Grecia. Manifestazioni antifasciste e scioperi
Scritto dainfosu 24 Settembre 2014
E’ trascorso un anno dall’assassinio di Pavlos Fyssas, rapper antifascista ucciso da una squadraccia di Crisi Arghì – Alba Dorata – la formazione neonazista greca distintasi per aggressioni ad immigrati e oppositori politici.
L’uccisione di Fyssas rappresentò una sorta di spartiacque, perché per la prima volta cadeva sotto i colpi dei nazisti un greco.
Mancavano pochi mesi alle elezioni e Nea Democrazia, il partito di centro destra alla guida del governo con i socialdemocratici del Pasok, temeva la concorrenza di Crisi Arghì. Scattò una durissima operazione di polizia, che decapitò l’organizzazione, incarcerandone i capi. La manovra non riuscì perché il responso delle urne raddoppiò i consensi dei fascisti.
Ad un anno dall’assassinio di Fyssas, Killah P., si sono svolte imponenti manifestazioni in tutta la Grecia. La manifestazione più importante si è tenuta il 18 settembre a Keratsini, il sobborgo ateniese dove venne ucciso il rapper, in cui ricordo è stata posta una stele.
La manifestazione è stata duramente attaccata dalla polizia, che ha mirato soprattutto al blocco anarchico.
Numerosi i feriti anche gravi e 64 gli arresti. Il 21 settembre 61 sono stati liberati in attesa di processo, altri tre sono ancora in carcere.
Sul fronte sociale in queste settimane è scattato un braccio di ferro tra dipendenti statali e governo contro i licenziamenti imposti dalla trojka.
Ne abbiamo parlato con Gheorgos, del gruppo dei comunisti anarchici di Atene.
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