In uno Stato di Israele sempre più estremista

Scritto dasu 3 Febbraio 2023

Il 26 gennaio l’esercito israeliano ha fatto irruzione nella città palestinese di Jenin con una delle operazioni militari più importanti degli ultimi anni. Un “operazione di controterrorismo”, come la definisce l’Israel Defense Forces, che ha portato all’uccisione di dieci persone e una ventina di feriti. Oltre ai cecchini l’esercito israeliano ha usato missili anticarro contro alcune abitazioni e gas lacrimogeni per rendere più difficoltoso il trasferimento dei feriti in ospedale.

La sera stessa si sono verificati scontri tra palestinesi e forze israeliane, mentre nei giorni successivi ci sono stati due attentati palestinesi, e il 2 febbraio si è arrivati a uno scambio di razzi tra i territori palestinesi e Israele.

Questi avvenimenti seguono la scia della repressione israeliana che si è intensificata da marzo 2022. Il 2022 è stato infatti l’anno con più morti tra i palestinesi dal 2006. A novembre le elezioni hanno portato al potere in Israele un governo di estrema destra. Intanto a Tel Aviv grandi mobilitazioni di piazza chiedono più democrazia in Israele, senza però che venga contemplata la questione palestinese, distorta dalla stampa nazionale.

Ne abbiamo parlato con una compagna israeliana di FreeJerusalem:

 

 

Qualche giorno fa è stata fatta un’intervista sulla stessa questione a una compagna di Progetto Palestina:

Palestina, escalation di sangue


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