Spagna: leggi liberticide contro i movimenti
Scritto dainfosu 17 Dicembre 2013
Da qualche tempo il governo Rajoy (Partido Popular, centro-destra) sta portando avanti un’ipotesi legislativa fortemente repressiva dell’agibilità politica dei movimenti sociali. Si tratta della “Ley Mordaza”, volta a limitare fortemente le possibilità di protesta attrvaerso dispositivi asmministrativi e di monetarizzazione dei reati come la “manifestazione non autorizzata”, con multe dai 30.000 ai 600.000 euro.
Dispositivi messi in campo dal governo nella speranza di far fronte all’eccedenza numerica e qualitativa sorta in Spagna nel ciclo di mobilitazioni che hanno fatto seguito al ciclo degli/le Indignados: le “mareas” di milioni di spagnolé* che si sono moss* per la Sanità e la Scuola Pubblica e per difendere altri ambiti del welfare e della riproduzione sociale sotto la minaccia delle manovre di austerity, attuate per stare dentro i ranghi imposti dalla troika.
Sabato c’è stata una manifestazione per protestare contro l’attuazione di queste misure e migliaia di persone hanno occupato le strade centrali di Madrid, venendo ripetutamente caricate dalla polizia e dagli squadroni speciali (Mossos de Esquadra). Il bilancio degli scontri e delle cariche al termine della giornata di mobilitazione è di sette persone arrestate, quarante identificate ed altre 23 ferite, sette delle quali hanno dovuto essere ricoverate in ospedale (compresi tre poliziotti dice il Ministero degli Interni spagnolo). Gli scontri sono scoppiati in Calle Atocha, dopo il concentramento convocato in plaza de Neptuno alla quale hanno partecipato alcune migliaia di dimostranti richiamati in piazza dal coordinamento che nei mesi scorsi promosse ‘rodea il congreso’, l’assedio al parlamento da parte di decine di migliaia di ‘indignados.
Abbiamo chiesto a Mariangela Casalucci, una compagna residente a Madrid, di raccontarci di questa manifestazione, della Ley Mordaza, e della fase politica e di movimento che sta attraversando la Spagna.