Pinelli sgomberato: vatti a fidare di Accorinti

Scritto dasu 18 Marzo 2016

La condizione del Collettivo Pinelli di Messina è diventata particolare: trattandosi di un gruppo nato su un’esperienza di impegno teatrale sembra un racconto a chiave, dove il personaggio famoso della chiave è Accorinti, il sindaco che tante speranze aveva acceso alla sua elezione e con cui già in occasioni precedenti si sono dovuti registrare comportamenti ambigui. In questo caso ha usato l’esigenza abitativa per scindere l’esperienza che si era creata con il Centro Popolare Occupato, dove convivevano e si compenetravano gli spazi abitativi con quelli sociali e culturali, convivendo e creando cortocircuiti virtuosi. Il sindaco, sedicente emanazione dei movimenti ed eletto per portare nell’istituzione le istanze che sono proprie del Colletivo Pinelli, ha adoperato la fame di alloggio per risolverla mettendo alla porta lo spazio culturale, che andrà comunque a bonificare altri edifici ancora, perché, come dicono le anime del collettivo, il Pinelli non è legato a un luogo e può interpretare il suo ruolo occupando qualunque palcoscenico, come ci racconta Massimo con dovizia di particolari, amarezza e partecipazione; seppur trovando una nota positiva in tutto ciò: da questa loro sincretica esperienza, la cui sperimentazione è stata gradevole finché è durata, almeno alcune famiglie hanno temporaneamente risolto il problema della casa… il Colettivo Pinelli vorrà dire che andrà a spargere il virus in altre zone della città. Ma fatevi accompagnare nel racconto degli eventi da MAssimo:

 

Messina


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