No Kings day. 7 milioni in piazza contro Trump

Si è svolta sabato scorso negli Stati Uniti la seconda edizione del “No Kings Day”.
Quasi 7 milioni di persone in 2.700 città, la più grande giornata di protesta coordinata della storia degli Stati Uniti.
I numeri sono impressionanti: 350.000 nelle strade di New York, 200.000 a Washington DC, 100.000 a Chicago e Boston, e decine di migliaia in più nel sud della California e città come Minneapolis e Austin. 2 milioni di persone in più rispetto alla precedente protesta di giugno.
In diversi stati governati dai repubblicani è stata mobilitata la Guardia Nazionale per controllare le proteste.
Durante il “No Kings Day” l’amministrazione Trump è stata accusata di voler trascinare il paese in una nuova guerra civile, incardinata sul potere degli ultra ricchi, sugli attacchi violentissimi ai migranti, sull’annullamento dei servizi pubblici.
Le piazze sono state lanciate da reti nate sul web ma capaci di ritrovarsi e riconoscersi nelle piazze, con il contributo, soprattutto economico dei sindacati.
Si tratta di un movimento importante che tuttavia non è ancora riuscito a saldarsi con le istanze degli afrodiscendenti e delle altre minoranze razzisalizzate, un movimento che trova il perno nella lotta contro il cambiamento di regime che Trump sta realizzando, ma incapace, per ora, di proporre un approccio più concreto alle questioni che oggi toccano la vita quotidiana delle persone.
Ne abbiamo parlato con Martino Mazzonis, giornalista e americanista
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