r\nSabato 19 marzo\r\nGuerra e energia: l’Eni e le missioni militari italiane in Africa\r\nIncontro/convegno antimilitarista a Milano\r\nal Kasciavit, via san Faustino 64\r\nInizio ore 10,30\r\nIntroduzione di un compagno dell’Assemblea Antimilitarista\r\nInterventi di: Stefano Capello “La politica energetica italiana tra la prima e la seconda Repubblica. Continuità e rotture”; Daniele Ratti “L’ENI Armata”; inizio discussione/pausa pranzo\r\nore 14,30\r\ninterventi di: Antonio Mazzeo “Le avventure neocoloniali dell'Italia dal Sahel al Mozambico”; Andrea Turco “La colonizzazione mentale, il caso ENI a Gela”; Massimo Varengo “Uno sguardo antimperialista sulla guerra in Ucraina” Interventi aperti\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","7 Marzo 2022","2022-03-07 15:04:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-02-28-manif-wild-cat-8-marzo-col-verd-gia-200x110.jpg","Anarres del 25 febbraio. 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Anche se non sono legati all’attuale crisi in Europa orientale, i giochi di guerra si svolgeranno in un quadro delicatissimo di tensione internazionale.\r\n\r\nNoi contro tutte le guerre, tutte le guerre contro di noi\r\nL’invasione dell’Ucraina. Riflessioni sulla guerra che torna nel cuore dell’Europa: gli scossoni di assestamento della lunga ondata tellurica iniziata con la caduta del muro di Berlino.\r\nDi fronte al conflitto in corso in Ucraina, che vede attualmente la Federazione Russa in fase d'attacco, riaffermiamo il nostro totale rifiuto degli imperialismi degli Stati e delle coalizioni contendenti, NATO e OTSC.\r\nLe politiche di potenza degli Stati, i nazionalismi, le piccole patrie, sono solo paraventi per nascondere lo sfruttamento delle classi lavoratrici, delle risorse, dei territori. 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Più di mezzo milione di persone hanno subito danni, lesioni permanenti, in qualche caso sono morte: un tributo in sangue pagato annualmente al profitto e considerato \"normale\" da governo, padroni e sindacati.\r\nI dati degli infortuni e delle \u003Cmark>morti\u003C/mark> sul lavoro sono un preciso indice del livello dello sfruttamento. L'indignazione non basta, come non bastano i controlli, il rifiuto dell’insicurezza sul lavoro deve diventare una delle parole d’ordine di chiunque lotti per l’emancipazione dei lavoratori. \r\nCe ne ha parlato Francesco Fricche\r\n\r\n\r\nTutte le guerre contro di noi. Noi contro tutte le guerre\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nMartedì 8 marzo\r\ngiornata di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nGiovedì 10 marzo\r\ndalle ore 10 alle 12\r\nSpezziamo le ali al militarismo!\r\npresidio antimilitarista di fronte all’auditorium dell’Energy Center del Politecnico in via Paolo Borsellino 38/16\r\nNell’auditorium si svolgerà un convegno dal titolo “Il futuro dell’aerospazio: opportunità di sviluppo per le PMI nella filiera”, cui interverranno rappresentanti del politecnico e delle maggiori industrie belliche del settore: Leonardo, Avio Aero, Thales Alenia Space, Mecaer con l’introduzione della presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte. Questo convegno è solo un ulteriore tassello del mosaico che vede al centro uno strettissimo intreccio di interessi tra il Politecnico Torinese e l’industria aerospaziale di guerra, che troverà il suo culmine nella realizzazione della Città dell’Aerospazio, che sorgerà nell’area tra corso Marche e corso Francia, in un’area di proprietà di Leonardo.\r\nIl segnale inequivocabile di una scelta strategica per il futuro della città, che si lega più che nel recente passato, all’industria bellica. Non solo. Presto a Torino potrebbe sbarcare anche la NATO.\r\n\r\nSabato 12 marzo\r\nNé con la Russia né con la NATO!\r\nPresidio antimilitarista itinerante al Balon\r\nAppuntamento alle 10,30 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\nGiovedì 17 marzo\r\nAssemblea\r\nLa NATO si prepara a sbarcare a Torino?\r\nTorino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.\r\nTorino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. 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