","\"Se dobbiamo lavorare possiamo anche scioperare\" - azione davanti a Palazzo Chigi","post",1588333400,[61,62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/noi-restiamo/","http://radioblackout.org/tag/palazzo-chigi/","http://radioblackout.org/tag/presidio/","http://radioblackout.org/tag/roma/",[70,22,28,20,71,72,73,15],"blackout","noi restiamo","palazzo chigi","presidio",{"post_content":75,"post_title":81,"tags":84},{"matched_tokens":76,"snippet":79,"value":80},[77,78],"Palazzo","Chigi","luogo un presidio davanti a \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark> \u003Cmark>Chigi\u003C/mark>. Noi Restiamo Roma, Asia USB","Nella giornata di ieri, 30 aprile 2020, ha avuto luogo un presidio davanti a \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark> \u003Cmark>Chigi\u003C/mark>. 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A questa mossa si accompagna la decisione dell'UE di regalare gli extra profitti derivanti dal congelamento dei beni russi, per il totale di un miliardo, da spendere in armi per alimentare la guerra in Ucraina al fianco di Zelensky, ossia il 90% dei fondi andranno in aiuti militari.\r\n\r\nInsieme a Sandro Moiso, redattore di Carmilla e storico, analizziamo gli ultimi aggiornamenti e in particolare il ruolo di alcuni governi europei come la Francia di Macron, nell'escalation bellica su terreno ucraino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Moiso-ucraina-2024_05_09_2024.05.09-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","10 Maggio 2024","2024-05-10 11:31:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/proxy-image-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/proxy-image-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/proxy-image-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/proxy-image-1024x684.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/proxy-image-768x513.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/proxy-image-1536x1025.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/proxy-image.jpeg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ucraina: l'Europa belligerante alimenta la guerra.",1715340691,[169,170,171],"http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/",[173,174,175],"guerra","macron","Ucraina",{"post_content":177},{"matched_tokens":178,"snippet":179,"value":180},[77,78],"Stoltenberg è stato ospite a \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark> \u003Cmark>Chigi\u003C/mark> da Giorgia Meloni per stemperare","Proprio ieri il segretario della NATO Jens Stoltenberg è stato ospite a \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark> \u003Cmark>Chigi\u003C/mark> da Giorgia Meloni per stemperare le tensioni riguardo un improbabile coinvolgimento dell'Alleanza Atlantica a fianco dell'Ucraina. 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E la valle Stura di Demonte in provincia di Cuneo si conferma uno dei luoghi di transito obbligato per chi tenta di andare in Francia.\r\n39 migranti, tutti maggiorenni, per la maggior parte di origine pakistana ma anche indiani e del Bangladesh, sono stati trovati la settimana scorsa a bordo di un furgone per il trasporto merci a Bersezio, frazione del comune di Argentera. Gli uomini cercavano di attraversare il Colle della Maddalena, a 1996 metri di altitudine, in quel momento chiuso per neve. La sindaca del paese Monica Ciaburro che ha visto il mezzo fermo nei pressi del piazzale di Bersezio (sede del municipio) ed alcuni passeggeri vicino alla strada. Dopo averli raggiunti ha intimato loro di fermarsi, sbarrando la strada con l'aiuto dei mezzi Anas e delle ditte specializzate nello sgombero neve. Nel frattempo sono intervenute diverse pattuglie di Carabinieri, provenienti da Demonte, Vinadio e Borgo San Dalmazzo.\r\nStando alle cronache, tre dei migranti hanno cercato di fuggire nella neve rifugiandosi in un casolare poco distante ma sono stati individuati da un consigliere comunale prontamente intervenuto e costretti a tornare sul piazzale insieme agli sfortunati compagni di viaggio.\r\nNonostante la neve, la prefettura ha inviato un bus per trasportare i malcapitati in Questura a Cuneo per le procedure di identificazione. La polizia comunica di aver individuato chi guidava il furgone, un pakistano che è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e rinchiuso nel carcere di Cuneo.\r\n“Serve un presidio costante quassù, perché la tratta degli esseri umani va fermata\", ha commentato la sindaca Ciaburro, deputata eletta nelle liste di Fratelli d’Italia, che proprio da Argentera, con un pugno di voti e grazie all’appoggio dell’attuale ministro Guido Crosetto, ha cominciato la sua carriera politica.\r\nNegli stessi giorni della strage di Cutro, la sindaca di un piccolo paesino sperduto tra le montagne al confine con la Francia, si mette di traverso con tanto di mezzi pesanti e poi ripete lo stesso discorso ipocrita della sua capobanda a palazzo Chigi: i passeur come gli scafisti, è loro la colpa!\r\nConfondendo così le cause con gli effetti: è evidente che il traffico di esseri umani è la conseguenza della impossibilità delle persone di esercitare la libertà di movimento, è la conseguenza delle politiche di chiusura delle frontiere e della loro militarizzazione.\r\nIl comune di Argentera si trova nell’alta valle Stura, a 1600 metri di altitudine, dal capoluogo partono i tornanti che portano al Colle della Maddalena, al confine con la Francia. 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Sono presumibilmente molti di più quelli che, per fortuna, sono riusciti invece a lasciare l’Italia e a raggiungere clandestinamente la Francia.\r\nUna notte di gennaio, mentre imperversava la bufera, sette uomini di origini pakistane avevano trovato rifugio in un’automobile francese bloccata nella neve a bordo strada nei pressi del colle.\r\nA Demonte, intorno alla mezzanotte del 13 febbraio un rocambolesco incidente: un’Audi station wagon, che già da Borgo San Dalmazzo era inseguita da due pattuglie dei Carabinieri dopo il mancato rispetto dell’alt per un controllo, arrivata a forte velocità nell’abitato di Demonte, si è ribaltata in una curva, sfondando un muretto. A bordo del mezzo, oltre al conducente, c’erano undici persone: giovani di origini pakistane, privi di documenti, che stavano cercando di raggiungere la Francia. Nessuno dei coinvolti ha riportato gravi ferite, solo lievi contusioni.\r\nL'ultimo episodio in ordine di tempo quello del 2 marzo, attorno alle 4 del mattino, quando i carabinieri sono stati allertati per la presenza di alcuni uomini all'interno di una vettura, bloccata nella neve sopra Argentera. All'interno dell'abitacolo sei uomini, tra i 25 e i 35 anni, tutti di origine pakistana anche loro. La versione dei carabinieri ha dell’incredibile: “Del passeur nessuna traccia. Vista l'impossibilità di procedere, infatti, la persona deve aver deciso di abbandonare vettura e passeggeri e di allontanarsi a piedi, diretto chissà dove, magari atteso da un complice più a valle.”\r\nI pakistani arrivano principalmente dalla rotta balcanica. La motivazione della partenza dal paese d’origine è prevalentemente economica ma la richiesta di protezione o asilo rappresenta l’unica possibilità di ingresso in Italia. 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Secondo tale rapporto è stata fondamentale la collaborazione della polizia di frontiera di Cuneo con la PAF francese, in base ad accordi presi già nel 2019 “per il contrasto congiunto dell’immigrazione clandestina mediante unità miste attive sia in territorio italiano che in territorio francese come già accade in altri valichi di confine.”\r\nL’accordo prevede che il personale venga addestrato “per far fronte alle mutate esigenze operative derivanti non solo dall’aumento esponenziale del volume di traffico ma anche dal cambiamento delle dinamiche migratorie presso le frontiere.”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lele del Coordinamento antirazzista saluzzese\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-07-lele-rotta-alpina.mp3\"][/audio]",[220],{"field":115,"matched_tokens":221,"snippet":217,"value":218},[97,78],{"best_field_score":152,"best_field_weight":185,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":186,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":48},{"document":224,"highlight":250,"highlights":255,"text_match":150,"text_match_info":258},{"cat_link":225,"category":226,"comment_count":48,"id":227,"is_sticky":48,"permalink":228,"post_author":22,"post_content":229,"post_date":230,"post_excerpt":53,"post_id":227,"post_modified":231,"post_thumbnail":232,"post_thumbnail_html":233,"post_title":234,"post_type":58,"sort_by_date":235,"tag_links":236,"tags":243},[45],[47],"48828","http://radioblackout.org/2018/09/il-grande-gioco-di-italia-e-francia-in-libia/","La guerra per la Libia non è mai finita. L’attacco di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti del 2011 ha portato alla caduta e alla morte il raiss di Tripoli, Muammar Gheddafi, ma ha gettato il paese in una guerra civile permanente. Oggi di fatto la Libia, come entità statale autonoma, non esiste più. Le due provincie ottomane, la Tripolitania e la Cirenaica, che il regno d’Italia sottrasse al controllo di Istanbul nella guerra italo-turca del 1911, oggi sono di fatto nuovamente divise. In Cirenaica governa Haftar, mentre la Tripolitania è sede del governo al Sarraj, l’unico riconosciuto internazionalmente, che tuttavia non riesce nemmeno ad essere il sindaco di Tripoli.\r\nLa recente rivolta che ha rischiato di far saltare la traballante poltrona di al Sarraj ed è stata rintuzzata solo grazie alle milizie di Misurata, spinte ad intervenire dall’Italia.\r\n\r\nLa partita vera, che si sta giocando sin dal 2011, ha sul piatto lo sfruttamento delle ricchezze petrolifere del paese, che oggi come allora sono rimaste nelle mani del gigante italiano degli idrocarburi, l’ENI, l’azienda che determina gli orientamenti del governo di turno a palazzo Chigi. La Francia, che appoggia Haftar, sinora, ha raccolto solo briciole.\r\nQualcosa pare si stia muovendo sotto traccia.\r\nMoavero pare aver inaugurato un modello di relazioni, che, restando il sostegno ad Al Sarrai, apre la possibilità di una relazione stabile con la Cirenaica di Aftar.\r\nD’altra parte in questi anni c’è stato un forte attivismo ENI in Egitto, principale sponsor di Aftar nell’area, ed oggi legato da forti interessi con l’ENI, per lo sfruttamento dei ricchi giacimenti di gas, frutto delle trivellazioni del cane a sei zampe.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 09 18 Stefano Capello, Libia; terreno di gioco tra Francia e Italia","18 Settembre 2018","2018-09-22 23:41:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/10-antimili-e1521646626129-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"206\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/10-antimili-e1521646626129-300x206.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/10-antimili-e1521646626129-300x206.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/10-antimili-e1521646626129-768x527.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/10-antimili-e1521646626129-1024x703.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il grande gioco di Italia e Francia in Libia",1537284206,[237,238,239,240,241,242],"http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/grande-gioco/","http://radioblackout.org/tag/guerra-per-la-libia/","http://radioblackout.org/tag/libia/","http://radioblackout.org/tag/moavero/",[244,245,246,247,248,249],"ENI","francia","grande gioco","guerra per la libia","libia","moavero",{"post_content":251},{"matched_tokens":252,"snippet":253,"value":254},[97,78],"del governo di turno a \u003Cmark>palazzo\u003C/mark> \u003Cmark>Chigi\u003C/mark>. 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Un'importante giornata di lotta per chi lotta per il diritto alla casa, mentre le amministrazioni comunali si ostinano a proferire una sola soluzione: mano pesante e tolleranza zero.\r\nLa gente è scesa infine dal tetto solo a fine giornata, dietro l'assivcurazione di uan soluzione abitativa per tutt*. Ma la lotta non si ferma e per sabato pomeriggio è stata convocata nel capoluogo emiliano, una nuova marcia delle periferie, per la casa, i diritti, la dignità!\r\nConsiderazioni sulla giornata di ieri con Fulvio del Laboratorio occupato Crash! e di Sociallog\r\nfulvio_ex_telecom\r\nQui di seguito l'appello per il corteo di sabato prossimo\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSabato 24 si torna in marcia: Prima i poveri! Basta sgomberi e sfratti!\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSabato 24 ottobre torneremo in marcia partendo dall’ex Telecom occupato in via Fioravanti 27 alle 15:30. Porteremo in strada un grande striscione rosso con scritto “Prima i poveri!”.\r\nDomenica scorsa una lunga e partecipata assemblea ha deciso di costruire una nuova marcia della periferia e della dignità, aperta a tutti e tutte, che riporti al centro il diritto all’abitare a partire dai bisogni e dalle esperienze di lotta di chi davvero ha vissuto e vive sulla propria pelle la così detta “emergenza abitativa” e ha trovato nell’autorganizzazione la vera soluzione per tornare a conquistare diritti e dignità.\r\nMolti interventi di inquilini resistenti agli sfratti, di occupanti, sindacati di base e solidali hanno rilanciato le istanze del movimento di lotta:\r\nSolidarietà a quanti sono stati sgomberati e blocco immediato degli sgomberi delle occupazioni abitative. E’ necessario che si fermino immediatamente scudi, manganelli e operazioni di sgomberi che anche nella nostra città stanno aggredendo la vita di centinaia di uomini, donne e bambini esponendo quanti sono stati costretti ad occupare per vivere dignitosamente ad una repressione violenta e crudele. Nelle occupazioni abitative oltre alla conquista del diritto alla casa in questi mesi si è prodotta una straordinaria realtà di welfare indipendente e buone pratiche di mutuo soccorso a costo zero per la comunità. La qualità della vita per i bambini, le donne e gli uomini che vivono nelle occupazioni abitative è tornata ad aumentare tra gioia e serenità, coinvolgendo anche il territorio e la città in numerosi progetti di solidarietà. Per questo diciamo: “indietro non si torna!” e non ci stiamo a tornare in progetti di assistenza e di così detta “transizione” di cui abbiamo conosciuto il fallimento nel nostro passato di sfrattati.\r\n\r\nMoratoria degli sfratti subito per permettere a quanti si trovano nella condizione di “morosità incolpevole” di evitare il rischio di essere sbattuti fuori casa da ufficiale giudiziario e polizia. C’è la necessità di una grande moratoria accompagnata da un forte investimento di risorse nell’edilizia residenziale pubblica e non di nuovi regolamenti Erp coercitivi ed escludenti le fasce più povere e gli insolventi della nostra società.\r\n\r\nAbolizione dell’articolo 5 del Piano Casa così come i bambini e le bambine delle occupazioni abitative di tutta Italia hanno rivendicato venerdì scorso durante un lungo corteo che si è concluso sotto Palazzo Chigi. In quell’occasione Matteo Orfini del Partito Democratico ha promesso che nel prossimo Patto di Stabilità verrà inserito l’emendamento che cancellerà l’infame articolo 5 del Piano Casa. Dalla promesse adesso vogliamo che si passi ai fatti e continueremo a dare battaglia per cancellare per sempre quel maledetto articolo nemico della povertà che ha causato e sta causando grandi dolori e sofferenze per chi è stato costretto ad occupare una casa.\r\n\r\n“Prima i poveri!” quindi perché è il tempo che il primato del welfare e delle risorse pubbliche venga destinato a chi davvero ne ha bisogno, e che sempre ultimo non ha conosciuto che austerità micidiale e violenza repressiva. “Prima i poveri!” di ogni origine, italiani o stranieri, perché l’unità fa la forza e la solidarietà è la più grande risorsa che hanno tra le mani sfrattati, occupanti, disoccupati e precari per continuare a lottare e conquistare nuova dignità!\r\n\r\nTutti e tutte in marcia! Casa, reddito e dignità!\r\n Difendiamo e solidarizziamo con le occupazioni abitative sotto sgombero!\r\n\r\n Comitato Inquilini Resistenti e Assemblea Occupanti con Social Log\r\n\r\n ","21 Ottobre 2015","2015-10-23 11:01:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/12108302_1178308388865066_3893982779926442475_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/12108302_1178308388865066_3893982779926442475_n-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/12108302_1178308388865066_3893982779926442475_n-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/12108302_1178308388865066_3893982779926442475_n.jpg 599w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Bologna: Ex-Telecom sgomberata. 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La richiesta al ministro perché venisse trasferito in una prigione con un centro sanitario è rimasta senza risposta.\r\nIn compenso il DAP - dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - alle dirette dipendenze del ministero di giustizia, è stata l’intimidazione alla dottoressa di Cospito, affinché non divulgasse ai media le informazioni sullo stato di salute del suo assistito.\r\nCospito, pur nel frattempo trasferito ad Opera, rischia ormai di morire con la benedizione del ministro della giustizia Nordio. \r\n\r\nDiana. Ad aprile i primi bandi\r\nAprile 2023. È questa la data del primo bando per startup di Diana, l'acceleratore di innovazione varato dalla Nato.\r\nDiana, acronimo per acceleratore di innovazione nella difesa per l'Atlantico del nord, vuole essere lo strumento con cui la Nato tiene a battesimo startup impegnate a sviluppare tecnologie dirompenti, in ambiti come la robotica, la sicurezza informatica, i computer quantistici o le biotecnologie, le valida e le fa crescere all'interno del perimetro dei suoi 30 alleati. In tandem con Diana viaggia un fondo per l'innovazione da un miliardo di euro, che dovrà mettere il carburante nel motore e, nelle intenzioni della Nato\r\nA Torino verrà ospitato alle OGR uno dei nove acceleratori di innovazioni della NATO. \r\n\r\nAlpini. La memoria tradita\r\nIl 26 gennaio per la prima volta è stata celebrata la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. È stata istituita nel maggio del 2022 “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl 26 gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si è celebrata la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato. \r\n\r\nIl Tuscania e la guerra\r\nIn meno di un anno è aumentato di cinque volte il numero dei militari italiani schierati in Europa orientale alle frontiere con Ucraina, Russia e Bielorussia. Su 10.000 militari impegnati nelle missioni internazionali quasi 1.500 operano in ambito NATO nel “contenimento” delle forze armate russe. A partire del 2014 l’Alleanza atlantica ha dato vita ad un’escalation bellica sul fianco est come mai era accaduto nella sua storia. Nelle Repubbliche baltiche, in Polonia, Romania, Bulgaria e Ungheria, sono state realizzate grandi installazioni terrestri, aeree e navali, sono state trasferite le più avanzate tecnologie di guerra, sono state sperimentate le strategie dei conflitti globali del XXI secolo con l’uso dei droni e delle armi interamente automatizzate, cyber-spaziali e nucleari.\r\nIn prima fila il Tuscania, reparto d’elite dei carabinieri, impegnati nell’addestramento alla guerra. 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A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.\r\nFermare la guerra è possibile. Con la solidarietà ai disertori e obiettori russi e ucraini. \r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nAlle radici della guerra\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","2 Febbraio 2023","2023-02-02 16:28:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Adolfo_Wildt_Il_prigione-200x110.jpg","Anarres del 27 gennaio. L’Italia va alla guerra. Cospito: sull’orlo del baratro. Alpini: la memoria tradita. Progetto DIANA. 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Spostato in pronto soccorso e medicato per una frattura scomposta è stato subito riportato nella tomba per vivi del 41bis nel carcere di Bancali, dove non c’è una struttura sanitaria. La richiesta al ministro perché venisse trasferito in una prigione con un centro sanitario è rimasta senza risposta.\r\nIn compenso il DAP - dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - alle dirette dipendenze del ministero di giustizia, è stata l’intimidazione alla dottoressa di Cospito, affinché non divulgasse ai media le informazioni sullo stato di salute del suo assistito.\r\nCospito, pur nel frattempo trasferito ad Opera, rischia ormai di morire con la benedizione del ministro della giustizia Nordio. \r\n\r\nDiana. Ad aprile i primi bandi\r\nAprile 2023. È questa la data del primo bando per startup di Diana, l'acceleratore di innovazione varato dalla Nato.\r\nDiana, acronimo per acceleratore di innovazione nella difesa per l'Atlantico del nord, vuole essere lo strumento con cui la Nato tiene a battesimo startup impegnate a sviluppare tecnologie dirompenti, in ambiti come la robotica, la sicurezza informatica, i computer quantistici o le biotecnologie, le valida e le fa crescere all'interno del perimetro dei suoi 30 alleati. In tandem con Diana viaggia un fondo per l'innovazione da un miliardo di euro, che dovrà mettere il carburante nel motore e, nelle intenzioni della Nato\r\nA Torino verrà ospitato alle OGR uno dei nove acceleratori di innovazioni della NATO. \r\n\r\nAlpini. La memoria tradita\r\nIl 26 gennaio per la prima volta è stata celebrata la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. È stata istituita nel maggio del 2022 “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl 26 gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si è celebrata la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato. \r\n\r\nIl Tuscania e la guerra\r\nIn meno di un anno è aumentato di cinque volte il numero dei militari italiani schierati in Europa orientale alle frontiere con Ucraina, Russia e Bielorussia. 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Senza Confini: vite migranti. Sciopero del 26 ottobre. Gorizia: in piazza contro il militarismo. Il lavoro in Bangladesh...",1539110548,[404,364,405,406,367,407,408,370,409,410],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/bangladesh/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/lavorarori-tessili/","http://radioblackout.org/tag/manicomi-chimici/","http://radioblackout.org/tag/senza-confini/","http://radioblackout.org/tag/vite-migranti/",[412,306,413,414,304,320,318,308,415,314],"anarchici","Bangladesh","corteo","senza confini",{"post_content":417,"tags":421},{"matched_tokens":418,"snippet":419,"value":420},[377],"appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 12 ottobre\r\nManicomi \u003Cmark>chimici\u003C/mark>\r\nalla Blackout House\r\nin via","Come ogni venerdì dalle 11 alle 13 nuovo viaggio sul pianeta delle utopie concrete\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Un articolo sulle condizioni dei lavoratori dell’abbigliamento. Lo stipendio medio di un lavoratore che faccia anche straordinari è di 8.200 taka, ossia 82 euro al mese.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 12 ottobre\r\nManicomi \u003Cmark>chimici\u003C/mark>\r\nalla Blackout House\r\nin via Cecchi 21 A\r\nil collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni invita ad un incontro con Robert Whitaker\r\nAutore di “Indagine su un’epidemia. Lo straordinario aumento delle disabilità psichiatriche nell’epoca del boom degli psicofarmaci” e di “Mad in America”\r\nOggi il vero manicomio sono gli psicofarmaci.\r\nNon più catene, muri e sbarre, ma neurotrasmettitori che regolano e tengono sotto controllo pensieri e azioni.\r\nAnsiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell'umore e antipsicotici, le pastiglie che ci rendono normali, adatti alla produzione ed al consumo, disciplinati e accondiscendenti.\r\nLutto, tristezza, rabbia, timidezza, disattenzione… per la psichiatria non sono parte della vita di tutti ma patologie da curare con la pillola giusta.\r\n\r\nSabato 13 ottobre. Punto info sullo sciopero generale\r\nore 10/12,30 al Balon\r\n\r\nSabato 13 ottobre. Corteo ad Alessandria in difesa del Perlanera\r\nore 15 piazza Marconi\r\n\r\nLunedì 15 ottobre. Volantinaggio e punto info sullo sciopero a \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark> Nuovo. Dalle 9,30 alle 12\r\n\r\nSabato 20 ottobre. Giornata antirazzista ai giardini di via Montanaro con tornei di tirassegno, birilli e tante altre sorprese. Dalle 15 \r\n\r\nVenerdì 26 ottobre – sciopero generale e corteo regionale a Torino\r\nore 9,30 da piazza Carlo Felice\r\n\r\n26 ottobre/4 novembre - settimana contro tutte le patrie, le frontiere, gli eserciti\r\nSabato 27 ottobre. Volantinaggio antimilitarista al Balon dalle 10\r\n\r\nSabato 27 ottobre ore 15. Reclaim the street da corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\n\r\nMercoledì 31 ottobre\r\nPunto info antimilitarista in via Po 16\r\n\r\nSabato 3 novembre \r\nmanifestazione antimilitarista a Gorizia\r\n1918 – 2018 Guerre di ieri, guerre di oggi: nessuna festa per un massacro.\r\nore 15 alla stazione\r\n\r\nVenerdì 9 novembre\r\nEducare per la libertà\r\nS-cateniamo i bambini e le bambine! \r\nIncontro su pedagogia libertaria e scuole autogestite\r\nCon Maurizio Giannangeli della Rete per l’Educazione Libertaria\r\nore 21 – alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 23 novembre\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46",[422,424,426,428,430,432,434,437,439,441],{"matched_tokens":423,"snippet":412,"value":412},[],{"matched_tokens":425,"snippet":306,"value":306},[],{"matched_tokens":427,"snippet":413,"value":413},[],{"matched_tokens":429,"snippet":414,"value":414},[],{"matched_tokens":431,"snippet":304,"value":304},[],{"matched_tokens":433,"snippet":320,"value":320},[],{"matched_tokens":435,"snippet":436,"value":436},[377],"manicomi \u003Cmark>chimici\u003C/mark>",{"matched_tokens":438,"snippet":308,"value":308},[],{"matched_tokens":440,"snippet":415,"value":415},[],{"matched_tokens":442,"snippet":314,"value":314},[],[444,446],{"field":115,"matched_tokens":445,"snippet":419,"value":420},[377],{"field":36,"indices":447,"matched_tokens":448,"snippets":450,"values":451},[292],[449],[377],[436],[436],{"best_field_score":390,"best_field_weight":185,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":48,"score":391,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":14},6637,{"collection_name":335,"first_q":72,"per_page":292,"q":72},4,["Reactive",457],{},["Set"],["ShallowReactive",460],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fX8wHT6SpE6fA_3Vt_E-VBjGDeV7YZA_G2bJYuLGeld0":-1},true,"/search?query=palazzo+chigi"]