LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA #13 – L’Europa tra contagio finanziario e protesta sociale

La fine della Fine della Storia

Venerdì 10 Marzo. Il mondo della finanza resta con il fiato sospeso e sembra rivivere un incubo. La Silicon Valley Bank, la sedicesima banca per importanza negli USA, fallisce. Le dichiarazioni rassicuranti dei leader delle banche centrali non servono a evitare il panico nei mercati, i listini scendono e milioni di dollari se ne vanno in fumo. Scarsa redditività del settore tecnologico, tensione internazionale legata alla così detta “chip war” e sopratutto il rialzo dei tassi di interesse deciso dalla FED nel tentativo di fermare una spirale inflazionistica resa insostenibile dalla guerra in Ucraina, sono tra le principali cause del tonfo di Wall Street. Geopolitica e finanza indissolubilmente legate anche nell’altro caso che ha tenuto banco in questa settimana ma questa volta alle nostre latitudini: il quasi fallimento del Credit Suisse innescato quando la Saudi National Bank ha rifiutato di sostenere una nuova ricapitalizzazione dell’istituto elvetico. Sarà un caso che proprio in questo momento, in cui la Cina stra dando segnali forti in direzione della costruzione di un ordine multipolare, uno dei principali fondi gestito dall’Arabia Saudita provochi uno scossone sui mercati europei?

Per cercare di analizzare la situazione ed avere un quadro più chiaro abbiamo raggiunto Renato Strumia, componente della Segreteria Cub Torino e redattore della rivista COLLEGAMENTI.

Nella seconda parte di trasmissione ci spostiamo nuovamente oltralpe. L’approvazione della legge sulle pensioni e la bocciatura delle due mozioni di sfiducia a Macron (una delle quali “persa” per solamente nove voti) hanno rinvigorito il movimento contro la suddetta riforma. In queste ore sembriamo assistere ad una nuova fase della protesta: blocchi diffusi a raffinerie e strade, abbandono della forma corteo in favore di una strategia “mordi e fuggi”, occupazione di università etc. Perché il presidente Macron ha deciso di tirare dritto in questo progetto di riforma del sistema pensionistico pur sapendo che non potrà essere rieletto alla prossima turnata elettorale? Chi sono i “mandanti” di questo disegno di legge, e sopratutto della sua prima formulazione risalente al 2019?Il tentativo di ridisegnare il sistema pensionistico sembra toccare dei nervi scoperti della struttura economica francese e sta mettendo il paese faccia a faccia con una sfida immensa: ridefinire il ruolo del paese nella “demondializzazione frammentaria”. Con l’aiuto di un articolo uscito qualche giorno fa sul blog de “Il Lato Cattivo” e con il contributo telefonico di un compagno da Parigi, tracciamo un abbozzo di analisi partendo dalla genesi e dalle prospettive che il movimento contro le pensioni si sta dando.

In chiusura la terza puntata della rubrica “Il Perno Originario
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