L’elenco telefonico degli uragani

L’equazione dei disastri

sabato 13 dicembre 2025

Vi siete mai chiesti chi decide i nomi degli uragani?

In molti ricordano l’uragano Katrina, che nel 2005 devastò la zona nei pressi di New Orleans negli Stati Uniti. Nel 2024 hanno fatto molto parlare di loro gli uragani Beryl, Helene e Milton.

I nomi degli uragani non sono stabiliti sul momento in modo casuale, bensì provengono da liste predeterminate, diverse a seconda della zona del globo dove avviene lo specifico evento naturale.

Nel 1953 il National Hurricane Centre (NHC) degli Stati Uniti dedicata alla previsione degli uragani stabilì delle liste di nomi annuali da associare agli uragani. Inizialmente, si trattava di una lista alfabetica predeterminata per ogni anno, di nomi unicamente femminili: il nome della lista, che viene associato al primo uragano dell’anno, aveva un nome proprio femminile che iniziava con la A, ad esempio Anna, il secondo con la B, come Betty, e così via fino all’ultima lettera dell’alfabeto, la W.

Questo è il motivo per cui molte persone pensano tutt’oggi che gli uragani posseggano solo nomi femminili, ma non è più così. Dal 1979 in poi, su richiesta del Women’s Liberation Movement, sono stati introdotti anche i nomi maschili alternati a quelli femminili per i cicloni atlantici, mantenendo sempre l’ordine alfabetico delle iniziali.

Il processo per determinare i nomi degli uragani è condotto da specifici organismi regionali del WMO che selezionano dei nomi in base alla loro familiarità con le lingue parlate in ogni specifica regione, con l’obiettivo di rendere la comprensione di tali nomi più chiara possibile a seconda della zona del mondo in cui ci troviamo.

Esistono comunque delle regole generali che vengono seguite nell’attribuzione:

- i nomi non devono provenire da specifici individui (cioè non sono"dedicati")
- devono essere sufficientemente brevi da poter essere utilizzati con facilità
- devono essere nomi facili da pronunciare (per ogni lista, esiste anche uno specifico 
elenco delle pronunce)
- i nomi devono essere unici: non possono
 essere usati gli stessi nomi in zone diverse del globo

Il 18 novembre, al telefono con Antonello Pasini, fisico climatologo del CNR, docente di Fisica del clima all’università Roma Tre, abbiamo parlato di eventi climatici estremi, della loro frequenza e distruttività in relazione all’attività umana, di equazioni dei disastri.

La puntata, di un mese fa, torna terribilmente attuale alla luce di quanto sta avvenendo a Gaza. La tempesta Byron si è abbattuta sul terreno della Striscia, massacrato dai bombardamenti, e sui campi degli sfollati di Gaza, che si apprestano ad affrontare l’inverno in tende vecchie e logore e con abbigliamento inadeguato, mentre Israele continua a fermare gli aiuti umanitari ai valichi di confine dell’enclave.

Citati nella puntata:

Articolo di Sara TanveerCrisi climatica, le alluvioni in Pakistan denunciano il nostro tempo: chi inquina meno paga più di tutti

Pakistan, inondazioni, cambiamento climatico e tensioni internazionali – diretta all’info di Blackout

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