Schiavitù, stupri, torture, stragi: l’intollerabile retorica sui diritti umani

Scritto dasu 21 Novembre 2017

Il governo italiano mostra un aplomb invidiabile.

La scorsa settimana l’ONU condanna gli accordi italo-libici sulla repressione dei migranti, perché in Libia chi cerca di raggiungere l’Europa subisce violenze continue. Tanti muoiono. In mare, nel deserto, nelle prigioni.

La CNN ha diffuso un video in cui si mostrava un mercato di uomini e donne, messi all’asta come schiavi. Sono quelli che hanno speso tutto, le cui famiglie si sono dissanguate per farli partire ed ora non hanno più nulla. Chi non ha soldi ha ancora se stesso. I trafficanti vendono i migranti come schiavi. Un bel business: soldi dal governo italiano per non farli partire, pattugliatori italiani per ripescare chi parte e dimostrare affidabilità al cliente, vendita dei corpi in eccesso.

Succede dall’altra parte del Mediterraneo e non importa a nessuno.

L’indignazione, il lutto sono solo di circostanza.

La retorica sui diritti umani diventa intollerabile di fronte all’ipocrisia istituzionale del governo che promette di protestare con i libici.
E tanti saluti.

D’altra parte l’Italia ha incassato negli anni innumeri condanne per violazioni dei diritti umani, tortura, senza che il governo di turno andasse oltre le parole di circostanza.

 

Ne abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago, già docente all’Università di Genova, studioso delle migrazioni.

 

Ascolta la diretta:

 

2017 11 21 dal lago onu libia it

 


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