
La mobilitazione continua: dalle piazze, alle scuole, fino alla solidarietà ad Anan in sciopero della fame.

I divieti, le precettazioni ministeriali e la violenza poliziesca non arginano la mobilitazione al fianco della resistenza palestinese e delle flotte impegnate a sfidare il blocco navale dell’esercito israeliano.
A Torino, come a Bologna, ieri – Martedì 7 Ottobre – migliaia di persone hanno deciso di riprendersi le strade e sfidare le limitazioni del questore.
Insieme ad una compagna di Torino per Gaza ricostruiamo e condividiamo alcuni momenti della piazza e ne approfittiamo per rilanciare le iniziative torinesi dell’8 Ottobre come l’assemblea aperta delle 18 in piazza Castello:
La mobilitazione si allarga anche tra studentx e aumentano in tutta la provincia gli istituti occupati. La scuola grazie all’impegno di studentx e professorx solidali si trasforma in laboratorio di formazione critica e condivisione di saperi ed esperienze.
Ne parliamo con due studentesse del liceo Alfieri di Torino:
e con una studentessa del liceo Darwin:
Sabato 4 ottobre 2025, il prigioniero politico palestinese Anan Yaeesh è entrato in sciopero della fame.
Dopo un trasferimento dalla sezione Alta Sicurezza 2 del carcere di Terni, con il quale le autorità mirano ad ostacolare la difesa e la solidarietà aumentando la distanza dalla rete che sostiene il prigioniero, Anan è oggi recluso nel carcere di Melfi, dal quale ha deciso di lottare con tutto il suo corpo attraverso la privazione del cibo.
Con una compagna aquilana rilanciamo la solidarietà alla lotta di Anan (presidio Lunedì 13 Ottobre e Domenica 26 Ottobre) e ricostruiamo alcuni passaggi del processo che lo stato italiano sta svolgendo per procura del governo genocida israeliano.
Mentre apprendiamo del sequestro della Freedom Flotilla e della Thousand Madleens a meno di 140 miglia marine dalla costa di Gaza, continuano ad arrivare racconti del trattamento riservato ad attivistx della Sumud Flottilla e della spregiudicata violenza delle autorità israeliane.
Qui il racconto per l’info del mercoledì di uno degli attivisti rientrato in Italia: