Cina. G20 dei ministri delle finanze
Scritto dainfosu 26 Luglio 2016
La Brexit “ha aggiunto incertezza nell’economia globale”, ma i Paesi del G20 sono “ben posizionati per rispondere proattivamente alle potenziali conseguenze economiche e finanziarie” dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, mentre sperano che il “Regno Unito resti un partner stretto dell’Ue”. È quanto afferma la dichiarazione finale del G20, che si è concluso domenica 24 a a Chengdu, in Cina. Il documento, letto dal ministro delle Finanze cinese Lou Jiwei, elenca altri fattori negativi per l’economia mondiale: “I conflitti geopolitici, il terrorismo e i flussi di rifugiati, che complicano il contorno economico mondiale”.
Come se le guerre, con il loro corollario di profughi, distruzioni e business della ricostruzione, non rappresentassero un buon affare.
I ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali dichiarano inoltre che resisteranno contro ogni forma di protezionismo, mentre calibreranno e comunicheranno con attenzione tutte le azioni macroeconomiche e strutturali.
I ministri grandi economie mondiali si sono detti pronti a combattere il terrorismo “in tutte le sue forme e in qualsiasi luogo esso avvenga”. Il testo non cita espressamente il recente fallito colpo di stato in Turchia del 15 luglio scorso, nonostante la delegazione di Ankara volesse una esplicita dichiarazione di condanna.
Senza un riferimento esplicito agli sviluppi degli eventi in Turchia o in Gran Bretagna, il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, in apertura di lavori, aveva espresso la propria preoccupazione per una “crescita lenta minacciata da eventi politici”.
Nei fatti poco cambia nelle ricette indicate: tagli alla spesa pubblica per mantenere in attivo la bilancia dei pagamenti.
Abbiamo chiesto un commento a Francesco, economista.
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