venerdì 10 ottobre 2025

Gaza: tregua dopo due anni di genocidio

Dopo due anni di combattimenti e massacri, entra in vigore la terza tregua a Gaza: dopo mesi di bombardamenti e distruzione, un accordo mediato dagli USA e firmato a Sharm el-Sheikh ha portato ad un cessate-il-fuoco che prevede il rilascio degli ostaggi israeliani e di un numero proporzionale di prigionieri palestinesi, mentre Israele si impegna a un parziale ritiro delle truppe da Gaza City e dal resto della Striscia. Hamas ha avvertito che la tregua sarà reale solo se il ritiro militare sionista sarà completo e se gli aiuti umanitari potranno finalmente entrare senza ostacoli. Le macerie coprono ancora interi quartieri e fino a poche ore fa i tank israeliani sparavano ancora, ma gli abitanti di Gaza sono comunque in strada per respirare e provare a tornare alle proprie case dopo due anni di genocidio. La speranza è che questa pausa non sia l’ennesimo inganno, ma l’inizio della fine dell’assedio che da anni soffoca la Palestina. Con Michele Giorgio, corrispondente del Manifesto, abbiamo fatto il punto sul cessate-il-fuoco, sul rilascio dei prigionieri palestinesi (da cui sembrano esclusi i nomi più importanti, Marwan Barghouti e Ahmad Saadat del FPLP), sul ruolo delle proteste in Italia e nel mondo nell’aumentare la pressione su Israele e gli USA e sul futuro della Striscia.