I tentacoli della guerra sull’Università: l’inchiesta del movimento No MUOS
liberation front
Insieme a una compagna del movimento No MUOS, che si oppone all’installazione di basi militari USA nel territorio siciliano, ripercorriamo gli aspetti più (scaltramente) nascosti e oscuri dei rapporti tra atenei italiani e industria bellica. Le informazioni e i dati per farlo provengono da un opuscolo redatto recentemente dal movimento No MUOS, “Università e Guerra”, in cui è stata svolta un’inchiesta volta a mettere in luce l’estensione e la natura delle numerose relazioni che intercorrono tra il mondo della ricerca universitaria e quello della guerra. Relazioni che, purtroppo, seguono un andamento in crescita anche a causa dei massicci finanziamenti provenienti dal PNRR e che, indirettamente, favoriscono il proliferare di accordi tra università e aziende private appartenenti all’industria bellica e militare. La legittimazione di stati guerrafondai come Turchia, Israele e Stati Uniti, il deterioramento della libertà di ricerca, l’inconsapevole collaborazione da parte dei ricercatori ai meccanismi bellici, la militarizzazione dei luoghi dedicati alla formazione e alla ricerca e, non meno importante, la devastazione ambientale dei territori sono solo alcuni degli aspetti che emergono in maniera inquietante dall’inchiesta e dalla chiaccherata, che si può ascoltare integralmente qui:
[download]