lunedì 6 ottobre 2025

Repressione inedita a Marsiglia

Giovedì 2 ottobre, giornata di scioperi intersindacali in Francia nella cornice della mobilitazione “Bloquons tout“, si è tenuta una manifestazione davanti alla fabbrica francese Eurolinks, specializzata nella produzione di armi esportate in Israele.

Da diversi mesi, questa fabbrica è oggetto di diverse proteste per la sua complicità nei crimini contro l’umanità e il genocidio che Israele sta compiendo in Palestina.
Il 18 settembre, circa 200 attivisti che avevano bloccato l’accesso al sito e esposto uno striscione con la scritta “Chiudete la fabbrica genocida” erano stati caricati e gasati dai lacrimogeni. A giugno,
i portuali
della CGT del porto di Marsiglia-Fos si sono rifiutati di caricare le merci di Eurolinks destinate a Israele.

La manifestazione dello scorso giovedì mirava a denunciare la complicità dell’azienda nel genocidio di Gaza, ed è stata accompagnata fin dai suoi primi passi nel quartiere da una presenza poliziesca molto forte. Appena il corteo è arrivato davanti alla sede di Eurolinks, si è trovato chiuso tra i poliziotti in assetto antisommossa, schierati in gran numero davanti alla fabbrica, e la BAC (l’equivalente della DIGOS italiana).

Nella situazione di accerchiamento che si era venuta a creare, i poliziotti hanno intimato alla manifestazione di disperdersi, senza che di fatto questo fosse possibile. Un totale di 123 persone sono state trattenute per ore sul posto, poi è stato loro notificato l’arresto e sono state fatte salire su degli autobus predisposti per l’occasione dalla polizia. Successivamente lx manifestanti sono statx smistatx alle stazioni di polizia del 15esimo e del 10mo arrondissment, a l’Evêché, Canee, e, non essendoci posti a sufficienza nelle celle dei commissariati cittadini, anche a Marignane, a Aubagne, e perfino a La Ciotat.

Dopo le 24 ore di “Garde à vue”, tutte le persone in stato di fermo sono state rilasciate con un “avvertimento penale in libertà vigilata”, un istituto giuridico nuovo, in vigore dal 2022.

Abbiamo chiesto a una compagna che vive a Marsiglia di raccontarci del corteo, delle sue motivazioni e del suo epilogo. Ascolta e scarica l’approfondimento.