","Daspo urbano: preludio a periferie slum con i decreti Minniti-Orlando","post",1491649707,[60,61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/campi-rom/","http://radioblackout.org/tag/daspo-urbano/","http://radioblackout.org/tag/decreti-azzeccagarbugli/","http://radioblackout.org/tag/discriminazione/","http://radioblackout.org/tag/minniti/","http://radioblackout.org/tag/orlando/","http://radioblackout.org/tag/slum/",[68,69,70,71,72,73,15],"campi rom","daspo urbano","decreti azzeccagarbugli","discriminazione","minniti","orlando",{"post_content":75,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":78},[15],"di discariche umane, alla creazione di \u003Cmark>slum\u003C/mark> ai margini degli agglomerati urbani","Avevamo urgenza di affrontare questi argomenti che si affastellavano uno dietro l'altro per l'indefessa attività governativa, impegnata a produrre controllo e regole di contenimento per una prevedibile ondata di malcontento, facendo il lavoro sporco per un futuro governo meno libero di erodere diritti. Cercando di capire come si manifesta e da dove proviene la spinta a creare ulteriori forme di discariche umane, alla creazione di \u003Cmark>slum\u003C/mark> ai margini degli agglomerati urbani dove relegare i marginali e perseguire chi si oppone a questa marginalizzazione, le etnie da sempre guardate con sospetto e i migranti a cui si applicano regole diverse, con la sfrontatezza di dimostrare come sostituendo la commissione iniziale con il primo grado di giudizio si mantengono i numeri di appelli possibili e non risulta nemmeno essere quell'apartheid che in effetti è, perché qui da noi non esiste ufficialmente la \"discriminazione razziale\", come non esiste il reato di tortura e quindi non è rubricabile il gesto come tale.\r\n\r\nPer comprendere meglio le trappole che si nascondono nelle molte ipocrisie ordite dai due dicasteri retti da Minniti e Orlando con i loro decreti e scoprire in che direzione muoversi per difendersi da questa ondata di restrizioni di libertà e modelli di società perseguiti dal disegno governativo (che attribuiscono ulteriori poteri a sceriffi che possono rivelarsi feroci come il sindaco di Ventimiglia) abbiamo interpellato un avvocato molto lucido e analitico: Gianluca Vitale\r\n\r\nVitalesuDaspo",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[15],"Daspo urbano: preludio a periferie \u003Cmark>slum\u003C/mark> con i decreti Minniti-Orlando",[83,85,87,89,91,93,95],{"matched_tokens":84,"snippet":68},[],{"matched_tokens":86,"snippet":69},[],{"matched_tokens":88,"snippet":70},[],{"matched_tokens":90,"snippet":71},[],{"matched_tokens":92,"snippet":72},[],{"matched_tokens":94,"snippet":73},[],{"matched_tokens":96,"snippet":97},[15],"\u003Cmark>slum\u003C/mark>",[99,105,108],{"field":34,"indices":100,"matched_tokens":102,"snippets":104},[101],6,[103],[15],[97],{"field":106,"matched_tokens":107,"snippet":81,"value":81},"post_title",[15],{"field":109,"matched_tokens":110,"snippet":77,"value":78},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":115,"num_tokens_dropped":46,"score":116,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":118,"highlight":142,"highlights":169,"text_match":179,"text_match_info":180},{"cat_link":119,"category":120,"comment_count":46,"id":121,"is_sticky":46,"permalink":122,"post_author":49,"post_content":123,"post_date":124,"post_excerpt":52,"post_id":121,"post_modified":125,"post_thumbnail":126,"post_thumbnail_html":127,"post_title":128,"post_type":57,"sort_by_date":129,"tag_links":130,"tags":139},[43],[45],"41161","http://radioblackout.org/2017/04/slum-di-manila-un-ottimo-osservatorio-per-capire-le-filippine-di-duterte/","Il punto di vista che offre la condizione degli urban poor, ammassati in baracche fatiscenti con una densità di 80.000 persone per ogni chilometro quadrato, getta una luce in grado di spiegare le esistenze fatiscenti vissute dalla popolazione filippina più misera che vive ai margini delle metropoli, fornendo manodopera a basso costo e voti, alimentano il sottobosco di espedienti e spaccio contro cui i primi mesi sanguinari del governo Duterte hanno scatenato una messe di esecuzioni sommarie calcolata in 7000 morti. Ma dallo sguardo sugli slum si spiegano anche – di conseguenza – le rivolte attuali, che un po' di speranza finalmente in un inizio di emancipazione e presa di coscienza di questo enorme potenziale di rivolta: lo spunto per questa diretta infatti è offerto dalla resistenza allo sgombero di un enorme squatt dove dall'Otto marzo si sono erette barricate per difendere le 5280 case occupate. Il governo ha istituito il blocco dei generi alimentari e il 10 marzo è sopravvenuto l'ultimatum di abbandonare i locali occupati entro una settimana o si sarebbe eseguito lo sfratto di massa con la forza. Per ora l'occupazione di Bulacan resiste.\r\n\r\nDall'altro lato nell'arcipelago asiatico le tensioni sono incancrenite da lotte armate di diversa ispirazione che con alti e bassi si manifestano da decenni e trovano humus in radici che affondano fin nei primi momenti del processo di decolonizzazione e vengono affrontate dall'esecutivo di Duterte che ha avviato un dialogo con la guerriglia, sia maoista, sia quella ora ispirata al Califfato, viste le tradizioni islamiche del sud del paese, nel momento in cui dall'Australia giunge un allarme per la potenziale costruzione di un Califfato nel Sud delle Filippine.\r\n\r\nPer fare il punto sulla situazione degli occupanti e delle lotte che l'uomo forte tenta di stroncare alternando ferocia e diplomazia, abbiamo sentito Paolo Affatato, cofondatore di \"Lettera22\"\r\n\r\nSfrattiFilippine\r\n\r\n ","1 Aprile 2017","2017-04-04 15:36:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/2017-03-31_Manila-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"144\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/2017-03-31_Manila-300x144.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/2017-03-31_Manila-300x144.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/2017-03-31_Manila.jpg 540w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Slum di Manila: un ottimo osservatorio per capire le Filippine di Duterte",1491044025,[131,132,133,134,135,136,137,138],"http://radioblackout.org/tag/bulacan/","http://radioblackout.org/tag/califfato-in-estremo-oriente/","http://radioblackout.org/tag/duterte/","http://radioblackout.org/tag/filippine/","http://radioblackout.org/tag/guerriglia-islamica/","http://radioblackout.org/tag/kadamay/","http://radioblackout.org/tag/slum-manila/","http://radioblackout.org/tag/urban-poor/",[19,33,140,141,31,17,23,21],"Duterte","filippine",{"post_content":143,"post_title":147,"tags":151},{"matched_tokens":144,"snippet":145,"value":146},[15],"morti. 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Alcuni attivisti tra Osaka e Tokio hanno creato un Centro Anti Gentrificazione (antigentrification.info) che sostiene le lotte di autogestione e le occupazioni degli spazi pubblici, per quel che si può fare in un paese ad alta repressione come quello del Sol Levante.\r\n\r\nIl mese scorso anche da questi compagni, distanti 10mila chilometri, è arrivata la solidarietà per lo sgombero dell'Asilo.\r\n\r\nAscolta l'intervista, inframmezzata da hip hop firmato Rider in Lotta e Shingo Nishinari:\r\n\r\njapan","4 Marzo 2019","2019-03-04 12:46:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/3579787411_bb47b4fa1a_b-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/3579787411_bb47b4fa1a_b-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/3579787411_bb47b4fa1a_b-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/3579787411_bb47b4fa1a_b-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/3579787411_bb47b4fa1a_b.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Voci anti gentrificazione da Osaka ad Aurora",1551703583,[],[],{"post_content":200},{"matched_tokens":201,"snippet":202,"value":203},[15],"nel Giappone ipercapitalista esistono gli \u003Cmark>slum\u003C/mark>, e il più grande di","Stamattina abbiamo improvvisato una chiacchierata in studio con due compagni giapponesi che vivono o hanno vissuto in Italia, di cui uno è anche attivo nel movimento dei rider.\r\n\r\nAnche nel Giappone ipercapitalista esistono gli \u003Cmark>slum\u003C/mark>, e il più grande di tutto lo stato è nel quartiere Kamagasaki di Osaka. 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Nel senso proprio che informa un'epoca; al pari della questione ambientale o della finanziarizzazione in continua espansione a livello planetario. Infatti i migranti sono saliti a pieno titolo sugli scacchieri di guerra internazionali. Come arma di ricatto. Quando Francia e Usa decisero di rovesciare Gheddafi per esempio e vennero caricati anche a forza migliaia di uomini su imbarcazioni di fortuna, scagliati come missili contro le coste italiche. Poi con Erdogan che li usa a più riprese come merce di scambio con l'Europa. Una merce che gli vale almeno tre miliardi di aiuti, con l'Italia che, a sua volta, chiede, per sbloccarli, sostanziali modifiche ai trattai di Dublino sul diritto di asilo. Oggi governare o tentare di governare i flussi migratori, con una violenza che cresce esponenzialmente nella misura in cui ci allontaniamo dai confini della fortezza europa, equivale, sullo scacchiere internazionale, a possedere riserve energetiche, idriche o posizioni geostrategiche particolarmente desiderabili. La Fortezza Europa è assediata da molti lati e così nella sua periferia, lontano dai grandi centri nevralgici del Capitale, prendono vita esperienze di vita in comune in condizioni di una precarietà inimmaginabile, dove anziché esplodere antichi rancori interetnici o interreligiosi mal sopiti, anziché scatenarsi una corsa all'abbrutimento, prendono slancio storie quotidiane di solidarietà, autorganizzazione, dove l'anomalia diventa la propria normalità e dove si ha quasi paura di abbandonare quella realtà povera e sospesa, ma ricca di umanità, per un futuro carico di speranze ma anche di timori: la perdita di identità, la solitudine, lo sfruttamento.\r\n\r\nProprio a Calais, dove migliaia di persone sognano l'Inghilterra, è sorta la cosiddetta Giungla. Da molto tempo ormai lì ha preso vita una sorta di slum dove le poche e ambitissime baracche in legno sono sovrastate nel numero da centinaia e centinaia di tende ben più precarie. Qui ha preso vita una sorta di città quasi interamente autogestita, con scuole, luoghi di culto, luoghi di socialità.\r\n\r\nSi tratta di migliaia di persone le cui provenienze cambiano a seconda dei momenti e dei flussi. La storia di questo agglomerato ha ormai molti anni. La politica con la solita schizofrenia si è misurata con questo luogo ora ignorandolo ora attaccandolo selvaggiamente ora lasciandone la gestione a ordinari attacchi di polizia a colpi di manganelli e gas lacrimogeni. Tra tutti ricordiamo lo sgombero voluto da Sarkozy dopo una serie di disordini nel 2002.\r\n\r\nViviamo ora uno di quei momenti in cui la politica ha deciso in qualche modo di regolarizzare questo luogo. Che vuol dire fondamentalmente distruggere le baracche che in maniera autonoma e con l'aiuto dei molti solidali presenti i migranti hanno costruito, per spostarli in un'area appositamente recintata, fatta di container, dove vorrebbero che gli ingressi fossero regolati da uno scanner che legge le impronte digitali in maniera illegale al punto che la polizia ha dovuto giustificarsi dicendo che nel caso non le archivierebbe.\r\n\r\nCerchiamo ora di raccontarvi con l'aiuto di una compagna presente in queste settimane nella Giungla, non tanto e non solo la cronaca dello sgombero o i tentativi di sgombero dell'area, quanto piuttosto la vita sospesa che si vive laggiù. 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E' stato un appuntamento internazionale, nato sulla scorta dell'esperienza di resistenza a Ventimiglia nell'autunno passato, basato sull'idea che solo un coordinamento europeo di realtà anche molto diverse possa tentare l'immane salto per mettersi all'altezza di una sfida tanto complessa in graffo di contenere varie sfumature ma tutte all'insegna dell'inimicizia verso questo stato di cose e della solidarietà attiva nei confronti di uomini e donne che oggi l'Europa vorrebbe catalogati in braccia utili, eccedenze e casi pietosi.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto Mattia, un compagno di Genova, per un breve report dell'incontro di Marsiglia\r\n\r\nmarsiglia\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Gennaio 2016","2016-01-22 11:05:34","Migrazioni: una questione epocale",1453317969,[222,223,224,225,226],"http://radioblackout.org/tag/calais/","http://radioblackout.org/tag/giungla/","http://radioblackout.org/tag/lota-ai-cie/","http://radioblackout.org/tag/marsiglia/","http://radioblackout.org/tag/migranti/",[228,229,25,230,231],"Calais","giungla","marsiglia","migranti",{"post_content":233},{"matched_tokens":234,"snippet":235,"value":236},[15],"preso vita una sorta di \u003Cmark>slum\u003C/mark> dove le poche e ambitissime","Il tema di enormi masse di persone in movimento nell'intero pianeta è sempre più marcatamente una questione epocale. 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Quando pongo la questione di solito le persone rispondono \" le tecnologie informatiche. Quelle sono la macchina a vapore della nostra epoca\". \r\n\r\nIo dico di no, in parte a mo' di provocazione, in parte no. Certo che le tecnologie informatiche sono così potenti e pervasive ma non sono la nostra macchina a vapore. Esse sono fondamentalmente cose intermedie che possono essere utilizzate in modi diversi. \r\n\r\nMa quando parlo di macchina a vapore intendo anche un elemento che è sicuramente la macchina a vapore stessa, il treno, ma che è anche indirettamente presente in molti altri settori. Quindi sicuramente quella delle tecnologie informatiche è una buona risposta. Ma io dico comunque di no. io dico che la risposta oggi è la finanza globale. Ora facciamo un piccolo inciso: la finanza non è il sistema bancario, la finanza non è un faccenda di soldi e basta, la finanza è una capacità/potenzialità ed è proprio per questo che è tanto invasiva e pericolosa. 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Ora 62.000 miliardi di dollari è una cifra più alta del PIL globale. Cioè tutte le economie del mondo in quello stesso anno hanno prodotto un PIL di 54 trilioni di dollari. Questi 62 trilioni nel 2007 non sono in fondo che il 10 per cento del valore complessivo della finanza che in quell'anno è stato di 630 mila miliardi, superando il PIL globale di 15 volte. Ora quei 630 mila miliardi non esistono sotto forma di moneta. Abbiamo grandi difficoltà a sapere quale sia la quantità complessiva di moneta corrente in circolazione ma pur non sapendolo sappiamo che è certamente di molto inferiore al valore al valore complessivo della finanza. \r\n\r\nQuindi torniamo al concetto di potenzialità, perché è ciò che in potenza può crescere molto rapidamente monetizzando un valore che in realtà non esiste. \r\n\r\nQuando è arrivata la crisi, nel 2008, 45 miliardi sono svaniti nel giro di un mese. Puf! come non fossero mai esistiti. \r\n\r\nLasciate che vi faccia un esempio, perché questi sono strumenti utilizzati non solo dalle aziende ma anche da molte amministrazioni comunali: un anno fa alcuni di voi potrebbero aver letto che in Italia quattro comuni avevano contratto un prestito con una banca europea di cui qui non dirò il nome. Bene, queste amministrazioni pensavano che quel prestito fosse di un certo tipo, e stavano pagando un interesse mensile su questo prestito. Ma un giorno, circa un anno fa, hanno scoperto che si trattava in realtà di un derivato che era a un certo punto imploso. Insomma quei soldi erano scomparsi. Il prestito su cui pagavano gli interessi materialmente non c'era. E così quei comuni che pensavano di aver stipulato una specie di mutuo in realtà non avevano un bel niente. \r\n\r\nQuesta è un'indicazione della potenza di cui stiamo parlando. \r\n\r\nCi sono un sacco di queste storie, ora vi mostrerò il potere della finanza e della sua necessità di invadere tutti i tipi di settore. \r\n\r\nLa slide che state guardando mostre a come succede che quartieri popolari diventino parte della finanza globale. La chiave è che i profitti per i gruppi finanziari che vendono sub-prime e altri tipi di mutuo ai modesti proprietari non derivano dal pagamento dei mutui stessi; la fonte dei profitti è l'apertura di una grandissima quantità di mutui in modo da venderli agli investitori, incluse banche ed investitori stranieri. La cosa funziona perché questi derivati sono venduti accorpati a prodotti finanziari di più alta qualità.\r\n\r\nQuello che cerco di dire è come avviene che la finanza, un'algoritmo tanto complesso, creato da fisici e micro economisti, getti concretamente un ponte verso un quartiere popolare? Il punto chiave è che nel 2000 gli investitori di alto livello dicevano al mondo finanziario di sviluppare strumenti che si appoggiassero a cose concrete. Ora negli USA a quel punto era già stato tutto finanziarizzato, ciò che rimaneva erano i ceti medio bassi che ancora non possedevano una casa e che inevitabilmente avrebbero acquistato case modeste. \r\n\r\nQuindi qual'è stata la sfida della finanza? \r\n\r\nScollegare il valore di quelle casette dallo strumento che andava a mettersi in moto e produrre un sacco di profitti nel circuito dell'alta finanza. Ci sono voluti 16 passaggi ai fisici per creare uno strumento tanto micidiale. So che questo è un po' astratto per quelli che non hanno familiarità con queste cose, ma non perderò più di un minuto su questa materia tanto oscura. Il fine quindi era quello di creare una modalità in grado di produrre enormi quantità di profitti. \r\n\r\nVi mostro i risultati: in una breve ma brutale storia che inizia nel 2005 e continua ancora oggi nel 2014 e 2015, oltre trenta milioni di case sono state sequestrate per morosità. Secondo la nostra banca centrale circa10 milioni di famiglie sono state cacciate dalle loro case. Perché quello strumento finanziario non era certo stato pensato per proteggerli e dare loro una casa. Ora questa brillante modalità si è diffusa anche in Europa. E anche se i numeri sono più piccoli potete vedere che il più alto numero di pignoramenti sono in Germania. Ora tutto quello che leggete sulla Germania, sul Financial Time, un giornale molto serio, è che la Germania sta facendo molto bene. E sta facendo bene, incredibilmente bene , in realtà. Ma c'è un livello sottostante che è abbastanza invisibile: dove c'è impoverimento vi è perdita di diritti, di protezione; come potete vedere ogni anno 90.000, 80.000, 86.000 persone vengono buttate fuori dalle loro case. \r\n\r\nOra il paese con i più bassi pignoramenti vi sono la Bulgaria, la Finlandia, la Danimarca, i Paesi Bassi, ma nessun paese sfugge a queste dinamiche. Sono processi che continuano ma quello che mi interessa è anche come possono diventare invisibili. C'è un livello di invisibilità che prescinde dalla realtà. \r\n\r\nQuindi torniamo ai 10milioni di proprietari USA, queste sono in realtà famiglie, una famiglia può essere una, due o tre persone, si tratta di 30milioni di persone. Io sono olandese e il mio paese ha 16milioni di persone. RE' come se una voce dall'alto avesse detto \"ok tutti voi abitanti dell'Olanda fuori dalle vostre case, fuori dal vostro territorio. Dove andrete non so, ma fuori!\"\r\n\r\nQuesta è la realtà e tutto ciò è ben visibile, ci sono interi quartieri disabitati, case vuote, chi ci va a vivere? nessuno ci va! Questi quartieri dormitorio istituiti alla periferia delle città funzionano come immensi e ordinati campi profughi, irrimediabilmente deserti. \r\n\r\nQuindi c'è questo problema: ciò che produce vaste distruzioni materiali non è necessariamente visibile.\r\n\r\nOra voglio continuare con qualcosa che ci riguarda tutti, che cos'è questo ponte che la finanza può costruire verso le nostre case, incluse quelle più modeste? Ecco un'altra breve storia brutale: guardate ancora una volta le cifre, non tutte per carità, voglio solo sottolineare alcuni aspetti. \r\n\r\nInnanzitutto il titolo \"il rapporto tra il credito delle famiglie\", beh suona bene, peccato però che il credito non sia denaro effettivamente da spendere ma in realtà rappresenta il debito delle famiglie. Quindi è meglio dire \"il rapporto tra il debito delle famiglie e il credito personale disponibile\", si tratta di dati del FMI che sono disponibili per l'intero pianeta. Prendiamo l'Ungheria nel 2000, il rapporto è dell'11% ed è molto ragionevole. Allora negli USA eravamo già oltre il 100%, quindi avevamo l'intera popolazione in debito. E guardate di nuovo l'Ungheria lo stesso rapporto cinque anni dopo è del 40%, in soli cinque anni è aumentato di quattro volte. Se guardate agli USA nello stesso periodo quel rapporto era già del 132%. Ora la Germania, sempre 70% anno dopo anno, un tipo di stabilità sorprendente, quasi divertente. Quando vedo questi dati mi chiedo chi possiede quel debito? Se a possederlo è una piccola banca locale, diciamo tradizionale, sappiamo che una buona parte di quell'interesse almeno circolerà nelle nostre città. Se invece a possederlo è una grande banca straniera saranno semplicemente soldi che se ne sono andati. Le possibilità che quel denaro torni in circolo sono minime. \r\n\r\nCosì sono andata a guardare tra i dati nel database del FMI, operazione molto noiosa ma è possibile trovare dati che anch'io trovo interessanti. Così torniamo all'Ungheria: vediamo che nel 2006 il 40% di quel debito è di proprietà di banche straniere, non solo americane ma anche svizzere, tedesche, austriache. Il risultato è che non c'è ricircolo di quegli interessi che la gente paga nelle proprie città. \r\n\r\nQuesto è esattamente quello che succede nel franchising. Sapete tutti cos'è l diritto di franchising ? come certe catene di hotel o gli starbucks…tutte le grandi catene insomma. Una parte del profitto viene staccato e rimane fuori dal territorio invece di circolare all'interno. Mentre invece è provato che un bar, un'impresa locale, tendono a rimettere il denaro in circolo nel territorio. Il franchise non solo estrae a monte una certa quantità di ricchezza e ne farà probabilmente un complicato strumento finanziario. \r\n\r\nQuindi è positivo che ogni realtà locale provi a costruire i propri luoghi di produzione e di consumo. Esiste però un'altra faccia di questa stessa storia: un mercato immaginario che è proprio all'opposto, questi sono i super ricchi. Andremo molto velocemente su questo, i dati che vedete sono i prezzi minimi per una casa o un appartamento. E' un mercato speciale che opera in circa 20 città, ed è parte di una questione seria, sono sempre investitori stranieri a prendervi parte, ed è un mercato che è iniziato crac sei o sette anni fa. Quello che voglio dire veramente, se ci fermiamo un attimo e ci chiediamo \"cosa vedo in questo mercato dei super prime\"? E parliamo solo di abitare, e non stiamo parlando di palazzi, di uffici, ma fondamentalmente di abitazioni. Quello che davvero sta succedendo è che questi super ricchi si stanno comprando il territorio urbano. \r\n\r\nIn che modo si può comprare il territorio urbano?\r\n\r\nTu non compri proprio la terra ma la compri in forma di edifici. Quindi se prendiamo l'esempio del centro di Londra, il centro finanziario, il 70% dei palazzi è posseduto da capitale straniero. E questa è una storia che si ripete. \r\n\r\nBerlino in questo senso è abbastanza speciale, ma anche Berlino sta andando in quella direzione. All'inizio il Mitte si era infatti caratterizzato per una modalità di sviluppo urbano improntato alla piccola proprietà, ma nel mondo possiamo dire che c'è una vera e propria spinata a comprare il territorio urbano. Così spesso assistiamo a operazioni commerciali volte ad acquistare una serie di isolati, con stradine e tutto, che diventano di un solo proprietario. Ciò significa che stanno letteralmente privatizzando tutto quello che era lo spazio pubblico. \r\n\r\nCosì quando si visita oggi una città, che è una città globale, succedono molte cose che stanno distruggendo totalmente la nozione stessa di città, lo spazio pubblico della città che è la strada. Uno spazio caratterizzato da indeterminatezza; si sovradetermina lo spazio urbano se si crea un centro commerciale dove una volta c'era il tessuto sociale urbano…piccole strade, piccole case, piccoli negozi, si semplifica quello spazio. E in questo senso a mio modo di vedere una delle sfide di oggi in termini di spazio urbano è il tema dell'indeterminatezza. Stiamo perdendo indeterminatezza a causa della sovradeterminazione del nostro spazio. \r\n\r\nlo stesso avviene con l'edilizia per i super ricchi, si compreranno cinque case per costruire quelle che chiamiamo MacMansion, dimore di lusso sovradimensionate.\r\n\r\nQuindi se vogliamo guardare a ciò che rimane in ombra in questa dinamica di comprare case e costruire edifici, io vedo la compera del territorio urbano. Questa è la nuova frontiera. Esiste poi una storia più vecchia e un diverso tipo di acquisto di terreni che non sono urbani ma che vogliamo comunque inquadrare nel discorso dell'urbanizzazione. \r\n\r\nSe c'è una cosa che mi irrita è sentire politici che non si sono mai interessati ai problemi della città ripetere continuamente che ormai la maggior parte della popolazione mondiale vive in città. La città, la città, la città…questo è tutto quello che dicono. Ma vi è tutta una storia che fa parte di questa urbanizzazione, ma rimane nell'ombra intorno a ciò che è visibile della condizione urbana. Ecco di cosa sto parlando, Land-Grab : per dirla in termini empirici ci sono circa 15 governi, incluse Cina, paesi del golfo, regno unito, usa, svezia, corea del sud, più un centinaio di grosse imprese che dal 2006 al 2010 si sono accaparrati 220milioni di ettari tra Africa, Latino America, Cambogia e Ucraina.\r\n\r\nora quando la Cina, solo per citarne uno, compra 2,8 milioni di ettari di terreno in Zambia e un numero simile in Congo, cose successe solo qualche anno fa, per creare una piantagione di palme per biocarburanti, che cos'è che effettivamente accade? Ebbene, quello che succede è la massiccia distruzione della flora, della fauna, ma anche delle economie rurali, villaggi con lunga genealogia di significati, con forme di conoscenza stratificate attraverso le generazioni… totalmente cancellate!\r\n\r\nMa c'è dell'altro: dove andranno mai queste persone? Indoviante un pò. 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Il franchise non solo estrae a monte una certa quantità di ricchezza e ne farà probabilmente un complicato strumento finanziario. \r\n\r\nQuindi è positivo che ogni realtà locale provi a costruire i propri luoghi di produzione e di consumo. Esiste però un'altra faccia di questa stessa storia: un mercato immaginario che è proprio all'opposto, questi sono i super ricchi. Andremo molto velocemente su questo, i dati che vedete sono i prezzi minimi per una casa o un appartamento. E' un mercato speciale che opera in circa 20 città, ed è parte di una questione seria, sono sempre investitori stranieri a prendervi parte, ed è un mercato che è iniziato crac sei o sette anni fa. Quello che voglio dire veramente, se ci fermiamo un attimo e ci chiediamo \"cosa vedo in questo mercato dei super prime\"? E parliamo solo di abitare, e non stiamo parlando di palazzi, di uffici, ma fondamentalmente di abitazioni. Quello che davvero sta succedendo è che questi super ricchi si stanno comprando il territorio urbano. \r\n\r\nIn che modo si può comprare il territorio urbano?\r\n\r\nTu non compri proprio la terra ma la compri in forma di edifici. Quindi se prendiamo l'esempio del centro di Londra, il centro finanziario, il 70% dei palazzi è posseduto da capitale straniero. E questa è una storia che si ripete. \r\n\r\nBerlino in questo senso è abbastanza speciale, ma anche Berlino sta andando in quella direzione. All'inizio il Mitte si era infatti caratterizzato per una modalità di sviluppo urbano improntato alla piccola proprietà, ma nel mondo possiamo dire che c'è una vera e propria spinata a comprare il territorio urbano. Così spesso assistiamo a operazioni commerciali volte ad acquistare una serie di isolati, con stradine e tutto, che diventano di un solo proprietario. Ciò significa che stanno letteralmente privatizzando tutto quello che era lo spazio pubblico. \r\n\r\nCosì quando si visita oggi una città, che è una città globale, succedono molte cose che stanno distruggendo totalmente la nozione stessa di città, lo spazio pubblico della città che è la strada. Uno spazio caratterizzato da indeterminatezza; si sovradetermina lo spazio urbano se si crea un centro commerciale dove una volta c'era il tessuto sociale urbano…piccole strade, piccole case, piccoli negozi, si semplifica quello spazio. E in questo senso a mio modo di vedere una delle sfide di oggi in termini di spazio urbano è il tema dell'indeterminatezza. Stiamo perdendo indeterminatezza a causa della sovradeterminazione del nostro spazio. \r\n\r\nlo stesso avviene con l'edilizia per i super ricchi, si compreranno cinque case per costruire quelle che chiamiamo MacMansion, dimore di lusso sovradimensionate.\r\n\r\nQuindi se vogliamo guardare a ciò che rimane in ombra in questa dinamica di comprare case e costruire edifici, io vedo la compera del territorio urbano. Questa è la nuova frontiera. Esiste poi una storia più vecchia e un diverso tipo di acquisto di terreni che non sono urbani ma che vogliamo comunque inquadrare nel discorso dell'urbanizzazione. \r\n\r\nSe c'è una cosa che mi irrita è sentire politici che non si sono mai interessati ai problemi della città ripetere continuamente che ormai la maggior parte della popolazione mondiale vive in città. La città, la città, la città…questo è tutto quello che dicono. Ma vi è tutta una storia che fa parte di questa urbanizzazione, ma rimane nell'ombra intorno a ciò che è visibile della condizione urbana. Ecco di cosa sto parlando, Land-Grab : per dirla in termini empirici ci sono circa 15 governi, incluse Cina, paesi del golfo, regno unito, usa, svezia, corea del sud, più un centinaio di grosse imprese che dal 2006 al 2010 si sono accaparrati 220milioni di ettari tra Africa, Latino America, Cambogia e Ucraina.\r\n\r\nora quando la Cina, solo per citarne uno, compra 2,8 milioni di ettari di terreno in Zambia e un numero simile in Congo, cose successe solo qualche anno fa, per creare una piantagione di palme per biocarburanti, che cos'è che effettivamente accade? Ebbene, quello che succede è la massiccia distruzione della flora, della fauna, ma anche delle economie rurali, villaggi con lunga genealogia di significati, con forme di conoscenza stratificate attraverso le generazioni… totalmente cancellate!\r\n\r\nMa c'è dell'altro: dove andranno mai queste persone? Indoviante un pò. Vanno nelle città.\r\n\r\nLe città, le grandi città anarchiche, sono l'ultimo posto dove ancora i poveri possono posare il loro corpo, e così abbiamo gli \u003Cmark>slum\u003C/mark>s, le favelas, le baraccopoli… Quindi tornando a ciò che resta in ombra dei processi di urbanizzazione, quello che resta in ombra poi nello stesso linguaggio dell'urbanizzazione, è un intero mondo che non è assolutamente urbano, lo stesso land-grabbing (ovvero i furti di terra).\r\n\r\nSegue il contributo audio della traduzione in studio sopra l'originale inglese in overdub.\r\n\r\nSaskiaSassen_BrutalityandComplexity\r\n\r\n ",[266],{"field":109,"matched_tokens":267,"snippet":263,"value":264},[15],578730089005449300,{"best_field_score":270,"best_field_weight":208,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":271,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":14},"1108074561536","578730089005449329",6646,{"collection_name":57,"first_q":15,"per_page":101,"q":15},4,{"facet_counts":276,"found":321,"hits":322,"out_of":477,"page":14,"request_params":478,"search_cutoff":35,"search_time_ms":14},[277,297],{"counts":278,"field_name":294,"sampled":35,"stats":295},[279,282,284,286,288,290,292],{"count":280,"highlighted":281,"value":281},2,"matinée xxl",{"count":280,"highlighted":283,"value":283},"FLIP THE BEAT",{"count":14,"highlighted":285,"value":285},"reset-club",{"count":14,"highlighted":287,"value":287},"metix flow",{"count":14,"highlighted":289,"value":289},"liberation front",{"count":14,"highlighted":291,"value":291},"Healing frequencies",{"count":14,"highlighted":293,"value":293},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":296},7,{"counts":298,"field_name":34,"sampled":35,"stats":319},[299,301,303,305,307,309,311,313,315,317],{"count":280,"highlighted":300,"value":300},"rap",{"count":14,"highlighted":302,"value":302},"iraq",{"count":14,"highlighted":304,"value":304},"uganda",{"count":14,"highlighted":306,"value":306},"guerre",{"count":14,"highlighted":308,"value":308},"Museveni",{"count":14,"highlighted":310,"value":310},"Bobi Wine",{"count":14,"highlighted":312,"value":312},"Centrafrica",{"count":14,"highlighted":314,"value":314},"attitudine sana",{"count":14,"highlighted":316,"value":316},"sfruttamento animale",{"count":14,"highlighted":318,"value":318},"cambiamento climatico",{"total_values":320},21,9,[323,349,371,400,430,453],{"document":324,"highlight":340,"highlights":345,"text_match":179,"text_match_info":348},{"comment_count":46,"id":325,"is_sticky":46,"permalink":326,"podcastfilter":327,"post_author":328,"post_content":329,"post_date":330,"post_excerpt":52,"post_id":325,"post_modified":331,"post_thumbnail":332,"post_title":333,"post_type":334,"sort_by_date":335,"tag_links":336,"tags":338},"89324","http://radioblackout.org/podcast/matinee-xxl-33-06-05-2024/",[281],"Adriano","Anche Dj Post Pony si merita le sue \"piccole vacanze\" e per questo la redazione di Radio Blackout lo spedisce con un pacchetto all inclusive tra i migliori cinque stelle della vicina Nizza. 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Ing Sollazzi & DJ POST PONY nuovamente accompagnati da Anna Giovanna, accolgono in studio una misteriosa esperta di cinema che li aiuta ad analizzare un'altrettanto misteriosa VHS. Pare infatti che la Polizia Di Stato, intenta come ogni anno a salvare il Natale, abbia spedito un video messaggio di auguri (con tanto di invito a pranzo) che richiede un'ermeneutica profonda per coglierne il significato struggente.\r\nLa redazione di Matinée XXL, tempestata di messaggi di auguri e amore, si crogiola in una lunghissima selezione musicale schizofrenica festeggiando il primo anno di trasmissione.\r\n\r\n\r\n\r\nTracklist:\r\n\r\n291outer space_ Arkana Galaxy (Beatless)\r\nAccident du Travail _Ouverture à la viennoise\r\nFront de cadeaux_Looks like an alien\r\nFront de cadeaux_Mascella bella\r\nWoodleigh Research Facility_ Ponte Carlo Snow\r\nAndrew Weatherall_Disappear (duncan gray remix)\r\nCody Chessnutt_Serve this royalty\r\nCody Chessnutt_The seed\r\nArchie sheep & Jeanne Lee _ There is a balm in Gilead\r\nRobert French _ You are so special\r\nPure wicked tune_ Chillin in the Morning\r\n\r\nSPECIALE ANALISI VHS DI AUGURI POLIZIA DI STATO\r\n\r\n[audio ogg=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/natale-MatinéeXXL_speciale-cinema-e-forze-dellordine.ogg\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLucio Dalla _ è lì\r\nSun ra arkestra_Satellites are spinning\r\nNina Simone_ Ain’t Go No I Got Life\r\nAsaba Youth Orchestra_Natacount ossie salam na\r\nAlicia Meyers - I want to thank you\r\nThe stylistics - You make me feel brand new -\r\nWow _ Le pointeur de fleury\r\nSerge Gainsbourg _ Aux arms etcetera\r\nTrapacoustic _ Dammi una boccia di vino\r\nSpace lady _ Live at fanfulla\r\nThe Cure _ Prayers for rain\r\nCOIL _ Christmas Is Now Drawing Near\r\nCurrent 93 _ happy nithdfay pigface jesus\r\nCan _ Paperhouse\r\nMort Garson_ Plantasia\r\nBroadcast _ Long was the yer / Black cat\r\nReal Miracolo _ Cristo nudo\r\nAgnes Muller _ september\r\nBeastie boys _ Get it together\r\nSlum Village _ Fantastic\r\nAl Green _ Let's stay together\r\nJean Harris _ Elegant soul\r\nZach Phillips _ Chew (Not still before)\r\nPaul McCartney _ Uncle Albert\r\nCagasotto atavica - Il gioco\r\nGiuliano Sorgini_ Tempo lbero e lavro\r\nGrand Veymont_L'odysée du petit perleur\r\nLucia Rango_ Samba d'amore\r\n\r\nIva Zanicchi_Testarda io\r\nVelvet Underground_ Lady godiva operation","26 Dicembre 2023","2023-12-26 13:54:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/natale-insieme-alla-polizia-di-stato-200x110.jpg","Matinée XXL #20 - 25.12.2023",1703593420,[],[],{"post_content":363},{"matched_tokens":364,"snippet":365,"value":366},[149],"Beastie boys _ Get it together\r\n\u003Cmark>Slum\u003C/mark> Village _ Fantastic\r\nAl Green _ Let's","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/matine-2512.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMattinata XXXXXL, ingrassata dai troppi panettoni si sveglia tardi e continua per 3 ore e mezza. 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Niambi Sala)\r\n \tOSHUN - Kali\r\n \tLAVVA - Oshuns Waters\r\n \tLAVVA - Citrine\r\n \tSons Of Kemet - Pick Up Your Burning Cross ft. Moor Mother, Angel Bat Dawid\r\n \tSons Of Kemet - To Never Forget The Source\r\n \tSons Of Kemet - Hustle ft. Kojey Radical\r\n \tLes Mamans du Congo & RROBIN - Sans Pagne\r\n \tLes Mamans du Congo & RROBIN - Bordel De Rap\r\n \tLes Mamans du Congo & RROBIN - Meki\r\n \tThe Strange Fruit Project - Special\r\n \tThe Strange Fruit Project - You (The Only Ones)\r\n \tThe Strange Fruit Project - Making My Way\r\n \tJohn Robinson And PVD - Respect King\r\n \tChoose Your Words Wisely (feat. 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Migliaia di persone etichettate come Rom, delinquenti, nomadi e altre categorizzazioni razziste, vi hanno vissuto per anni. Poi gli sgomberi li hanno dispersi perchè i poveri devono essere resi sempre più invisibili e ricattabili affinchè possano essere sfruttati meglio e sempre di più.\r\n\r\nCe ne hanno parlato Manuela, Jean e Stella, gli autori e autrici del film \"La versione di Jean\" che verrà proiettato giovedì 17 marzo al Csoa Gabrio.\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/laversione.dijean.3\r\n\r\nhttps://laversionedijean.it/\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/events/269723758657803\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/metix-flow-11-marzo-2022.mp3\"][/audio]","11 Marzo 2022","2022-03-11 22:33:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/zapa296-200x110.jpg","Metix Flow 11 marzo 2022",1647038031,[],[],{"post_content":445},{"matched_tokens":446,"snippet":447,"value":448},[15],"Abbiamo ripercorso la storia degli \u003Cmark>slum\u003C/mark> di Lungo Stura Lazio, Via","Abbiamo ripercorso la storia degli \u003Cmark>slum\u003C/mark> di Lungo Stura Lazio, Via Germagnano, Corso Tazzoli. 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Le selezioni scelte per questa puntata toccano i diversi stili e ritmi della musica elettronica. Nuovi produttori e vecchie conoscenze si alternano nelle selezioni di questa puntata. Aeox Trans-Neptunian Orbit A Taut Line Alex R Maara Bufiman Low Tape Denham Audio Slum 159 Nigelord Thomas Gandey Rafael Cerato Kev Bird Credit 00. 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