Burundi, dopo il fallito tentativo di golpe

Scritto dasu 15 Maggio 2015

“Ringrazio l’esercito e la polizia per il patriottismo che hanno dimostrato. E soprattutto ringrazio il popolo del Burundi per la sua pazienza” si legge in un tweet, che si conclude con l’affermazione che “i combattimenti sono terminati”. Questo dichiara il Presidente burundese Nkurunziza nella mattina di oggi.

Ma giovedì è stata una giornata di caos. nella capitale Bujumbura. Si sono combattute le truppe golpiste del generale Godefroid Niyombare e i lealisti.

Nelle strade si sono uditi colpi di fucili mitragliatori ed esplosioni. Le violenze nel Paese sono scoppiate il 26 aprile, dopo che Nkurunziza aveva annunciato di volersi candidare per un terzo mandato, in contrasto con quanto dice la costituzione.

Nel paese ora si teme l’ondata di repressione da parte del re-insediato presidente: alcuni capi del fronte golpista sono stati arrestati. Nkurunziza sarebbe rientrato in Burundi dalla Tanzania, ma al momento non si sa dove si trovi.

Le settimane che hanno preceduto questo tentativo di golpe sono state caratterizzate da intense proteste e manifestazioni popolari, soprattutto nelle zone periferiche più povere della capitale, alle quali il governo ha risposto anche con l’uso delle armi, causando una ventina di morti. L’annuncio del colpo di stato era stato quindi accolto con festeggiamenti, per poi rivelarsi un arma a doppio taglio ora che l’ordine precedente è stato ristabilito.

Questo quadro si inserisce nella storia del paese africa, caratterizzata in maniera straordinariamente sanguinaria dal conflitto etnico che ha dilaniato il paese poco più di dieci anni fa.

Ascolta il commento dal Burundi con Marta Mosca, antropologa: marta antropologa_burundi_colpo di stato


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