TUNISIA, DEPORTAZIONI ARRESTI E MOTOVEDETTE.

Scritto dasu 20 Maggio 2024

Nell’ultima settimana la società civile tunisina ha denunciato la deportazione di 400 persone migranti e richiedenti asilo, confermata anche dal presidente Saied durante un consiglio nazionale. I rastrellamenti sono partiti dai campi allestiti nella capitale, due dei quali si trovano davanti alle sedi delle agenzie delle Nazioni Unite per i rifugiati e per le migrazioni; le persone sono state successivamente trasportate e abbandonate in zone desertiche  al confine con l’Algeria e la Libia, prive di cibo e acqua. Saied ha fatto nuovamente riferimento  ad un supposto  piano  di sostituzione etnica per giustificare la deportazione dei  migranti , una dichiarazione in linea con la campagna razzista e xenofoba lanciata nel febbraio 2023 che ha dato il via a un’ondata di arresti e violenze contro le persone di origine sub-sahariana .

Continuano le intimidazioni e minacce a danno di attivisti e organizzazioni della società civile: tra il 3 e il 6 maggio scorso sono stati registrati numerosi fermi e arresti arbitrari e l’avvocata e opinionista Sonia Dahmani è stata arrestata da uomini a volto coperto entrati all’interno della camera penale di Tunisi mentre erano in corso delle riprese del canale televisivo  France24. Saied gode del pieno sostegno dell’Unione europea come dimostra il Memorandum della scorsa estate tra l’UE e la Tunisia, che prevede il finanziamento  di 105 milioni di  euro prevalentemente per il controllo della migrazione, le numerose visite della Presidente Meloni hanno consolidato il rapporto tra Tunisia e Italia finalizzato all’esternalizzazione delle frontiere e al controllo dei  flussi di migranti.

A questo scopo sono state cedute altre 6 motovedette da parte del ministero  dell’interno italiano alla Guardia nazionale tunisina che si è distinta ,al pari della Guardia costiera libica, in comportamenti vessatori e brutali contro i migranti in mare.

 

Ne parliamo con Lorenzo Figoni di Actionaid


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