Licenza di uccidere: via libera della Camera alla legge ammazzaladri
Scritto dainfosu 5 Maggio 2017
La modifica dell’art. 52 del codice penale sulla legittima difesa è passata ieri alla Camera con appena 225 voti. E’ stata approvata in solitaria dal Pd e dai centristi, ormai più destri dei destri, e passa ora al Senato dove, se l’Mdp di Bersani non ci ripenserà o se non sopraggiungerà un accordo con gli azzurri di Berlusconi, avrà vita più dura. Quali misure prevede il testo appena passato alla Camera? Si considera legittima difesa la reazione a un’aggressione in casa, in negozio o in ufficio commessa di notte o all’introduzione con violenza, minaccia o inganno. Con questo nuovo concetto ampliato di legittima difesa se un ladro verrà colto in flagrante all’interno di un’abitazione privata, di notte, gli si potrà anche sparare. Inoltre, nella legittima difesa domiciliare è sempre esclusa la colpa di chi spara se l’errore, in situazioni di pericolo per la vita e la libertà personale o sessuale, è conseguenza di un “grave turbamento psichico” causato dall’aggressore. Non dovrebbe essere difficile per un avvocato dimostrare che ritrovarsi un rapinatore in casa o a bottega turba gravemente. Di fatto, la nuova norma limita enormemente i margini di discrezionalità del magistrato, che riguardavano essenzialmente la proporzionalità tra l’offesa e la reazione. Lo Stato, infine, risarcirà l’aggredito se processato e assolto. Un onere per l’erario stimato in 295.200 euro a decorrere dal 2017. Insomma, a fronte di un calo accertato della criminalità, un premier e un governo targati di fatto Pd aggravano ulteriormente una delle leggi peggiori varate dalla destra (Berlusconi-Castelli nel 2006), dando il via libera al “far west”.
Questa mattina ne abbiamo parlato con il penalista Eugenio Losco, con il quale abbiamo anche commentato l’esito del rastrellamento razzista di migranti accampati alla Stazione Centrale di Milano, avvenuto mercoledì:
Pena di morte notturna e rastrellamenti