Iuventa. La procura accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Scritto dainfosu 6 Aprile 2021
Sono gravissime le accuse contestate ai 21 indagati dell’inchiesta sui salvataggi in mare delle Ong che la Procura di Trapani ha chiuso tre anni dopo il sequestro della nave Iuventa della organizzazione umanitaria tedesca Jugend Rettet.
Nel mirino le operazioni di salvataggio in mare svoltesi tra il 2016 e il 2017, quando al Viminale sedeva Minniti e il governo Gentiloni si apprestava a firmare l’accordo Italia-Libia, che prevedeva il finanziamento della guardia costiera libica cui veniva delegato il “salvataggio in mare”.
Questi avvisi di garanzia preludono ad una richiesta di rinvio a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso rivolte a comandanti, capimissione ed equipaggi di diverse navi della flotta umanitaria salvarono migliaia di migranti. Le pm di Trapani Brunella Sardoni e Giulia Mucaria, coordinate dal procuratore reggente Maurizio Agnello, si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio anche per i rappresentanti legali di Save the children e Medici senza frontiere.
“Le decisioni della magistratura – replica Medici senza frontiere – allungano l’elenco dei numerosi tentativi di criminalizzare il soccorso in mare, che a oggi non hanno confermato alcuna accusa, ma che insieme alle ciniche politiche dell’Italia e dell’Europa hanno pericolosamente indebolito la capacità di soccorso nel Mediterraneo centrale, al drammatico costo di migliaia di vite umane”.
Tra gli accusati molti sono membri dell’equipaggio della nave tedesca Iuventa. La reazione che giunge da Berlino è quanto mai decisa: “Questa – denunciano – è una dichiarazione politica di guerra, con l’intenzione di criminalizzare la migrazione e la solidarietà con conseguenze mortali: la gente muore quando potrebbe essere salvata!”.
“Noi combatteremo – continuano i membri della crew – perché questo è un processo politico. Non si tratta di noi, si tratta della mortale politica di chiusura dei confini dell’Unione Europea, la quale continua a negare sistematicamente il diritto alla vita alle persone”.
Ne abbiamo parlato con Riccardo Gatti di Proactiva Open Arms, che ha svolto numerosi missioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, prima come comandante, poi come responsabile di missione.
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